Collegati con noi

Sport

Bagnaia vince in Malesia, Mondiale, ultimo gp decisivo

Pubblicato

del

Voleva la vittoria Francesco Bagnaia e vittoria è stata. Il pilota della Ducati, campione del mondo in carica, dopo la scivolata nella sprint di ieri, trionfa in Malesia nella gara lunga davanti al suo rivale e attuale leader della classifica, Jorge Martin. Sul podio anche l’altra Ducati ufficiale di Enea Bastianini. Ora il gap tra Martin e Bagnaia è di 24 punti a favore dello spagnolo alla ricerca del suo primo titolo mondiale (gli basterà vincere la sprint per assicurarsi la corona). e il motomondiale si deciderà nell’ultimo gran premio tra due settimane, con ogni probabilità a Barcellona, scelta per sostituire la martoriata Valencia. Una reazione da fuoriclasse quella di Bagnaia che ha dato vita con Martin ad un duello a colpi di sorpassi e controsorpassi piegando la resistenza dello spagnolo del team Pramac nei primi giri vincendo alcuni duelli spettacolari, poi si è messo a fare il ritmo e ha tagliato il traguardo in solitaria.

“Sappiamo che la domenica siamo più forti. Il sabato faccio sempre molta fatica – le parole di Bagnaia alla fine della gara – Abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Capiremo come migliorare il sabato. Vincere dieci gare in una stagione è veramente qualcosa di incredibile. La gara è stata quello che mi sarei aspettato, seguo sempre il mio potenziale e oggi sapevo che se ero davanti ne avevo di più. E’ stata una lotta bella, aggressiva e pulita”. Martin resta comunque avanti: “Grazie a Bagnaia perché rende questa sfida sempre più difficile – le parole dello spagnolo – volevo vincere ma Pecco aveva una strategia diversa. Ci abbiamo provato ma quando mi ha passato non c’era più modo di avvicinarmi, avevo paura di cadere. Siamo ancora vicini in termini di punti e ce la giochiamo all’ultima gara”.

La gara di Sepang era cominciata con un grosso spavento per una carambola in curva 2 che aveva coinvolto Quartararo, Binder e Miller. Paura in particolare per l’australiano, che si era ritrovato per qualche istante con la testa sotto la ruota della Yamaha del francese. Inevitabile la bandiera rossa, anche per consentire alle ambulanze di soccorrere l’australiano, a lungo immobile sull’asfalto ma fortunatamente cosciente. Nessun infortunio serio per lui, che alla fine ha lasciato il paddock sulle sue gambe. Alla ripartenza (gara accorciata da 20 a 19 giri, ndr) Bagnaia si è preso subito la testa della gara e i primi giri sono stati sorpassi e controsorpassi tra il torinese e Martin. Un duello appassionante tra i due con Martin che non si è risparmiato, rendendo la vita difficile al piemontese. Solo verso metà gara Bagnaia ha allungato andando a vincere la decima gara della stagione, 28esima in MotoGP, 38esima in carriera. Sul podio è salito anche Enea Bastianini, che ha approfittato della caduta di Marc Marquez, caduta avvenuta alla curva 15 a 13 giri dal termine. L’otto volte iridato è poi risalito in sella chiudendo 12esimo e mantenendo un punto di vantaggio sull’italiano, con Marquez terzo e Bastianini quarto.

Advertisement

Sport

Napoli ko, l’Inter è a-1. E l’Atalanta non si ferma più

Pubblicato

del

Troppa Atalanta per il Napoli. La capolista, dopo avere disposto del Milan, si inchina alla grande qualità del gruppo forgiato da Gasperini, e in classifica si prepara una sorta di ricongiungimento visto che tutte le altre big, in attesa di Inter e Lazio, vincono. Lookman e Retegui sovrastano Lukaku e Kvara, e l’Atalanta infila la quinta vittoria consecutiva. Al secondo posto, a una sola lunghezza dal Napoli, c’è l’Inger, che nel match serale domina contro il Venezia, in particolare nella ripresa, ma segna solo un gol, con Lautaro Martinez di testa su cross di Dimarco. Simone Inzaghi tira un sospiro di sollievo per la rete del pari dei lagunari al 97′, che viene annullata per un ‘mani’ dopo consulto fra l’arbitro Ferrieri Caputi e il Var.

