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Juric disarmato: Roma, non trovo soluzioni ma non lascio

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Per capire se le dichiarazioni di Ivan Juric alla vigilia della sfida con il Bologna saranno state le sue ultime da allenatore della Roma servirà ancora qualche ora, ma il tono della voce, le parole usate e l’arrivo imminente dei Friedkin in città lo fanno sembrare un allenatore ormai disarmato. E questa volta, a differenza della partita con il Torino, nemmeno una vittoria potrebbe salvarlo.

“Non è severo dire che non ho trovato la soluzione a questa Roma, ma non credo di dovermi rimproverare nulla – spiega in conferenza -. Abbiamo provato a fare tutto. Io passi indietro non ne faccio, magari possono farli gli altri. Io ho la coscienza pulita”. Parole che sanno d’addio anche se la decisione finale spetterà ai Friedkin attesi in città anche se intorno al loro arrivo c’è un vero e proprio giallo. Inizialmente erano previsti tre slot per questa mattina al gate privato di Ciampino, salvo poi essere cancellati; eppure da più fonti arriva la conferma della proprietà pronta a sbarcare nella Capitale per risolvere le questioni societarie rimaste in sospeso. A cominciare dall’allenatore, al quale prima della gara in Europa League era stato ribadita la fiducia dandogli però un ultimatum: avanti insieme, ma servono i risultati. E pronti via contro l’Union Saint Gilloise la prestazione ha portato a un pareggio che Juric ha equiparato alla debacle di Firenze.

Per questo il blitz romano dei Friedkin potrebbe portare all’ennesimo scossone della stagione, visto che l’ultima volta in città la proprietà è arrivata solo per esonerare Daniele De Rossi. Il tecnico croato, però, non è il solo oggetto di interesse dei presidenti romanisti, perché il club è ancora senza un ceo dopo le dimissioni di Lina Souloukou e il nome di Giovanni Carnevali, attualmente ceo del Sassuolo, sembra quello più papabile a ricoprire il ruolo rimasto vacante. La proprietà, inoltre, vorrebbe anche aggiungere una figura di raccordo tra squadra e club, un direttore tecnico che affiancherebbe Juric, o chi per lui, nella gestione della squadra. Tutti discorsi rimandati di qualche ora, fin quando i Friedkin non saranno a Roma. Nel frattempo Juric cerca di guardare al campo e non può essere di certo soddisfatto delle gare in cui è stato in panchina.

“Questa mancanza di continuità mentale mi dà molto fastidio – dice il tecnico -. Ci sono momenti dove sento la mia squadra anche nella sconfitta. Dopo Verona non ho finto quando ho detto che ho visto cose buone, poi ci sono anche cose negative come il passaggio di Zalewski o la prestazione in Belgio che ritengo inaccettabile e non me la spiego”. Intanto in un Olimpico in aperta contestazione arriverà il Bologna e Juric dovrà fare a meno di Dybala per un risentimento muscolare; questa almeno è la versione che il tecnico giallorosso ha fornito in conferenza stampa perché lato giocatore parlano di un calciatore rimasto fuori con Verona e Union per scelta tecnica e che nell’allenamento post Belgio ha sentito un fastidio con gli esami hanno escluso lesioni per questo con i dottori si era stabilito di fare un provino alle 14 oggi, ma Juric ha anticipato tutti escludendolo già in conferenza prima di vederlo in campo. Un’altra gatta da pelare per un tecnico sempre più in bilico.

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Jannik Sinner a un passo dalle semifinali delle Atp Finals: battuto Taylor Fritz

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Jannik Sinner si avvicina sempre più alle semifinali delle Atp Finals di Torino. Il tennista azzurro, attualmente numero uno al mondo, ha superato lo statunitense Taylor Fritz in una partita combattuta, conclusasi con un doppio 6-4 dopo un’ora e 40 minuti di gioco. Una vittoria fondamentale che proietta Sinner verso il prossimo turno, che potrebbe diventare certo giovedì, salvo una combinazione sfavorevole di risultati.

Match combattuto: equilibrio e tensione alla Inalpi Arena

Alla Inalpi Arena, gremita di tifosi in sostegno di Sinner, il primo set ha subito mostrato un equilibrio tra i due giocatori, con scambi intensi da fondo campo. Mentre Fritz ha messo in campo un servizio solido, Sinner ha faticato con le prime palle e le palle corte, ma ha saputo mantenere il controllo nei momenti cruciali. Dopo un momento di difficoltà, l’italiano è riuscito a recuperare e sfruttare l’occasione di break, chiudendo il primo set con un incoraggiante 6-4.

Secondo set: Sinner conquista la partita e fa esplodere il pubblico

Dopo una breve pausa, il secondo set è ripartito con lo stesso equilibrio, ma Sinner ha guadagnato fiducia e precisione nei colpi. Al settimo gioco, un passante lungolinea ha fatto esplodere l’arena, confermando il suo vantaggio. Sul 5-4, Fritz ha commesso alcuni errori decisivi che hanno permesso a Sinner di portare a casa il secondo set con un altro 6-4.

Sinner: “Siamo vicini alla semifinale, l’obiettivo della settimana”

Al termine del match, Sinner ha commentato la partita, riconoscendo la forza dell’avversario e sottolineando la sua soddisfazione per la gestione dei punti più importanti. “Ora siamo più vicini alla semifinale, che era l’obiettivo di questa settimana. Con Medvedev sarà una partita difficile”, ha dichiarato Sinner, già concentrato sul prossimo incontro.

Prossimo appuntamento contro Medvedev: semifinale sempre più vicina

Dopo il riposo, Sinner tornerà in campo giovedì per sfidare il russo Daniil Medvedev. Un match che potrebbe garantire all’azzurro il passaggio alle semifinali delle Atp Finals di Torino.

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Spalletti entra nella Hall of Fame, un’altra emozione

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“Nessuno sa quello che ho sofferto per averle a disposizione, quelle scarpe lì”: e ora i vecchi scarpini di Luciano Spalletti sono uno dei cimeli patrimonio della Hall of Fame del calcio italiano, di cui il ct della Nazionale è entrato ufficialmente a far parte oggi. Un riconoscimento conferito, al centro tecnico federale di Coverciano, anche a Daniele De Rossi, Andriy Shevchenko, Valentina Giacinti, Roberto Boninsegna e Ariedo Braida. “Mi emoziona avere un riconoscimento di questo livello, pensando a tutti quelli che mi hanno preceduto, e a quelli seduti vicino a me stasera”, ha detto Spalletti ai cronisti.

“Ho visto i più brutti campi sportivi e poi ho visto gli stadi più belli del mondo da allenatore”, ha osservato, spiegando che “anche se sembrano mondi apparentemente distanti poi invece sono vicinissimi, perché quelle che fanno da traino sono le emozioni: io mi sono sempre emozionato in tutte queste situazioni molto differenti fra loro”. Per Gabriele Gravina, presidente della Figc, Spalletti e tutti gli altri “rappresentano dei modelli da seguire”, e per questo “nessuno li dimenticherà mai”.

Premi alla memoria per Agostino Di Bartolomei e Vincenzo D’Amico, storiche bandiere di Roma e Lazio, e Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari dello scudetto, mentre il premio ‘Davide Astori’ per il fair play è andato al medico psichiatra Santo Rullo per il progetto ‘Crazy for Football’, la nazionale di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale. Tra i presenti De Rossi, sul palco, ha ricordato l’avventura del Mondiale 2006 e il rigore segnato ala Francia: e a chi gli chiedeva della frase “Qui non ci torno più”, che secondo alcune ricostruzioni avrebbe detto il giorno dell’esonero a Trigoria, ha risposto precisando di non averlo mai detto, perché lì “sono di casa”, e “come torno a Coverciano, tornerò anche a Trigoria”.

