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Cronache

Napoli e la Nunziatella: il giuramento degli allievi rinsalda un legame storico

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Piazza del Plebiscito ieri mattina è stata il teatro di un’emozionante cerimonia che ha visto i nuovi allievi della prestigiosa Scuola Militare Nunziatella pronunciare il loro solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica. Circa 6.000 persone, tra familiari, ex allievi, turisti e cittadini, hanno assistito con partecipazione e orgoglio a un evento che rappresenta non solo una tradizione, ma anche un simbolo dell’identità napoletana e nazionale.

Un legame profondo e ancestrale

Il rapporto tra Napoli e la Nunziatella ha radici profonde. Fondata nel 1787 sotto i Borbone, la Scuola Militare è stata un punto di riferimento costante attraverso i secoli, dal Regno d’Italia alla Repubblica. In un momento storico caratterizzato da incertezze tecnologiche e geopolitiche, la cerimonia di ieri ha confermato quanto questo legame sia ancora forte e significativo.

I 57 allievi del 237esimo corso, con il loro solenne “Lo giuro”, hanno emozionato i presenti, testimoniando la continuità di una tradizione che forma non solo militari, ma anche cittadini consapevoli e leader del futuro.

Una cerimonia di prestigio

L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, tra cui il sottosegretario alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Anche molti ex allievi di rilievo erano presenti, a testimonianza del valore e del prestigio della Nunziatella come istituzione formativa e culturale.

Gli interventi: valori, coraggio e futuro

Tra i momenti più significativi della giornata ci sono stati gli interventi delle autorità. Il presidente dell’Associazione ex Allievi, Fulvio Campagnuolo, ha sottolineato la necessità di investire nelle strutture della Scuola Militare, con un appello a restituire splendore alla caserma Nino Bixio e a realizzare il progetto della “grande Nunziatella”.

La senatrice Rauti ha elogiato il coraggio degli allievi e il valore formativo della scuola: «Chi sceglie di frequentare una Scuola Militare compie una scelta coraggiosa, getta il cuore oltre l’ostacolo. Oggi, più che mai, servire la Patria significa essere al servizio dei cittadini in uno scenario globale sempre più instabile».

Il generale Portolano ha invece rivolto un messaggio di responsabilità e impegno agli allievi: «Con il giuramento avete accettato la responsabilità di essere figure di riferimento. La sicurezza nazionale è una responsabilità collettiva, e voi siete il futuro di questa nazione».

Formazione di eccellenza

La Nunziatella continua a rappresentare un’eccellenza nella formazione di giovani uomini e donne, preparandoli non solo alla carriera militare, ma anche a ruoli di leadership nella società civile. Il suo ruolo nella costruzione dei valori di cittadinanza e nel rafforzamento del tessuto sociale italiano rimane cruciale in un contesto globale sempre più complesso.

Il giuramento degli allievi della Nunziatella non è solo una celebrazione, ma un momento di riflessione sul valore del servizio alla Patria e sull’importanza della formazione di qualità. Napoli e la Nunziatella, unite da un legame indissolubile, continuano a guardare al futuro con fiducia e determinazione, portando avanti una tradizione che affonda le radici nella storia, ma guarda alle sfide del domani.

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Cronache

Il Papa, messa Giornata poveri, poi pranzo con 1.300 bisognosi

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Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Pietro dove stamane presiede la messa in occasione dell’ottava Giornata Mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi. Quest’anno, in vista del Giubileo, il Pontefice ha scelto come motto il passo del Libro del Siracide, “La preghiera del povero sale fino a Dio”: il Papa ribadisce così che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, che è attento e vicino a ognuno di loro.

Il Papa concelebra la messa con quasi 200 tra cardinali, vescovi e sacerdoti. La navata della Basilica è gremita anche di poveri, rifugiati, senzatetto accompagnati dalle varie associazioni di volontariato. Prima della celebrazione, simbolicamente il Pontefice benedice 13 chiavi, che rappresentano i 13 Paesi in cui la Famvin Homeless Alliance (Fha), della Famiglia Vincenziana, con il Progetto “13 case” per il Giubileo, costruirà nuove abitazioni per persone disagiate. Tra questi Paesi c’è anche la Siria, le cui 13 case saranno finanziate direttamente dalla Santa Sede come gesto di carità per l’Anno Santo.

Questo atto di solidarietà è stato reso possibile grazie alla donazione di UnipolSai. A seguire, nell’Aula Paolo VI il Papa pranzerà insieme a 1.300 poveri. Il pranzo, organizzato dal Dicastero per il Servizio della Carità, è offerto quest’anno dalla Croce Rossa Italiana e allietato dalla sua Fanfara Nazionale. Al termine a ciascuno sarà distribuito uno zaino offerto dai Padri Vincenziani (Congregazione della Missione), contenente viveri e prodotti per l’igiene personale. In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, il Dicastero per l’Evangelizzazione provvede alle esigenze dei più bisognosi con diverse iniziative benefiche, tra cui, ad esempio, il pagamento delle bollette per le famiglie meno abbienti attraverso i contatti con le parrocchie. Un’iniziativa resa possibile anch’essa da UnipolSai.

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Tossicodipendente muore in carcere a Catanzaro, era ferito

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Un tossicodipendente messinese, Ivan Domenico Lauria, 29 anni, invalido civile al 75% con gravissimi problemi di salute mentale, è morto in carcere a Catanzaro. Il suo corpo presentava evidenti ematomi e varie e profonde ferite da taglio, ma il referto parla di “abuso di sostanze stupefacenti e arresto cardiaco”.

Lo scrive il quotidiano la Repubblica. “Chiediamo che sia fatta chiarezza sulla sua morte – spiega l’avvocato del ragazzo Pietro Ruggeri – e sul perché questa tragedia non è stata evitata. Sono rimaste inascoltate le nostre istanze e anziché essere curato il ragazzo è stato trasferito di carcere in carcere, la sua situazione è andata peggiorando fino al tragico epilogo”. L’avvocato Ruggeri aveva presentato istanze per ottenere i domiciliari, o quanto meno l’avvicinamento alla madre a Messina, e la possibilità di ottenere cure psichiatriche. Tutte respinte dai diversi giudici che si sono occupati di lui.

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Precipita un ascensore a Palermo, cinque feriti

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In una palazzina a due piani di Palermo si sono spezzate le corde dell’ascensore e le persone che si trovavano dentro sono precipitati giù. Il bilancio è di cinque feriti, due donne e tre bambini. L’incidente è avvenuto la notte scorsa in via Mura di San Vito nel rione Capo, accanto al comando provinciale dei carabinieri.

Una donna è stata portata in codice rosso all’ospedale Civico, l’altra ferita e i tre bimbi, le cui condizioni sono meno gravi, all’ospedale Cervello. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e numerose ambulanze per soccorrere i feriti. Sono in corso indagini da parte della polizia di Stato per accertare le cause e il rispetto delle norme di sicurezza per la realizzazione dell’ascensore.

L’ascensore, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato costruito artigianalmente da un componente della famiglia che di professione fa il fabbro. Serviva per salire e scendere da casa, visto che la palazzina è sprovvista di scala interna. Forse a causa del peso che superava il massimo consentito, le corde che sostenevano la pedana non hanno retto e si sono spezzate. I feriti sono una mamma di 32 anni con tre bambini e un’altra donna di 71 anni. Ad avere le conseguenze più gravi è la madre dei tre bimbi che ha riportato traumi e ferite profonde alle gambe.

Le due donne sono state trasportate d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico. I tre fratellini, invece, al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello. Non sarebbero in gravi condizioni. Un altro uomo è stato aiutato a scendere dai vigili del fuoco con l’ausilio di una scala poiché era rimasto bloccato al primo piano a causa del montacarichi rotto. Sarebbe lui, come ha raccontato alla polizia, il fabbro che ha costruito l’ascensore.

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