Intanto con il successo al Maradona l’Atalanta è al terzo posto, con 22 punti, raggiunta dalla Fiorentina, che a volte maramaldeggia con le avversarie (Lecce e Roma), a volte conclude con vittorie di misura, che portano il totale a sette consecutive. A Torino decide Kean, su un errore della difesa, e per i granata i tempi si fanno cupi. La Roma continua ad annaspare e alla fine va a picco a Verona, dopo avere recuperato i primi due vantaggi dei veneti . E’ Harroui a regalare tre punti ai veneti nel recupero, che potrebbero preludere a un nuovo cambio di panchina fra i giallorossi. Per Juric e’ un colpo tremendo che allontana la zona Europa e potrebbe essere il capolinea della sua avventura romana. Per i veneti in crisi una poderosa boccata di ossigeno.

Quando il gioco si fa duro le grandi emergono contro avversarie di livello inferiori, a differenza delle prime giornate: ai successi di Bologna, Juve e Milan si aggiungono quelli di Atalanta e Fiorentina. La Juve ha convinto piu’ del Milan, che si e’ imposto tra le proteste del Monza per un gol annullato che ha creato perplessita’, e il gruppo che aspira all’Europa rimescola un po’ le carte. Juventus e Milan inseguono, oltre l’Atalanta (e in attesa del posticipo di domani della Lazio), avanza anche la lanciata Fiorentina che Palladino ha inquadrato con perizia mettendo al posto giusto le tessere di un mercato effervescente, perfino in assenza dell’acquisto piu’ atteso, Gudmundsson. Nessuna recriminazione invece per il Napoli.

Conte, che temeva la sfida, alla fine riconosce la superiorita’ avversaria, frutto di anni di lavoro di Gasperini. Il meccanismo della Dea e’ talmente oliato che, cambiando i titolari, il prodotto non cambia, anche con Scamacca e Scalvini in infermeria da tempo. Gasp toglie riferimenti con De Ketelaere a svariare, pronto a lasciare spazio per Pasalic e Lookman, che risulta devastante come nella finale di Europa League. L’1-2 del nigeriano sottrae certezza alla capolista, McTominay coglie un palo, Lukaku e Kavara non incidono. Alla fine entra Retegui che timbra l’11/o centro in 11 gare, bottino inimmaginabile, e che fa felice anche Spalletti. Per il Napoli il tonfo odierno puo’ essere una fase di crescita come quello iniziale col Verona. E alle porte c’e’ la sfida con l’Inter al Meazza.

Per il Torino e’ la quinta sconfitta in sei gare, un brusco ritorno alla realta’ per Vanoli, che aveva cominciato con ottimi risultati. La forza della Fiorentina e’ ora anche quella di vincere, come a Genova, le gare equilibrate. Un pari annunciato viene spazzato via da un errore di Maripan che tituba su una lunga rimessa di Ranieri, Kean non perdona il difensore e tocca in porta. I granata premono, prendono un clamoroso palo con Pedersen, ma i viola gestiscono il vantaggio e fanno sognare i propri tifosi. Emozioni a raffica al Bentegodi in un mix di errori e colpi a effetto. Tutto nasce da uno sbaglio grossolano di Zalewski che regala un pallone a Tengsted che lo finalizza da attaccante di razza. Il polacco si riscatta parzialmente servendo un assist per il pari di tacco di Soule’, che si sblocca. Ma il Verona di astuzia raddoppia: blocco sospetto di Kastanos a Svilar, su angolo spizzata vincente di Magnani. Nella ripresa la Roma ringhia e pareggia col quarto gol di Dovbyk su azione veloce di Kone e cross di Celik. In fase di recupero pero’ Harroui trova il colpo del ko, poi Montipo’ salva su Dybala. Roma a picco, rilancio per il Verona.