Shevchenko ha letto una lettera al calcio italiano, piena di affetto per gli anni al Milan, e con un appello agli Azzurri di oggi: “Il calcio italiano è amatissimo in tutto il mondo, difendetelo e onoratelo”. Braida, che portò il campione ucraino in Italia da dirigente rossonero, si è commosso: “Si parla sempre di algoritmi, e sono utili – ha detto – ma i calciatori hanno gli occhi e il cuore che l’algoritmo non ha. Vedere Sheva mi emoziona: ho fatto l’impossibile per portarlo al Milan, e sono orgoglioso”.

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Sinner incoronato, è il re del tennis nel 2024

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Non poteva esserci un luogo migliore delle Atp Finals di Torino per incoronare Jannik Sinner come re del tennis mondiale nel 2024. L’investitura ha avuto come scenario la Inalpi Arena, sede del ‘torneo dei maestri’. Il tennista altoatesino è stato premiato per aver chiuso l’anno al numero 1 del ranking: succede nell’albo d’oro a Nole Djokovic e Carlos Alcaraz. Un anno che ha dominato, con la vittoria di due slam (Australian Open e Us Open) e di tre Atp Masters 1000. A consegnargli il prestigioso riconoscimento è stato Boris Becker, indimenticato campione degli anni ’80 e ’90. “Non c’è posto più bello per festeggiare questo trofeo. Torino è sempre stata importante per me, festeggiare con tutti voi è davvero speciale” ha detto un emozionato Sinner, aggiungendo: “Questo è un club molto molto esclusivo, ne fanno parte solo 29 persone. Quando ero giovane non pensavo di arrivare a questo punto, ma piano piano e con tanto lavoro ci sono arrivato”.

Domani l’azzurro sfiderà lo statunitense Taylor Fritz, numero 5 del ranking mondiale, reduce dal convincente successo su Daniil Medvedev. L’ultima volta che i due si sono affrontati è stato l’8 settembre scorso alla finale degli Us Open: nell’occasione finì con un largo successo dell’altoatesino, 6-3, 6-4, 7-5 in due ore e 15 minuti di gioco. Sinner ha preparato il match con la solita, maniacale, attenzione: due ore di allenamento tra campo e palestra (Fritz ha preferito conservare le energie e ha svolto una sessione più leggera, di circa un’ora).

Allo Sporting di Torino, sotto gli occhi attenti di Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro nel pomeriggio ha svolto una sessione completa: prima un’ora con lo sparring partner e poi un’ora con il team. Esercizi sulle diagonali, sulle volée, sugli smash, sui servizi e sulle risposte. Hanno studiato la strategia migliore per affrontare Fritz. E’ scattato l’applauso quando Jannik ha cambiato il campo e si è piazzato sotto la tribuna. Sugli spalti dalla parte opposta i familiari – mamma, papà, fratello e zio – hanno seguito l’allenamento. Una pallina dietro l’altra, colpi piatti alternati a colpi ‘arrotati’. Sinner “sul pezzo”, Vagnozzi non ha avuto bisogno di stimolarlo. Solo a metà allenamento il team si è fermato per qualche minuto e in panchina l’atmosfera si è sciolta.

Ormai è tutto pronto per l’ennesima sfida di un anno esaltante. Domani alle 20.30 l’atmosfera sarà bollente all’Inalpi Arena, sempre gremita in questi giorni. Ed è proprio sull’entusiasmo della piazza che si punta per avere la conferma di Torino come sede della prestigiosa manifestazione anche per il quinquennio 2026-2030. Nell’ambiente sportivo si dà per scontato che le Nitto Atp Finals resteranno in Italia: per la destinazione sono in ballo Torino e Milano – anche con un possibile ticket – con quest’ultima preferita da alcuni sponsor. La decisione si conoscerà solo domenica prossima, il giorno della finale. A livello sportivo è inutile fare pronostici per ora, le soprese sono dietro l’angolo: dopo la sconfitta di Medvedev con Fritz è arrivata anche quella di Alcaraz con Ruud. Troppo falloso lo spagnolo (frenato da un’indisposizione), che ha perso in due set 6-1, 7-5.

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