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Spettacoli

Il nuovo album di Mina alla Milano Music Week

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Si apre il 18 novembre con la presentazione del nuovo album d’inediti di Mina, in uscita il 22 novembre, la nuova edizione della Milano Music Week, che fino al 24 novembre ospiterà oltre 300 appuntamenti. Il progetto del Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, promosso da AssoConcerti, Assomusica, Fimi, Nuovo Imaie e Siae, alla sua ottava edizione vede come curatore speciale il cantautore e produttore milanese Venerus, che affianca Nur Al Habash, alla direzione artistica per il terzo anno consecutivo.

“Concerti, interviste, incontri con gli artisti e i musicisti: la città è pronta ad accogliere una nuova Milano Music Week – commenta il sindaco Giuseppe Sala – Sono certo che anche quest’anno la qualità dei momenti di approfondimento e di condivisione proposti sarà all’altezza delle attese del pubblico. Ciò che lega Milano alla musica e alla sua industria è un rapporto profondo, un legame che gli appuntamenti in programma per la Music Week contribuiranno a rinsaldare e rinnovare”. “Il programma della Milano Music Week di quest’anno – anticipa Nur Al Habash – è uno dei più ricchi di sempre: abbiamo cercato di includere artisti di ogni background ed estrazione, tra leggende della musica italiana e i più interessanti new comers, e li abbiamo fatti interagire con alcuni degli spazi pubblici simbolo di questa città, per un’offerta musicale unica che speriamo tutto il pubblico possa apprezzare”.

La manifestazione – che vedrà ospiti artisti come Gaia, La Rappresentante di Lista, i Negramaro, Nayt – avrà come base il Castello Sforzesco, insieme ai due Dazi dell’Arco della Pace. Il filo conduttore di questa edizione è “Il futuro è già qui”: dall’intelligenza artificiale che supporta la produzione musicale alla crescente integrazione di esperienze virtuali, la Milano Music Week esplorerà come le nuove tecnologie stiano già plasmando la musica. Lunedì in particolare è in programma il convegno di apertura con i dati inediti sulla musica italiana all’estero, mentre giovedì è in calendario un panel con Carlo Conti sul prossimo Festival di Sanremo. L’opening party si terrà martedì 19 novembre al Dazio di Levante, che ospiterà anche la festa di chiusura con il live di Venerus. Presentazioni di libri, workshop, party, dj set e tanti live si terranno in tutta la città e anche etichette discografiche e aziende che ruotano attorno all’industria musicale organizzeranno, durante la settimana, degli open day durante i quali curiosi e appassionati potranno visitare i loro uffici.

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Spettacoli

Cantanti e malattie, anche Bersani si ferma

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Spesso le luci accecanti del palcoscenico, il fragore del successo, lo scintillio dei dischi di platino fanno dimenticare che dietro i cantanti, gli attori, gli artisti in generale, di cui spesso si invidia la sorte fortunata, ci sono esseri umani con il loro carico di fragilità e stress. Esseri umani che patiscono malanni fisici oppure psicologici come gli altri, che lavorano spesso anche senza sosta per mesi fino ad arrivare al burnout. Ed ecco i loro post coraggiosi in cui si racconta ciò che sta capitando, cosa spesso davvero difficile, per giustificare tour annullati e presentazioni saltate e poi anche l’abbraccio social e la solidarietà di colleghi e fan.

L’ultimo della lista dei cantanti alle prese con problemi di salute è stato oggi Samuele Bersani costretto a rimandare a primavera il tour nei teatri previsto tra novembre e dicembre di cui alcuni eventi erano già sold out. “Non è semplice scrivere quello che sto per dirvi – sono le sue parole sui social – ma la vita stessa è imprevedibile e certe cose, è vero, accadono da un momento all’altro. Ho scoperto da pochissimi giorni di avere un problema di salute che mi obbliga a fermarmi. Devo stare a riposo forzato per un po’ di tempo, lontano dai palchi. Ne parlerò appena possibile, dando risposte che oggi non avrei, alle domande che giustamente mi farete. Voglio intanto evitare ogni equivoco: niente che abbia a che vedere con la mia voce”. Ma Bersani non è solo purtroppo.