Continua a leggere

Sport

Lautaro lancia l’Inter, Venezia ko e -1 dal Napoli

Pubblicato

del

L’Inter fatica più del dovuto, ma batte il Venezia e si porta a -1 dal Napoli in classifica grazie al gol decisivo di Lautaro Martinez e un finale thriller, portandosi a portata di sorpasso sui partenopei verso lo scontro diretto di domenica prossima. I nerazzurri creano occasioni, le sprecano, rischiano in un paio di occasioni ma poi si portano avanti con un gol del capitano argentino, che torna a segnare a San Siro dopo otto mesi. Una rete da tre punti, nonostante un finale da Pazza Inter, con Sverko che segna nell’ultimo dei sette minuti di recupero, gol però annullato dal Var per un tocco di mano del giocatore dei lagunari. Dopo i dubbi della vigilia sul turnover, Inzaghi alla fine sceglie di schierare tutti i suoi titolarissimi, a partire da capitan Lautaro Martinez.

L’Inter in avvio spinge e il primo a creare pericoli è proprio l’argentino, con un destro al volo su assist di Dumfries che si spegne a lato di poco. I nerazzurri continuano poi a creare occasioni, sprecandole a ripetizioni con Barella, Thuram (due volte) e Mkhitaryan. L’Inter però conferma la capacità non solo di creare pericoli, ma anche quella di distrarsi in fase difensiva. Così la difesa interista lascia Idzes indisturbato di percorrere 40 metri prima di servire Pohjanpalo che svirgola, la palla finisce a Oristanio che però da pochi passi calcia addosso a Sommer a porta sguarnita. Nella ripresa, Di Francesco lancia nella mischia Busio per un Venezia più offensivo. I lagunari alzano baricentro e ritmo, stappando di fatto la partita tanto che Oristanio dopo nemmeno un minuto è quasi in porta, venendo però fermato da Bastoni all’ultimo.

L’Inter trova spazi e in ripartenza infatti sblocca il risultato, con Dimarco che serve Mkhitaryan, mancino e Stankovic battuto: il Var, però, annulla per posizione di fuorigioco dell’esterno. Passato lo spavento, i veneti creano un’altra occasione clamorosa, ma Pohjanpalo calcia ancora addosso a Sommer a botta sicura da dentro l’area. Serve così il solito mancino vellutato di Dimarco ai padroni di casa sbloccare la partita, un cross al bacio che Lautaro deve solo appoggiare in porta di testa. Un gol che pesa, non solo perché sblocca il risultato ma perché sblocca l’argentino a San Siro, dove non segnava dal 28 febbraio scorso. Thuram ha subito la palla per il raddoppio, servito ancora da Dimarco, ma da solo davanti a Stankovic gli calcia addosso.

Lo stesso Thuram, poi, di testa, trova un’altra pronta risposta del portiere dei veneti, mentre sulla respinta l’Inter chiede un rigore per un tocco di mano di un difensore su tiro ravvicinato di Taremi, ma il Var annulla tutto per un fuorigioco a inizio azione. Inzaghi nel finale ritrova anche Calhanoglu, che sfiora il 2-0 con un gran destro dalla distanza ben parato da Stankovic. La partita sembra in ghiaccio per i nerazzurri, ma all’ultimo dei sette minuti di recupero Sverko salta sopra Bisseck e spinge in porta un cross di Haps: mentre tutto il Venezia è in campo per festeggiare il pareggio, il Var annulla per un tocco di mano del calciatore croato. I tre punti vanno all’Inter, che si prepara al meglio così per una settimana in cui dovrà sfidare l’Arsenal in Champions League prima dello scontro diretto contro il Napoli.

Continua a leggere

Sport

F1, Gp del Brasile: irresistibile Verstappen, quinta la Ferrari di Leclerc

Pubblicato

del

Max Verstappen su Red Bull ha vinto il Gran Premio del Brasile. A Interlagos, sotto una pioggia incessante, il campione del mondo olandese e leader del Mondiale ha preceduto le due Alpine di Esteban Ocon, secondo, e Pierre Gasly. Quinta la Ferrari di Charles Leclerc, mentre è solo sesta la McLaren di Norris.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto