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In video virale soldati israeliani bruciano la bandiera libanese

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L’esercito israeliano condanna il gesto di alcuni soldati che hanno bruciato una bandiera libanese cantando e ballando, il tutto ripreso in un video divenuto presto virale, accusando Hezbollah di alimentare pretestuosamente la polemica.

“Fin dall’inizio della guerra contro Hezbollah, lo abbiamo detto chiaramente: la nostra guerra non è contro il popolo libanese, ma contro coloro che violano la terra del Libano, ne bruciano la sovranità e ne profanano i simboli – ha postato su X il portavoce di lingua araba dell’esercito israeliano Avichay Adraee -. La nostra guerra è contro il terrorista Hezbollah, che non è mai stato libanese per credo, pensiero o identità. Pertanto, riteniamo che alcuni soldati che bruciano la bandiera libanese nel sud del Libano sia un atto che viola le istruzioni, non è degno dei valori dell’Idf e non è in linea con gli obiettivi delle nostre attività militari in Libano. Ci impegniamo a concentrare le nostre operazioni esclusivamente sul prendere di mira gli elementi terroristici, senza danneggiare i cittadini libanesi innocenti”.

Tuttavia – aggiunge Adraee – “non ci sorprende che alcuni portavoce di Hezbollah abbiano sfruttato l’incidente nel tentativo di distogliere l’attenzione da un fatto evidente: è Hezbollah che non rispetta la bandiera libanese, né nelle sue occasioni ufficiali né nelle sue celebrazioni, poiché i terroristi del partito hanno abbattuto la bandiera libanese e l’hanno profanata in molte occasioni e l’hanno sostituita con la propria bandiera per la lealtà che rappresenta nei confronti dell’Iran”. Il video ha iniziato oggi a circolare in rete. Secondo il giornalista palestinese Younes Tirawi, che per primo lo ha trasmesso su X, si trattava di soldati della brigata Golani della 36a divisione dell’esercito israeliano, schierati nel sud del Libano. Il corrispondente del Washington Post, Joseph Habbouche, dal canto suo, ha precisato che la scena è stata girata a Meis el-Jabal, dove nei giorni scorsi si sono scontrati l’esercito israeliano e Hezbollah.

https://x.com/dailyLBnews/status/1855350450410885316

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Cina, auto lanciata contro la folla: 35 morti e decine di feriti

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Trentacinque persone sono morte e 43 sono rimaste ferite a Zhuhai, nel sud della Cina, dopo che un’auto si è lanciata contro la folla in un impianto sportivo. Lo riferiscono i media cinesi. L’incidente è avvenuto ieri. Il presidente Xi Jinping ha ordinato oggi di curare i feriti e di punire con la massima severità il responsabile dell’incidente. Secondo le informazioni, alla guida dell’auto era un sessantaduenne, che si sarebbe scagliato contro la folla in un momento di furia omicida seguita a un divorzio. L’uomo sarebbe stato scontento dalla divisione dei beni e avrebbe tentato di suicidarsi con l’auto. E’ ricoverato in seguito alle ferite connesse all’incidente.

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Pakistan: bus festa di nozze cade in fiume, 26 morti e 10 dispersi

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Almeno 26 persone sono morte e altre 10 risultano disperse a causa di un incidente automobilistico avvenuto nel nord del Pakistan ieri sera, quando un autobus con 40 persone a bordo è precipitato in un fiume nella regione montuosa di Gilgit-Baltistan: lo hanno reso noto oggi i servizi di emergenza. Il gruppo era di ritorno da un matrimonio e ieri pomeriggio le autorità locali avevano riferito che nella sciagura erano morte 26 persone. “L’autobus trasportava 40 passeggeri. Solo la sposa è sopravvissuta. Finora sono stati estratti 14 corpi”, ha detto Wazir Asad Ali, uno dei responsabili delle operazioni di soccorso.

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Somalia: oggi elezioni nella regione separatista del Somaliland

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In un clima di grande tensione nel Corno d’Africa, si tengono oggi le elezioni presidenziali nell’autoproclamato Stato indipendente del Somaliland, da tempo al centro di una disputa tra il governo federale di Mogadiscio e l’Etiopia, che ha recentemente firmato un accordo con la regione separatista per avere accesso al suo spazio marittimo sull’oceano indiano. A sfidarsi nella tornata elettorale della regione, che non è mai stata riconosciuta dall’Onu, sono l’attuale leader Muse Bihi Abdi, al potere dal 2017, e Abdirahman Mohamed Abdilahi, capo dell’opposizione che ha comunque più seggi nel parlamento regionale, come riporta Garowe Online.

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