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Cronache

Milano in testa per qualità della vita, ultima Caltanissetta

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Milano conquista nuovamente il podio classificandosi al primo posto, seguita da Bolzano e Monza e della Brianza, nella nuova edizione dell’indagine annuale sulla qualità della vita 2024 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 26ª edizione. Servizi, soglia di reddito, infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo, questi i principali elementi di qualità che devono contraddistinguere un centro urbano di grandi dimensioni. In fondo alla classifica Caltanissetta (107ª), insieme a Reggio Calabria (106ª, ha perso 11 posizioni dal 2023) e Agrigento (105ª, caduta di un posto rispetto all’anno precedente). Bologna e Trento completano il gruppo delle migliori città del 2024, collocandosi rispettivamente al quarto e quinto posto, e si distinguono per la loro capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere.

Guardando ai grandi scossoni della classifica, da segnalare in negativo Savona (-20, dal 43° al 63° posto) e in positivo Ferrara(+21, dal 48° al 27° posto). Quest’anno si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale.

Lo studio mette in evidenza le città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti e si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza. Per quanto riguarda Caltanissetta, ci sono vulnerabilità in molti aspetti della qualità della vita, comuni alle province del Mezzogiorno, ma, allo stesso tempo, ci sono anche buoni risultati: la provincia si classifica tra le prime posizioni nella dimensione del “Sistema salute”, a metà classifica nella dimensione relativa a “Reati e sicurezza” e nelle posizioni di coda nelle restanti 7 dimensioni.

La classifica riguarda anche i diversi aspetti della vita. La dimensione “Affari e Lavoro” comprende 8 indicatori e vede in testa Bolzano e Bologna che si piazzano, come nelle due passate edizioni, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli. Guardando all’ambiente Monza e la Brianza Brianza apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania. Sul fronte della sicurezza l’analisi indica una sostanziale stabilità della classifica. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando 9 posizioni rispetto all’anno precedente.

Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini. Apre la classifica per la Sicurezza sociale – che guarda anche al tasso di inattività per i giovani – Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto. Su Istruzione e formazione Bologna si conferma in testa. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone. Sistema salute viene aperto da Isernia, che si conferma in testa, seguita da Terni. Vi sono poi Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia.

La classifica del Turismo, che da quest’anno comprende anche intrattenimento e cultura apre con Bolzano al primo posto, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna. Milano si conferma al primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni per reddito e ricchezza. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica, come nelle cinque passate edizioni, la provincia di Crotone. La valutazione sul fronte della popolazione da quest’anno non considera la densità demografica ma il numero dei componenti per famiglia. Entrano anche nuovi indicatori, che guardano agli anziani. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e della Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.

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Cronache

Insegnante aggredita, riapertura blindata per la scuola

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Ci sarà domattina una gazzella dei carabinieri all’ingresso della scuola media di Scanzano, a Castellammare di Stabia, per prevenire tensioni in occasione della ripresa delle lezioni, dopo il caos suscitato dall’aggressione di una trentina di genitori ai danni di una insegnante di sostegno. E’ stata la stessa preside dell’istituto Salvati, Donatella Ambrosio, a chiedere la presenza delle forze dell’ordine visto il permanere di un clima di forte tensione. La docente aggredita, a casa dopo il trauma cranico riportato, non sarà ovviamente in servizio. Ma le famiglie che la contestano, dando credito alle voci su presunte molestie sessuali ai danni di alcuni alunni, insistono nel chiedere il suo allontanamento e minacciano di far disertare le lezioni ai propri figli.

La preside in queste ore ha nuovamente esortato alla calma: “Io non difendo né accuso nessuno, ci sono indagini che faranno chiarezza. Ma condanno fermamente la violenza, che a scuola non deve entrare mai”. Analogo l’appello di don Catello Imperato, parroco di Scanzano, all’omelia della messa domenicale: “Basta con la rabbia e la violenza, serve un tempo di pace e di misericordia”, dice, condannando “la giustizia fai da te”. “Chiediamo perdono – sottolinea – quando abbiamo agito in questo modo. Chiediamoci se la fretta di agire sui social non sia dettata dalla paura dell’altro, mentre l’attesa avrebbe portato a una giustizia più vera”. Su tutta la vicenda prosegue il lavoro dei carabinieri: dall’esame dei telefoni cellulari della docente e di alcuni alunni non sono emersi elementi a sostegno delle accuse, che alcune mamme confermano invece sui social.

Nessuna traccia di video compromettenti, ipotesi di cui alcuni genitori avevano parlato agli investigatori. All’attenzione di chi indaga c’è poi il clima di avversione cresciuto negli ultimi giorni intorno all’insegnante di sostegno, che aveva scoperto un ragazzino a fumare nei bagni provocando un provvedimento di sospensione nei suoi confronti. La docente aveva subito ad agosto l’hackeraggio dei profili social, e ricevuto negli ultimi giorni minacce di morte via chat. Naturalmente si investiga anche sull’aggressione ai danni della donna: nei prossimi giorni dovrebbero essere identificati i partecipanti al raid di giovedì per accertare le singole responsabilità.

