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Cronache

San Gregorio Armeno: folla, artigianato e il fascino del Natale napoletano

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Un sabato mattina di metà novembre, con un sole cocente a illuminare Napoli, San Gregorio Armeno si trasforma in un fiume umano. La strada dei pastori, lunga appena 180 metri, è percorsa da migliaia di persone, che avanzano a una velocità incredibilmente lenta. Eppure, l’atmosfera non è di fastidio, ma di meraviglia: i visitatori ammirano le statuine, si fermano per selfie e cercano di ritrovarsi nella festosa calca che caratterizza questo luogo unico.

L’accoglienza: economia e tradizione

Rifugiarsi nella bottega di Genny Di Virgilio offre un momento di respiro dal caos della strada. L’artigiano, celebre in tutta Napoli, accoglie con entusiasmo l’affluenza straordinaria, segno di un exploit turistico che anima il centro storico. «Non mi lamento del caos – afferma – perché porta benefici a tutta la città. I turisti riempiono hotel, ristoranti, pizzerie, fanno shopping e muovono un’economia che cresce e dà sostentamento a molte famiglie».

Tuttavia, il sovraffollamento può essere un ostacolo per le vendite nelle botteghe artigianali, dove è necessario tempo per apprezzare la qualità delle creazioni. Di Virgilio ha trovato una soluzione: «Ho realizzato uno showroom al piano superiore del negozio, dove i clienti possono scegliere con calma senza percepire il caos della strada».

La novità: esperienze uniche per i turisti

L’attrazione di San Gregorio Armeno non si limita alle statuine. Michele Buonincontro, artigiano della parte alta della strada, ha rivoluzionato l’approccio coinvolgendo i turisti nella lavorazione della creta. Nel retro della sua bottega, ha allestito tavoli e uno spazio didattico, dove insegna come modellare i pastori.

«Parto dall’esperienza tattile – racconta Buonincontro – facendo toccare la creta per capirne la consistenza. Poi mostro come modellare le figure e, infine, invito tutti a creare un corno portafortuna, che possono portare a casa». L’iniziativa, nata come esperimento, è diventata un successo, con prenotazioni che lo costringono a dedicare più giorni ai turisti.

Il futuro: Natale tra tradizione e sfide

In vista del Natale, Piazza San Gaetano e Vico Maffei ospitano già le caratteristiche casette di legno per la fiera natalizia, simbolo di una Napoli che celebra la tradizione. Tuttavia, i commercianti temono l’arrivo degli escursionisti del weekend, turisti giornalieri che spesso non contribuiscono significativamente all’economia locale.

«Tutti sono i benvenuti – spiega un pastoraio che preferisce restare anonimo – ma chi arriva in bus per un solo giorno porta colazione al sacco e al massimo compra un souvenir. L’impatto economico è ridotto, mentre quello sulla vivibilità è enorme».

San Gregorio Armeno rimane un simbolo dell’artigianato napoletano e del Natale. Nonostante le sfide, l’afflusso turistico rappresenta una risorsa importante per l’economia e la cultura della città. Gli artigiani, con soluzioni innovative e dedizione, continuano a trasformare questa strada in un luogo magico, capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo.

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Il Papa, messa Giornata poveri, poi pranzo con 1.300 bisognosi

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Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Pietro dove stamane presiede la messa in occasione dell’ottava Giornata Mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi. Quest’anno, in vista del Giubileo, il Pontefice ha scelto come motto il passo del Libro del Siracide, “La preghiera del povero sale fino a Dio”: il Papa ribadisce così che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, che è attento e vicino a ognuno di loro.

Il Papa concelebra la messa con quasi 200 tra cardinali, vescovi e sacerdoti. La navata della Basilica è gremita anche di poveri, rifugiati, senzatetto accompagnati dalle varie associazioni di volontariato. Prima della celebrazione, simbolicamente il Pontefice benedice 13 chiavi, che rappresentano i 13 Paesi in cui la Famvin Homeless Alliance (Fha), della Famiglia Vincenziana, con il Progetto “13 case” per il Giubileo, costruirà nuove abitazioni per persone disagiate. Tra questi Paesi c’è anche la Siria, le cui 13 case saranno finanziate direttamente dalla Santa Sede come gesto di carità per l’Anno Santo.

Questo atto di solidarietà è stato reso possibile grazie alla donazione di UnipolSai. A seguire, nell’Aula Paolo VI il Papa pranzerà insieme a 1.300 poveri. Il pranzo, organizzato dal Dicastero per il Servizio della Carità, è offerto quest’anno dalla Croce Rossa Italiana e allietato dalla sua Fanfara Nazionale. Al termine a ciascuno sarà distribuito uno zaino offerto dai Padri Vincenziani (Congregazione della Missione), contenente viveri e prodotti per l’igiene personale. In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, il Dicastero per l’Evangelizzazione provvede alle esigenze dei più bisognosi con diverse iniziative benefiche, tra cui, ad esempio, il pagamento delle bollette per le famiglie meno abbienti attraverso i contatti con le parrocchie. Un’iniziativa resa possibile anch’essa da UnipolSai.

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Tossicodipendente muore in carcere a Catanzaro, era ferito

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Un tossicodipendente messinese, Ivan Domenico Lauria, 29 anni, invalido civile al 75% con gravissimi problemi di salute mentale, è morto in carcere a Catanzaro. Il suo corpo presentava evidenti ematomi e varie e profonde ferite da taglio, ma il referto parla di “abuso di sostanze stupefacenti e arresto cardiaco”.

Lo scrive il quotidiano la Repubblica. “Chiediamo che sia fatta chiarezza sulla sua morte – spiega l’avvocato del ragazzo Pietro Ruggeri – e sul perché questa tragedia non è stata evitata. Sono rimaste inascoltate le nostre istanze e anziché essere curato il ragazzo è stato trasferito di carcere in carcere, la sua situazione è andata peggiorando fino al tragico epilogo”. L’avvocato Ruggeri aveva presentato istanze per ottenere i domiciliari, o quanto meno l’avvicinamento alla madre a Messina, e la possibilità di ottenere cure psichiatriche. Tutte respinte dai diversi giudici che si sono occupati di lui.

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Precipita un ascensore a Palermo, cinque feriti

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In una palazzina a due piani di Palermo si sono spezzate le corde dell’ascensore e le persone che si trovavano dentro sono precipitati giù. Il bilancio è di cinque feriti, due donne e tre bambini. L’incidente è avvenuto la notte scorsa in via Mura di San Vito nel rione Capo, accanto al comando provinciale dei carabinieri.

Una donna è stata portata in codice rosso all’ospedale Civico, l’altra ferita e i tre bimbi, le cui condizioni sono meno gravi, all’ospedale Cervello. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e numerose ambulanze per soccorrere i feriti. Sono in corso indagini da parte della polizia di Stato per accertare le cause e il rispetto delle norme di sicurezza per la realizzazione dell’ascensore.

L’ascensore, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato costruito artigianalmente da un componente della famiglia che di professione fa il fabbro. Serviva per salire e scendere da casa, visto che la palazzina è sprovvista di scala interna. Forse a causa del peso che superava il massimo consentito, le corde che sostenevano la pedana non hanno retto e si sono spezzate. I feriti sono una mamma di 32 anni con tre bambini e un’altra donna di 71 anni. Ad avere le conseguenze più gravi è la madre dei tre bimbi che ha riportato traumi e ferite profonde alle gambe.

Le due donne sono state trasportate d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico. I tre fratellini, invece, al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello. Non sarebbero in gravi condizioni. Un altro uomo è stato aiutato a scendere dai vigili del fuoco con l’ausilio di una scala poiché era rimasto bloccato al primo piano a causa del montacarichi rotto. Sarebbe lui, come ha raccontato alla polizia, il fabbro che ha costruito l’ascensore.

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