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Cronache

M5s chiede meno poteri per Grillo, lui prepara showdown

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Il cosiddetto ‘gruppo dei 360’ ha tracciato la cornice del futuro M5s. Parla chiaro il report di Avventura Urbana, la società che ha seguito e sintetizzato le discussioni dei gruppi impegnati nel processo deliberativo della Costituente pentastellata. I 360 iscritti e non iscritti, indicano così i nodi che la base sarà chiamata a sciogliere con il voto nell’Assemblea di fine novembre. Tante le questioni sul piatto. Su tutte, c’è quella che riguarda il ruolo del garante. C’è chi vorrebbe eliminarlo del tutto, chi vorrebbe convertire la figura in un ruolo a tempo determinato e chi trasformarla in una carica onorifica. In ogni caso, l’indicazione appare evidente: ‘i 360’ vogliono meno Beppe Grillo nel M5s (nella foto Imagoeconomica in evidenza).

Il fondatore, per ora, non reagisce con dichiarazioni. Tuttavia, chi lo sente regolarmente rassicura: “tirerà fuori qualcosa all’ultimo minuto”. Segnali che lasciano intuire un attivismo sotterraneo di Grillo in vista dell’Assemblea. Nessuno esclude un suo intervento al palazzo dei Congressi. Del resto, il fondatore ha già lanciato la ‘campagna d’autunno’ sul suo blog, con video e bacheche contro il presidente Giuseppe Conte. Per lo scontro finale di questa lunga guerra interna, però, ci sarà ancora da attendere. Intanto, sono tanti altri i dilemmi racchiusi nel report che chiamano in causa tanto la base quanto i vertici del M5s. A partire da quelli che riguardano il nome, il simbolo, la regola dei due mandati e il collocamento politico del Movimento. In tema di alleanze, c’è chi vorrebbe vietarle, chi condizionarle ad accordi programmatici, e chi preferirebbe non dichiarare alcun posizionamento, mantenendo “la storica distanza dalla destra e dalla sinistra”.

Posizione, quest’ultima, propria dell’area ‘grilliana’. Il report, però, identifica una tendenza generale che colloca il M5s “nel campo progressista”, quindi nel solco di quanto più volte ribadito dallo stesso Conte. E nell’ala ‘contiana’, emergono pure coloro che vorrebbero definirsi “progressisti indipendenti”. Etichetta per rimarcare la differenza dalla forze di sinistra, in cui qualcuno intravede l’ipotesi di partenza per un nuovo nome del Movimento. La nuova denominazione sarà un quesito, certo, ma non tutti concordano.

C’è chi come Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera, vorrebbe mantenerlo intatto, così come il simbolo. E chi no. Sul simbolo ci sono diverse posizioni, si passa da leggeri cambiamenti alla modifica integrale. E diverse sensibilità si registrano pure sulla modifica della regola dei due mandati. Afflato comune, invece, sulla politica estera, con una linea pacifista che chiede di “ridurre il legame di dipendenza tra l’Italia e gli Usa” e di abbassare la spesa militare all’1% del Pil. Il report di Avventura Urbana, con tutte le proposte, ora passa nelle mani dei vertici del M5s. “Il nostro lavoro è concluso, la cessione di sovranità finisce qui”, commenta Iolanda Romano.

La fondatrice della società si difende anche dalle aspre critiche sulla trasparenza e sulle modalità di questo esperimento di democrazia partecipativa, che peraltro non si placano almeno nell’ala più movimentista. “Ci siamo preoccupati di restituire ciò che è accaduto nei gruppi, riportando tutte le sensibilità”, commenta. Adesso sta al Movimento redigere i quesiti da sottoporre al voto dell’assemblea. “La stesura dei quesiti seguirà in maniera pedissequa il report”, fanno sapere da Campo Marzio. Dove per lunedì è convocato un consiglio nazionale sul tema. Martedì, invece, sarebbe la data fissata per la pubblicazione dei quesiti. Tra i quali potrebbe rientrare – ipotizza qualcuno – anche quello sulla leadership di Conte. Poi, il via a uno spazio di dibattito online. E, infine, il voto in Assemblea, aperto a tutti gli iscritti anche in modalità da remoto. Per l’evento a Roma, intanto, sono oltre mille i partecipanti già registrati.

 

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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