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Cronache

Porto di Napoli: banchine elettrificate entro il 2026 per ridurre lo mmog in città

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Da anni si parla dell’elettrificazione del Porto di Napoli, ma siamo ancora all’anno zero. Nonostante sia un motore fondamentale per l’economia cittadina, il Porto di Napoli è anche una delle principali fonti di emissioni di smog che minacciano la qualità dell’aria urbana. Ora, l’obiettivo dichiarato è quello di elettrificare le banchine del Molo Angioino entro il 2026, un progetto fondamentale per ridurre le emissioni inquinanti e rendere l’area portuale più sostenibile.

L’avvio dei lavori e la collaborazione con Enel

Il segretario generale dell’Autorità Portuale, Giuseppe Grimaldi, ha annunciato che i lavori sulle prime due banchine inizieranno a gennaio, dopo le ultime autorizzazioni. Con un finanziamento di 25 milioni di euro dal Fondo complementare del PNRR, il progetto di elettrificazione punta a fornire energia sufficiente alle grandi navi da crociera che necessitano di 10-15 megawatt di energia al giorno. La collaborazione con Enel Distribuzione include la costruzione di una cabina primaria all’interno dell’ex edificio Solla, dove saranno installati due trasformatori per alimentare fino a tre ormeggi contemporaneamente.

L’impatto ambientale del Porto e la necessità di azioni concrete

Le emissioni elevate di ossido di azoto provenienti dal porto hanno già causato il superamento dei valori-soglia consentiti, suscitando allarme tra gli esperti di salute ambientale. Grimaldi ha sottolineato l’importanza del progetto, descrivendolo come un passo essenziale verso una Napoli più sostenibile. Tuttavia, al momento, solo il 5% delle navi in transito è attrezzato per ricevere energia dalle banchine elettrificate, il che richiederà ulteriori investimenti e piani per adattare le imbarcazioni a queste nuove soluzioni.

Misure aggiuntive per migliorare la qualità dell’aria

Oltre all’elettrificazione, il porto ha stretto una convenzione con Arpac per monitorare la qualità dell’aria. Grazie all’installazione di due centraline, entro un anno saranno disponibili dati più accurati sull’impatto ambientale dell’area portuale. La zona è intensamente trafficata non solo dalle navi da crociera ma anche da circa 30.000 automobili e 1.500 tir nei periodi di picco, incrementando ulteriormente il livello di inquinamento.

Progetti futuri per una mobilità sostenibile al porto

Tra i piani futuri, c’è anche la costruzione di una ferrovia interna al porto, fondamentale per ridurre il traffico su gomma e garantire un “ultimo miglio” sostenibile. Questo progetto mira a collegare la zona est del porto con il resto della città, agevolando così il flusso dei trasporti e riducendo l’impatto ambientale.

La sfida dell’elettrificazione per una Napoli più sostenibile

Con l’aumento dei passeggeri su navi da crociera e il crescente traffico portuale, la necessità di un porto sostenibile e a basse emissioni diventa sempre più urgente. Se il progetto di elettrificazione delle banchine sarà completato entro il 2026, Napoli potrà non solo ridurre significativamente lo smog in città, ma anche promuovere un modello di porto sostenibile.

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L’atto di accusa della presidente della Corte Appello Napoli, Maria Rosaria Covelli: 800 alunni mai andati a scuola nella sola provincia di Napoli

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“Nella sola provincia di Napoli, nel periodo tra settembre 2023 e gennaio 2024, abbiamo oltre 800 alunni che non hanno mai frequentato la scuola, oltre 7.000 alunni con giorni di assenza tra il 25 e il 50%, oltre 1.700 alunni con giorni di assenza superiori al 50% e oltre 1.200 segnalazioni inviate”. Sono i dati forniti dalla presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli (foto Imagoeconomica in evidenza), intervenuta a Caivano, nella scuola media Don Milani, alla presentazione dell’Ecosistema educativo per l’Area Napoli nord, un progetto che si propone, tra l’altro, di elaborare una strategia per il contrasto alla dispersione scolastica e formativa.

“Quest’iniziativa – ha detto Covelli – è un passo fondamentale per il futuro educativo e sociale del nostro territorio, dove i dati sulla dispersione scolastica sono allarmanti, come lo è la situazione di numerosi nuclei familiari. Il primo focus di questo progetto è la famiglia, perché è lì che si forma l’humus educativo dei giovani, a cui dobbiamo fornire la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni lavorative, restando nella propria regione e migliorandola, perchè parliamo della regione più emigrante d’Italia”.