Se all’estero hanno fatto scalpore di Celine Dion e Phil Collins, è lunga anche la lista italiana. Sui social è per fortuna rispuntata da poche ore Angelina Mango, che quindici giorni fa aveva gelato i suoi fan annullando il suo tour per prendersi cura di se “mettendo la salute al primo posto”. Dopo questi giorni di silenzio oggi un nuovo post con tante immagini con il fidanzato, gli amici, la mamma, un gattone grigio tra momenti di passeggiate, partite a carte, riposo e l’immancabile musica accompagnate dalla frase “Mi sono messa nei miei panni”. Scatenati i follower: “Ci sei mancata Nina!”, “Ti aspettiamo”. Costretto a una pausa dal suo Deserti Tour in giro per l’Italia due settimane fa anche Piero Pelù: “Gli otorini – ha spiegato – mi hanno visitato e mi hanno imposto il riposo forzato: il mio duello con i fottuti acufeni continua, ma voi sapete che io ho la pellaccia e la testaccia dura e non mi arrendo mai”.

Un “rene ballerino e un po’ sfigato” aveva stoppato Francesca Michielin ad agosto 2023. Ultranota la vicenda del tumore neuroendocrino al pancreas per cui è stato operato nel 2022 e ha avuto vari altri problemi in seguito Fedez. Molti mesi fermo ma per fortuna sulla via del ritorno ai live Lorenzo Jovanotti Cherubini, vittima di un brutto incidente sull’amatissima bicicletta con frattura della clavicola e del femore in tre punti a Santo Domingo a luglio 2023. Tra i cantanti che hanno condiviso coraggiosamente la loro malattia anche Emma, colpita da un tumore alle ovaie, che più di una volta aveva confessato “la sua paura di non farcela” ma anche dimostrato grande forza ed empatia con gli altri intando a fare i controlli di routine: “Mi raccomando non trascurate la vostra salute”. Non tutti sono pronti a parlarne subito, hanno bisogno del loro tempo e del loro spazio ma poi ne vogliono parlare, anche appunto per dare forza ai fan. È il caso di Luca Carboni che a fine estate aveva raccontato della diagnosi di un tumore al polmone avvenuta nel 2022.

“Viviamo in un mondo in cui tutto è comunicato, sempre. Io invece ho seguito il mio istinto, il mio carattere. Mi sono messo da parte, ho staccato ogni contatto con i social, mi sono concentrato su quello che mi stava succedendo” ha spiegato. Le malattie non colpiscono solo il fisico. Altrettanto pesanti sono quelle piscologiche e non fanno nemmeno differenza sull’età. Ha choccato tutti l’abbandono delle scene, dopo l’ultimo Sanremo, del giovanissimo Sangiovanni che solo dopo sei mesi pochi giorni fa ha acceso una speranza sui social: “Sto ritrovando una strada da percorrere e dopo tanto tanto tempo comincio ad avere dei nuovi obiettivi e dei nuovi sogni”. La matura ma ugualmente sofferente Gerardina Trovato ha da poco raccontato la nevrosi ossessiva depressiva che l’ha fatta sparire dalle scene e ai fan ha chiesto di non abbandonarla: “Voi siete la mia forza!”.

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Musica

Geolier, il 22 novembre esce Dio lo sa – Atto II

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A chiusura di un anno importante, di grandi traguardi raggiunti, record continui ed enormi successi, Geolier è pronto a tornare il 22 novembre con il secondo capitolo del suo ultimo album da record, già certificato triplo platino da FIMI/GfK Italia, Dio lo sa – Atto II” (Warner Music Italy). A soli 24 anni, in poco tempo e grazie al suo grande talento, ha già conquistato l’Italia intera, ottenendo anche il titolo di artista italiano più ascoltato sulle piattaforme di streaming nel 2024. E oggi, con Dio lo sa – Atto II, Geolier continua a scrivere la sua storia e quella del rap italiano. Il rapper ha da poco annunciato anche l’uscita del suo primo libro Per Sempre, nelle librerie dal 19 novembre.

Un racconto che lo vede ripercorrere le tappe che lo hanno portato a diventare quello che è oggi, come artista e come persona. Dopo un’estate live che lo ha visto diventare il primo artista in assoluto, internazionali inclusi, a esibirsi con tre concerti consecutivi sold out allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, è ora pronto per il tour nei palasport in primavera. Tra il 2024 e il 2025 ha venduto oltre 350mila biglietti. Queste le date: 15 marzo Jesolo (VE), 21 e 22 marzo Milano, 23 marzo Torino, 25 marzo Bologna, 28, 29 e 30 marzo Roma, 25 luglio Napoli.

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Spettacoli

Addio a Quincy Jones: il leggendario produttore musicale si spegne a 91 anni

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Quincy Jones, iconico musicista, produttore, compositore e arrangiatore, è deceduto all’età di 91 anni. La sua carriera straordinaria gli ha fruttato 28 Grammy su 80 nomination, oltre a un Grammy Legend Award nel 1992 e un Oscar umanitario Jean Hersholt nel 1995. Jones è noto al grande pubblico per aver prodotto “Thriller” di Michael Jackson, l’album più venduto della storia, e per aver diretto la canzone-evento “We Are the World”. È stato anche produttore esecutivo della serie televisiva “Willy, il principe di Bel-Air” con Will Smith. Jones è morto domenica notte nella sua casa di Bel Air, in California, come confermato dal suo ufficio stampa.

Una carriera poliedrica e influente

Nato a Chicago il 14 marzo 1933, Quincy Jones ha trascorso i primi anni della sua vita affrontando difficoltà economiche e la malattia mentale della madre, Sara. La musica è stata la sua ancora di salvezza fin da giovane, avvicinandosi inizialmente al pianoforte e successivamente alla tromba, strumento che gli fu regalato dal padre, Quincy Delight Jones. Trasferitosi a Bremerton, vicino a Seattle, ha sviluppato una passione per il jazz e ha stretto amicizia con Ray Charles, con il quale ha formato un duo esibendosi in vari locali.

A 18 anni, Jones ha vinto una borsa di studio, ma ha abbandonato il college musicale per andare in tournée con Lionel Hampton, apprendendo i segreti del mestiere. Durante queste tournée, ha rivelato la sua abilità come arrangiatore, collaborando con artisti del calibro di Count Basie, Sarah Vaughan, Betty Carter, Dinah Washington, Gene Krupa e nuovamente con Ray Charles. A metà degli anni Cinquanta, ha vissuto a lungo in Europa, formando una propria orchestra di 18 elementi.

Rientrato negli Stati Uniti, è stato assunto dalla Mercury Records, lavorando come arrangiatore per artisti come Frank Sinatra, Barbra Streisand e Tony Bennett. Jones è stato il primo afroamericano a scrivere la colonna sonora per un film importante, “L’uomo del banco dei pegni” del 1964, e ha ricevuto sette nomination agli Oscar per la migliore colonna sonora e canzone originali.

Collaborazioni memorabili e successi internazionali

La collaborazione con Michael Jackson è iniziata nel 1979 con l’album solista “Off the Wall”, che ha venduto circa 20 milioni di copie a livello internazionale. “Thriller” (1982), prodotto da Jones, rimane l’album più venduto di tutti i tempi, con vendite mondiali stimate superiori a 110 milioni di copie. Nel 1985, Jones è stato la mente dietro il singolo “We Are the World”, dedicato alla lotta contro la fame in Africa, coinvolgendo un cast stellare di musicisti.

Oltre alla musica, Jones ha prodotto due dischi in Italia: il 45 giri di Tony Renis “Cara fatina/Lettera a Pinocchio” nel 1964 e, nel 1973, un singolo della cantante Lara Saint Paul, contenente i brani “Non preoccuparti/Adesso ricomincerei”, di cui ha curato gli arrangiamenti e diretto l’orchestra. È stato anche l’ideatore della sitcom di grande successo “Willy, il principe di Bel-Air” (1990-1996).

Riconoscimenti e vita personale

Nel corso degli anni, Quincy Jones ha ricevuto lauree honoris causa da istituzioni prestigiose come Harvard, Princeton, Juilliard, il Conservatorio del New England e la Berklee School of Music. Ha ottenuto la National Medal of Arts e una borsa di studio National Endowment for the Arts Jazz Master.

Jones è stato sposato tre volte e ha avuto sette figli. Dal 1957 al 1966 è stato sposato con Jeri Caldwell, dalla quale ha avuto una figlia, Jolie Jones Levine. Dal 1967 al 1974 è stato sposato con Ulla Andersson, dalla quale ha avuto due figli, Martina Jones e Quincy Jones III. Dal 1974 al 1990 è stato sposato con l’attrice Peggy Lipton, dalla quale ha avuto due figlie, le attrici Kidada e Rashida Jones. Ha avuto anche una breve relazione con Carol Reynolds, dalla quale è nata una figlia, Rachel Jones. Dal 1991 al 1995 ha avuto una relazione con l’attrice Nastassja Kinski, diventando padre, nel 1993, di Kenya Julia Miambi Sarah Jones.

La scomparsa di Quincy Jones lascia un vuoto incolmabile nel mondo della musica e dell’intrattenimento, ma il suo straordinario contributo artistico continuerà a ispirare generazioni future.

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