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Disturbi del sonno: un problema per 12 milioni di italiani

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Le ultime statistiche dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (Aims) rivelano che 1 adulto su 4 e 1 minore su 5 soffrono di disturbi del sonno, per un totale di 12 milioni di persone. Le donne sono le più colpite, rappresentando il 60% dei casi, sia transitori che cronici. Inoltre, il 30% degli italiani dorme meno di 6 ore per notte, un dato che evidenzia una crisi legata alla qualità del riposo.

Il sonno in Italia: dove e quanto si dorme?

Contrariamente alle aspettative, i dati mostrano che al Sud Italia si dorme mediamente meno rispetto al Nord. Ecco alcune medie regionali:

  • Puglia e Sicilia: 6,6 ore per notte.
  • Calabria: 6,7 ore.
  • Basilicata: 6,8 ore.

Man mano che si risale lo Stivale, il riposo aumenta:

  • Marche: 7 ore.
  • Umbria: 7,1 ore.
  • Toscana: 7,2 ore.
  • Valle d’Aosta: 7,5 ore (il primato).
  • Trentino-Alto Adige: 7,4 ore.
  • Lombardia: 7,3 ore.

L’età influisce sulla durata del sonno. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, i giovani tra i 18 e i 24 anni dormono in media un’ora in meno degli over 65: 6 ore e 40 minuti contro 7 ore e 40 minuti.

Cambi di stagione e insonnia: cosa sapere

L’insonnia tende a peggiorare durante i cambi di stagione, specialmente in autunno, portando con sé sintomi come stanchezza e ansia. Secondo Camilla Pizzoni, direttore Ricerche Pool Pharma:
“L’organismo si adatta con difficoltà ai cambiamenti stagionali: i primi freddi, la ripresa del lavoro e della scuola, e la riduzione delle ore di luce alterano il ritmo circadiano.”

Strategie per migliorare il sonno

Per combattere i disturbi del sonno e ridurre gli effetti dei cambi stagionali, ecco alcuni consigli utili:

  1. Orari regolari: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora.
  2. Evitare stimoli elettronici: TV, smartphone e PC nell’ultima ora prima di coricarsi.
  3. Attività fisica ponderata: se è benefica per rilassare la mente, un allenamento troppo vicino all’orario del sonno potrebbe disturbare.
  4. Cenare presto e leggero: preferire un pasto serale entro le ore 19 e facilmente digeribile.

Aiuti naturali e supporto professionale

Tra i rimedi naturali per migliorare il sonno, ci sono soluzioni erboristiche come camomilla e lavanda. Tuttavia, Camilla Pizzoni sottolinea che ogni caso richiede un approccio personalizzato:
“Abbiamo sviluppato la linea Melasin per rispondere a esigenze diverse, perché le cause dell’insonnia variano tra età, lavoro e periodi di particolare agitazione. È importante affrontare il problema e non solo i sintomi.”

Se l’insonnia persiste per periodi prolungati, è fondamentale rivolgersi al medico. Il sonno è un bisogno primario, indispensabile al pari del cibo e della respirazione.

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Piano di Confindustria per le abitazioni ai dipendenti

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Un piano abitativo in sei punti per i dipendenti delle aziende che vivono lontano dai luoghi di lavoro è stato elaborato da Confindustria e punta a garantire la mobilità lavorativa. I contenuti sono oggi riportati dal Sole 24 Ore, il quotidiano di proprietà della confederazione industriale, che indica la necessità di coinvolgere soggetti pubblici e privati, partendo ad esempio dal rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa che frenano la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici. Il piano parte dalla costatazione che c’è un forte disallineamento, in numerose aree del territorio, tra i costi di affitto o di acquisto delle abitazioni e il livello di produttività del lavoro e dunque di salari medi.

Un freno alla mobilità territoriale, che invece è un processo fondamentale per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il piano è una priorità nell’agenda del presidente, Emanuele Orsini (nella foto in evidenza), che l’ha lanciato dall’inizio del suo mandato. «Le nostre imprese registrano ormai da tempo un record nella carenza di personale, sono difficili da reperire quasi il 50% dei profili ricercati – è l’analisi di Orsini – Abbiamo un enorme problema di lavoratori che non riusciamo ad assumere perché mancano abitazioni a canoni compatibili con gli stipendi”.

Il Piano di Confindustria si articola in sei punti: 1) individuare e rimuovere gli ostacoli di natura urbanistica e amministrativa che frenano la costruzione e riqualificazione di nuovi edifici (tra cui procedure flessibili per le varianti urbanistiche, garantire una quota minima ad alloggi per lavoratori a prezzo calmierato nei cambi di destinazione d’uso, ridurre gli oneri di urbanizzazione); 2) stimolare soggetti pubblici affinché mettano a disposizione aree disponibili in zone urbanizzate, sia immobili sfitti; 3) introdurre strumenti di garanzia per favorire investimenti di sviluppatori immobiliari, imprese di costruzione, fondi immobiliari, risparmiatori; 4) attrarre risorse di investitori istituzionali, quali fondi pensione, casse di previdenza, banche ecc, valorizzando l’esperienza di Invimit e Cdp Real Asset Sgr; 5) introdurre specifiche misure fiscali, (tra cui riduzioni Imu per le imprese che realizzano alloggi per i lavoratori, detassazione integrale dei rendimenti per risparmiatori e investitori); 6) rafforzare le misure a tutela della proprietà privata. Per realizzarlo Confindustria sollecita un tavolo di confronto allargato, che veda le imprese, il governo, l’Anci, la Conferenza delle Regioni, l’Agenzia del Demanio, oltre a Cdp, Invimit, e le società partecipate pubbliche proprietarie di immobili e aree utilizzabili.

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Stop alla maternità surrogata: promulgata la legge sul reato universale

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il 4 novembre la legge che introduce il reato universale per la maternità surrogata. Questa normativa, approvata il 16 ottobre, prevede la pubblicazione ufficiale per domani e mira a disciplinare una pratica finora controversa e dibattuta. Le nuove disposizioni hanno l’obiettivo di contrastare il ricorso alla gestazione per altri anche al di fuori dei confini nazionali.

Maternità surrogata e sanzioni previste

La legge stabilisce pene severe per chi ricorre alla GPA (gestazione per altri), con una reclusione che varia da tre mesi a due anni, oltre a una multa compresa tra 600.000 euro e 1 milione di euro. Denominata “Legge Varchi”, dal nome della deputata Carolina Varchi (FdI), la normativa specifica che il reato è perseguibile anche quando commesso all’estero da cittadini italiani.

Ad oggi, circa 250 coppie italiane si recano ogni anno in cliniche estere per avvalersi della maternità surrogata, tornando poi in Italia per richiedere la trascrizione degli atti di nascita. Con la nuova legge, però, queste richieste potrebbero incontrare ostacoli significativi.

Come cambierà la situazione per le famiglie

Il 90% delle coppie che ricorre alla maternità surrogata è eterosessuale. Tuttavia, la normativa colpisce anche le coppie dello stesso sesso, per le quali la legge italiana non prevede la trascrizione diretta nei registri anagrafici, ma richiede una procedura di adozione. Fino ad oggi, i tribunali italiani hanno riconosciuto il diritto dei minori nati da GPA ad essere considerati figli legittimi, una tutela che potrebbe essere messa in discussione dalla nuova normativa.

Reazioni tra favorevoli e contrari

La legge ha generato reazioni opposte nel dibattito pubblico. Marco Cappato e l’avvocata Filomena Gallo, esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, hanno dichiarato:
«Questa legge rappresenta un attacco ai diritti delle famiglie e alla scienza. Siamo pronti a portare la questione nei tribunali per difendere le coppie penalizzate e sollevare dubbi di costituzionalità».

D’altro canto, Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, ha espresso soddisfazione:
«Questa legge è una pietra miliare nella lotta contro il mercato internazionale dei bambini e rappresenta il coronamento di anni di battaglie».

Applicazione e incertezze

La legge non ha effetti retroattivi. Le gravidanze già in corso o i percorsi di fecondazione avviati prima dell’entrata in vigore della norma non saranno soggetti a sanzioni. Tuttavia, per chi intraprende ora una procedura di maternità surrogata all’estero, il rischio di essere perseguito penalmente al rientro in Italia è concreto.

Come osserva l’avvocata Gallo, «non è ancora chiaro come la magistratura agirà nei confronti delle coppie che tornano in Italia con un atto di nascita estero. Potrebbero essere richiesti certificati di parto e le coppie dello stesso sesso saranno probabilmente più individuabili».

La nuova normativa rappresenta un passo decisivo per regolamentare una pratica controversa, ma solleva interrogativi sui diritti delle famiglie e dei minori coinvolti. Nei prossimi mesi sarà fondamentale capire come questa legge influirà sulla società italiana e sui percorsi legali delle famiglie che si trovano in questa situazione.

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L’Università Federico II di Napoli e la Nasa: una collaborazione per il futuro della mobilità aerea avanzata

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L’Università degli Studi di Napoli Federico II ha firmato un importante Space Act Agreement con la Nasa, aprendo la strada a cinque anni di collaborazione nel campo della Advanced Aerial Mobility (AAM). Questo accordo tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’ateneo napoletano e l’agenzia spaziale statunitense rappresenta un passo significativo nello sviluppo di tecnologie innovative per droni e taxi aerei elettrici.


Un accordo per il progresso tecnologico

Il progetto si concentra sullo sviluppo di tecnologie di sensing per migliorare la sicurezza e l’autonomia dei velivoli, in particolare in ambienti urbani. Giancarmine Fasano, professore associato di Impianti e sistemi aerospaziali, è il responsabile scientifico per l’università, mentre per la Nasa è Chester Dolph, del Langley Research Center.

Tra gli obiettivi principali ci sono:

  • Sviluppo di algoritmi avanzati per la rilevazione e il tracciamento di oggetti in volo.
  • Test sperimentali in Italia e negli Stati Uniti per verificare le tecnologie.
  • Collaborazione bilaterale con scambi di personale e know-how tra Federico II e Nasa.

Un ponte tra Napoli e la Nasa

La collaborazione con la Nasa nasce da interessi comuni di ricerca e da una solida esperienza dell’ateneo napoletano. Il primo passo è stato un periodo di visiting della dottoranda Federica Vitiello presso il Langley Research Center in Virginia.

Nel corso dei mesi, il rapporto si è rafforzato, portando a test innovativi come l’utilizzo del Lunar Landing Research Facility, una struttura storica del programma Apollo. Qui, i sensori sviluppati dall’Università sono stati testati, dimostrando la capacità di monitorare e controllare il volo in scenari complessi.


Tecnologie per la mobilità aerea urbana

Le tecnologie sviluppate si concentrano su sistemi di sensing ottici, come telecamere e radar, per la sorveglianza a bassa quota in ambienti urbani. Questo include:

  • Droni per il trasporto merci in città.
  • Taxi aerei elettrici, pensati per il trasporto di persone su distanze brevi.

Secondo il professor Fasano, l’obiettivo è creare soluzioni innovative che affrontino le sfide della mobilità aerea urbana, caratterizzata da spazi ristretti e una complessità elevata.


Il futuro della mobilità avanzata

L’accordo rappresenta un’opportunità unica per far progredire la ricerca e coinvolgere giovani talenti. Come spiega il professor Fasano:
“Questo è solo un punto di partenza. La collaborazione con la Nasa ci permette di sviluppare tecnologie che guideranno il futuro della mobilità aerea, integrando sicurezza, autonomia e innovazione.” 

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