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Il Como scappa, Vogliacco lo riprende nel recupero

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Il Como sfiora l’impresa al Ferraris con Da Cunha ma Vogliacco in pieno recupero regala il pareggio al Genoa al termine di una gara difficile e ricca di interruzioni. Un punto che permette agli ospiti di interrompere la striscia negativa di tre sconfitte consecutive e al Genoa di inanellare il secondo risultato positivo consecutivo come era accaduto solo nelle prime due giornate. Gilardino conferma la squadra che ha vinto a Parma con il solo Sabelli al posto di Zanoli e si affida alla coppia offensiva Pinamonti ed Ekhator. Fabregas risponde con Cutrone prima punta supportato dal trio Fodera, Paz e Strefezza. Genoa che soffre da subito il possesso palla del Como con i lariani pericolosi già all’ottavo su calcio di punizione di Strefezza bloccato da Leali.

I padroni di casa faticano a costruire e gli ospiti controllano il gioco impegnando la difesa con Paz al sedicesimo. Un minuto dopo errore di Pinamonti in fase di costruzione dalla propria trequarti con l’attaccante che sbaglia il passaggio, ne approfitta Fodera che serve Paz, lo spagnolo naturalizzato argentino tocca subito per Da Cunha che dal limite batte Leali con una botta potente e precisa. I rossoblù faticano a rispondere e rischiano di subire in contropiede al 35′ quando Fodera si fa respingere il raddoppio da Leali, sul ribaltamento di fronte Pinamonti serve Ekhator che in area non riesce però a superare Reina bravo in uscita. Un solo cambio nell’intervallo con Gilardino che inserisce Miretti per Martin ma la gara non decolla con il gioco spesso spezzettato cosa che aiuta soprattutto la squadra di Fabregas.

I padroni di casa intanto oltre a faticare contro il continuo possesso palla degli ospiti mostrano evidenti segnali di stanchezza. Nonostante la fatica ci provano con Pinamonti al 12′ ma Reina blocca e rischiano al 22′ quando Cutrone su assist di Paz segna il raddoppio ma la posizione dell’attaccante è di fuorigioco come segnalato dal Var. Gilardino si affida così a Pereiro e Balotelli, all’esordio al Ferraris e ammonito per una reazione dopo un fallo subito da Kempf, per un Genoa più offensivo che inizia a raccogliere angoli senza però concretizzare. Almeno sino al 47′ quando su corner di Miretti Pinamonti prolunga sul secondo palo dove Vogliacco gira in rete per il pareggio. Gol che spegne la gioia del Como e rianima il Grifone.

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Brutta Fiorentina, perde 2-1 a Cipro con l’Apoel Nicosia

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Una Fiorentina con tanti cambi e senza carattere perde 2-1 a Cipro contro l’Apoel Nicosia, nella terza giornata della Conference League. I viola giocano un primo tempo molto sottotono, da dimenticare, rispetto alle ultime giornate. Così la squadra di casa, col passare dei minuti, acquisisce fiducia e consapevolezza. La formazione di Palladino, al contrario, non riesce a mettere in pratica le giuste contromisure. Dopo sette vittorie consecutive tra campionato e Conference League si interrompe così la striscia positiva dei viola. Una serata, una partita, una prestazione, da dimenticare per l’undici di Palladino. Rispetto alla vittoriosa trasferta di Torino l’allenatore Palladino fa un abbondante turnover: ritorno dal primo minuto per giocatori come Terracciano, Biraghi, Parisi, Mandragora, Kouame, Ikone.

Ma le speranze di rivedere anche contro i ciprioti la Fiorentina delle ultime settimane non vengono rispettate. La formazione di Palladino gioca un primo tempo molto brutto e prima di andare negli spogliatoi per la fine del primo tempo è sotto di due gol. E pensare che nella prima parte di gara, nei primi 12 minuti di gioco, Kouame ha tre volte l’occasione per segnare ma tutte le volte sbaglia la conclusione finale. Quando poi sembra che la gara sia in mano ai viola, i padroni di casa si fanno più intraprendenti e a sorpresa al 37′ passano in vantaggio: El Arabi gioca bene spalle alla porta e imbuca per Donis. Kayode e Ikoné sono sorpresi, poi il numero 11 dell’Apoel batte Terracciano con un tocco morbido.

Nel giro di un minuto arriva la reazione della Fiorentina con Richardson da dentro l’area e Mandragora dalla distanza ma senza trovare fortuna. E quando tutti al 45′ aspettavano il doppio fischio finale dell’arbitro per la fine del primo tempo arrivava il raddoppio per l’Apoel Nicosia: Fiorentina molle su tutti i contrasti, Moreno esce male e crea un buco enorme, il rinvio di Kayode termina addosso a Biraghi, Abagna si ritrova il pallone sul piede e batte Terracciano. La sagra degli orrori. Nella ripresa Palladino inserisce alcuni ‘titolari’ come Beltran, Ranieri, Dodo, Bove e Gosens per una Fiorentina più pericolosa e al 74′ riesce a riaprire la partita. Lo fa Ikone all’improvviso: palla lunga, Kouame manda in porta Ikoné che in diagonale batte Belec. Da quel momento i viola si stazionano nella metà campo avversaria senza però essere più pericolosi. E dopo sette minuti di recupero la partita finisce con la sconfitta della Fiorentina in Conference League.

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Porto battuto e poker servito, la Lazio vede gli ottavi

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Il poker è servito. La Lazio fa quattro su quattro battendo il Porto e prenota un posto negli ottavi di Europa League. Al fischio finale i biancocelesti possono sorridere non solo per la rete di Pedro, ancora una volta uomo della provvidenza a tempo quasi scaduto per un 2-1 che vanifica il pari di Eustaquio arrivato dopo il vantaggio firmato Romagnoli, ma anche per aver mantenuto il primo posto in classifica, unica a punteggio pieno dopo quattro giornate. Il match è equilibrato da subito, nessuna delle due pensa a difendersi e a beneficiarne è lo spettacolo. La prima emozione la regala Castellanos andando in gol con un destro sul palo lungo, ma scattando da una posizione di fuorigioco.

La Lazio non riesce a sfondare, Guendouzi prima e Vecino poi ci provano da fuori, senza successo. Ma il Porto non sta a guardare rendendosi pericoloso soprattutto in contropiede prendendo spesso la Lazio alle spalle. E sono proprio i lusitani ad andare più vicini al gol quando Fabio Vieira, poco dopo la mezz’ora di gioco, trova il sinistro a giro che supera Mandas ma si infrange sul palo, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto il popolo biancoceleste. Smaltita la paura la Lazio torna a spingere trovando il gol quando ormai tutto l’Olimpico era pronto a prendersi un quarto d’ora di tregua.

La rete arriva su calcio d’angolo con Castellanos che fa da sponda e Romagnoli che insacca facendo baciare la traversa al pallone prima di gonfiare la rete. Nessun cambio all’intervallo, la ripresa si apre con il Porto a cercare il pareggio e la Lazio a difendere il risultato senza correre grandi pericoli fino al 20° del secondo tempo quando Galeno scappa sulla fascia e crossa arretrato per l’accorrente Eustaquio che, di piatto, batte Mandas per il gol del pari. La rete sblocca la ripresa, Vecino sfiora di testa il raddoppio immediato, Baroni prova a vincerla inserendo Dia e Isaksen in avanti, ma l’uomo giusto al momento giusto è ancora una volta Pedro con l’ex Barcellona che si fa trovare in area sul cross di Isaksen beffando Diogo Costa e facendo volare i biancocelesti a tempo praticamente scaduto.

Un successo, quello laziale, che permette agli uomini di Baroni di conservare il primato – unica squadra a collezionare solo vittorie in questa Europa League – e al tecnico di fare poker nelle prime quattro gare, impresa riuscita solo a Inzaghi prima di lui. Oltre che a mettere un piede e mezzo agli ottavi di finale senza passare per i playoff con la possibilità già concreta di prenotare il turno ad eliminazione diretta quando all’Olimpico, nella prossima giornata, arriveranno i bulgari del Ludogorets.

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Juventus, bilancio in rosso di quasi 200 mln

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L’assemblea degli azionisti della Juventus ha approvato oggi il bilancio al 30 giugno 2024, chiuso con un passivo di 199,2 milioni di euro. Prima ancora di iniziare i lavori assembleari è stato il momento di Giorgio Chiellini: l’ex difensore, alla prima apparizione nella nuova veste in un’occasione come questa, è stato applaudito e accolto dal boato della platea. Per Gianluca Ferrero, invece, era la seconda assemblea da presidente: “Sono arrivato da un anno, ho scoperto una realtà che non conoscevo – ha spiegato il numero uno del club – noi qui abbiamo presente tutti cos’è la prima squadra, ma in realtà la Juve è davvero molto di più: ha 22 squadre, ci sono 650 atleti e abbiamo anche la Juventus One con ragazzi disagiati”.

Il club bianconero è ancora senza sponsor principale dopo la chiusura del rapporto con Jeep: “Siamo in trattativa con diversi brand e società con interesse di visibilità internazionale, consideriamo di arrivare a un accordo entro la fine di questa stagione – ha spiegato l’ad Scanavino – e nel frattempo abbiamo pensato di dare visibilità a Save the Children, mentre qualche settimana fa abbiamo chiuso con lo sponsor di manica Azimut”. Sul rosso di bilancio, invece, pesa tanto la mancata partecipazione alle coppe europee: “Ha avuto un impatto di circa 130 milioni, siamo in proiezione positiva in termini di risultato netto” ha sottolineato Scanavino. E si è anche parlato anche del famoso ‘lodo Ronaldo’: “Non siamo d’accordo con la decisione del 50 e 50, quindi l’abbiamo impugnato davanti al tribunale di Torino” ha spiegato Ferrero.

Il club, nel frattempo, continua a crescere in maniera vertiginosa sui social. “Siamo il primo brand in Italia come followers, il creator lab fornisce il materiale e abbiamo creato una struttura dove si creano contenuti cortometraggi”, ha spiegato, portando come esempio il recente documentario presentato al Festival di Venezia sulla vicenda di calcioscommesse che ha coinvolto il giocatore della prima squadra Nicolò Fagioli. In futuro c’è l’idea di uno stadio per ospitare la Next Gen e le Women, “Ma non avverrà nel breve, siamo concentrati nel percorso di risanamento della società” ha precisato Scanavino. In chiusura di assemblea i toni si sono scaldati quando si è trattato di modificare lo statuto e “prevedere la possibilità che l’intervento in assemblea e l’esercizio del diritto di voto avvengano esclusivamente tramite il rappresentante designato”. Diversi azionisti hanno abbandonato la sala in segno di protesta, “Abbiamo ritenuto di cogliere questa facoltà, ma non vuol dire che non ci saranno altre assemblee” ha voluto precisare Ferrero con la modifica che è stata approvata.

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