Riguardo ai “recenti casi di cronaca che hanno visto coinvolti i minori”, il magistrato ha sottolineato che “la risposta dello Stato è stata immediata. Tuttavia, dobbiamo agire sulla prevenzione, cioè sulla educazione e sulla formazione perché le nuove generazioni sono le gambe su cui camminerà il futuro del Paese. Siamo tutti coinvolti nel raggiungimento di questo obiettivo, che può essere perseguito solo attraverso una vera e propria rete istituzionale formata da tutti gli enti e dagli operatori territoriali e nazionali. Ognuno deve fare la sua parte”. Questo progetto, ha concluso, “è rivolto ai giovani, che devono sapere di poter contare sulle istituzioni. Dobbiamo camminare insieme. Ai ragazzi diamo percorsi di orientamento e formazione, perché vogliamo che sappiano bene che repressione e punizione funzionano, che gli autori delle azioni criminose alla fine vengono identificati e che non è quella la strada da seguire”.

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Omicidio Arcangelo Correra, il vescovo Battaglia ai funerali: basta con la morte dei ragazzi

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Una folla di parenti, amici e comuni cittadini si è radunata nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello per l’ultimo saluto ad Arcangelo Correra. Con un lunghissimo applauso e lancio di palloncini bianchi verso il cielo, in tanti hanno salutato Arcangelo all’ uscita, al termine della liturgia della parola. A celebrare l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia (concelebrante. il parroco Carmine Amore) che ha voluto i ragazzi, gli amici di Arcangelo davanti all’ altare, proprio vicino alla bara ”per poterli guardare negli occhi”. “Se davvero sono vere le nostre lacrime, non possiamo fingere perche’ altrimenti Arcangelo non merita la nostra attenzione. Non possiamo essere ipocriti, altrimenti stiamo facendo di nuovo morire Arcangelo. Se non siamo qui per gridare con tutto il cuore e con tutte le nostre forze basta a questa violenza, non faremo nulla per Arcangelo. Non faremo nulla!” ha detto Battaglia in un passaggio del discorso accolto da applausi.

“E’ Arcangelo che lo sta chiedendo. Basta con la morte dei ragazzi! Basta con ogni logica di violenza! Non possiamo fingere, ragazzi. E allora capite, tutto questo dipende anche da voi e da tutti noi” “Ve lo chiedo con tutto il cuore: non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio perché le cose possono cambiare. Ma dovete anche voi avere il coraggio di mettervi in gioco nel nome della verita’, nel nome, se siete credenti, del Vangelo, nel nome della vostra coscienza. Non mi stanchero’ mai di ripeterlo:Non date mai a nessuno in appalto la vostra coscienza ma difendete sempre la vostra liberta’ e dignita’. Questo è il modo vero e autentico che abbiamo per onorare Arcangelo”. All’ esterno della chiesa su un maxi schermo sono stati proiettate immagini con messaggi e pensieri di amici e parenti.

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Napoli: premio ‘Giovanni Paolo II’ ad abate Montevergine e procuratore Gratteri

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L’abate del Santuario Abbazia di Montevergine Riccardo Luca Guariglia e il procuratore di Napoli Nicola Gratteri (foto Imagoeconomica in evidenza)sono tra i designati del Premio internazionale Giovanni Paolo II 2024. La ventesima edizione del premio si terrà sabato 16 novembre alle ore 19 nella Tenuta Leone di Calvanico (Salerno) ed è organizzata dall’associazione socioculturale ad indirizzo artistico “Aglaia” di Scafati, coordinata da Diamante Gismondi e con la collaborazione della Pro Loco Calvanico e il patrocinio del Comune di Calvanico e dall’Unci (Unione Nazionale Cavalieri d’Italia) sez. di Treviso. Il premio, nato nel 2005 dopo la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, è rivolto a personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’istituzioni, dell’arte, della chiesa e delle professioni che si sono distinti nelle loro “azioni per la tutela e la promozione della sacralità della vita in armonia con i principi cristiani della Chiesa Cattolica”. Tra gli insigniti più prestigiosi delle passate edizioni si ricorda Papa Benedetto XVI il 28 marzo 2007 e Papa Francesco il 18 ottobre 2018 in Città del Vaticano.

Per la ventesima edizione del Premio, il Consiglio di Presidenza dell’Associazione Aglaia, su proposta del Comitato d’onore, scientifico e culturale, ha designato il riconoscimento ai seguenti premiati: Riccardo Luca Guariglia, abate ordinario del Santuario di Montevergine; Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli); Sante De Angelis, fondatore e presidente rettore dell’Accademia Bonifaciana di Anagni (Frosinone); Fabrizio Casinelli, responsabile Ufficio stampa della Direzione Comunicazione Rai in qualità di direttore; Mario Viola, direttore Comunicazioni della Polizia di Stato; Gaetano Stella, attore, regista e autore teatrale; Vincenzo Gallo, medico specialista gastroenterologo e direttore tecnico dell’equipe “Allurion”; Sabato Leo, medico specialista Otorinolaringoiatra responsabile di Branca Orl per l’Asl Salerno e direttore dell’Unità di Audio-Vestibologia Asl Salerno presso l’ospedale di Scafati. Uno spaccato della serata sarà dedicato al poeta Salvatore Di Giacomo a 90 anni dalla morte.

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