La docente e i suoi genitori, giunti sul posto per riaccompagnarla a casa, sono stati scortati fuori della scuola proprio dai carabinieri, allertati quando in mattinata stava crescendo la tensione con il gruppo di genitori. Insulti, schiaffi, spintoni e pugni: nell’aggressione la donna ha riportato un trauma cranico, suo padre la frattura di un polso. Intanto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha chiamato il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, garantendo “interventi tempestivi per ristabilire la serenità e assicurare il regolare svolgimento delle attività didattiche”. Domani è atteso alla Salvati anche l’arrivo degli ispettori inviati dall’Ufficio scolastico regionale.

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Cronache

Incidenti stradali, strage anche nel Giorno delle vittime

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La strage sulle strade non si ferma. In quattro giorni 22 morti, e solo oggi, nella giornata in cui si ricorda chi perde la vita negli incidenti stradali, cinque vittime tra cui dei giovanissimi. I dati sono forniti dall’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale che per quest’anno al 10 novembre già conta 1254 vittime. Una strage silenziosa e costante tanto che gli incidenti stradali rappresentano oggi la principale causa di morte tra i bambini e i giovani adulti di età compresa tra 5 e 29 anni, e secondo quanto riferisce l’Onu, costano alla maggior parte dei paesi il 3% del prodotto interno lordo, un impatto devastante per le economie oltre che per le famiglie colpite.

Il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), attesta che il numero di vittime sulla strada in tutto il mondo rimane inaccettabilmente elevato, con circa 1,35 milioni di morti ogni anno. Per il presidente dell’ Asaps Giordano Biserni siamo “di fronte a dati imbarazzanti”. “E’ indispensabile il controllo degli uomini in divisa” ma anche che si finisca di “criminalizzare gli autovelox”, aggiunge Biserni. Tutto ciò accompagnato da una campagna “di informazione sul rischio, rischio che va spiegato anche ai pedoni, ai ciclisti”.

La cronaca riporta dati drammatici. Grave il bilancio in Campania nelle ultime ore. Sulla statale sorrentina, a Vico Equense (Napoli), una moto si è schiantata contro un muretto. Il 18enne di Castellammare di Stabia alla guida del mezzo è morto sul colpo, la passeggera di 17 anni è stata ricoverata in ospedale in condizioni molto gravi.

L’altro incidente è accaduto a Nola, all’ingresso della zona Asi, dove un’autovettura è finita contro il guardrail. Il 36enne alla guida è morto poco dopo il ricovero in ospedale. A San Felice al Circeo è deceduto un 28enne, di nazionalità tunisina, che ha perso il controllo del suo scooter. Aveva 56 anni la vittima dell’impatto tra lo scooter di cui era alla guida e un’automobile, è deceduto questa mattina, a San Vendemiano (Treviso). A Nonantola (Modena), mentre stava camminando sulla tangenziale, un uomo è stato travolto e ucciso ieri sera. In Puglia, invece, un 41enni è morto in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale avvenuto ieri sera sulla statale 7 nei pressi dello svincolo per Laterza (Taranto).

La vittima viaggiava a bordo di una vettura che si è scontrata con un veicolo che procedeva nella stessa direzione. E ieri una giovane di 21 anni a Roma è morta nell’impatto dell’auto su cui viaggiava, a bordo erano in sei e la vettura, si ipotizza, andava a velocità sostenuta. Mentre in Veneto è stato travolto e ucciso l’imprenditore dell’occhiale De Menego. Nel bresciano ha perso la vita un altro pedone ammazzato da un ubriaco al volante. “La giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada anticipa di pochi giorni l’approvazione del nuovo Codice, che ho voluto fortemente dopo decenni di attesa e dopo troppe tragedie” ha scritto su X è il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini. “In questo giorno ricordiamo anche tutte le vittime della strada. Preghiamo per loro, per i familiari, e impegniamoci a prevenire gli incidenti”, ha detto papa Francesco all’Angelus. “Oggi, nella Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, rivolgiamo il nostro pensiero alle persone che hanno perso la vita per incidenti stradali”, ha scritto invece il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

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Trovato morto in strada, ipotesi auto pirata: proseguono ricerche

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I carabinieri stanno proseguendo gli accertamenti per individuare la presunta auto pirata che venerdì notte a Badia Pozzeveri nel comune di Altopascio (Lucca) avrebbe investito e ucciso Antonio Ramunno, 69 anni. Al vaglio degli inquirenti le immagini di alcune telecamere che potrebbero far luce su quanto accaduto in via dei Centoni dove il corpo dell’anziano ormai privo di vista, era stato rinvenuto da un passante sotto una siepe al lato della carreggiata. Dell’inchiesta si sta occupando il sostituto procuratore Alberto dello Iacono. Nel frattempo il figlio di Ramunno, Gerry, abitante a Buggiano (Pistoia), ha lanciato un appello ai possibili testimoni del fatto ma anche a chi notasse auto danneggiate.

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