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Cronache

Omicidio Cucchi, ancora veleni nell’Arma dei Carabinieri

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“Deve restare tranquillo, bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare”.

Queste le parole dette il 6 novembre scorso dal comandante del Gruppo Napoli dei Carabinieri, Vincenzo Pascale, al vicebrigadiere dei carabinieri Mario Iorio, in servizio presso la stazione Vomero-Arenella di Napoli. Parole che Iorio aveva il compito di riferire al collega Ciro Grimaldi in vista della testimonianza di quest’ultimo al processo per la vicenda di Stefano Cucchi.

Una intercettazione telefonica depositata oggi dalla Procura dalla quale emergerebbe un presunto nuovo tentativo di ‘pressione’ da parte dei vertici dell’Arma. Tornando alle intercettazioni, depositate oggi a piazzale Clodio, Grimaldi, all’epoca dei fatti in servizio presso la stazione Casilina di Roma, è stato sentito come testimone il 6 dicembre scorso. Nell’intercettazione Iorio riferisce al collega quanto dettogli dal colonnello: “Mi raccomando dite al Maresciallo che ha fatto servizio alla Stazione – afferma nella intercettazione Iorio riportando al maresciallo Grimaldi le parole del colonnello – li’ dove e’ successo il fatto di Cucchi…di stare calmo e tranquillo…”. E ancora Iorio riferisce al collega quanto dettogli dal superiore: “mi raccomando deve avere spirito di corpo, se c’e’ qualche collega in difficolta’ lo dobbiamo aiutare”. La nota della Squadra mobile fa parte di una serie di atti che la procura ha depositato nell’ambito del processo che vede imputati cinque carabinieri.

Tra i documenti messi a disposizione delle parti dal pm Giovanni Musaro, anche i verbali di testimonianze raccolte nelle ultime settimane negli uffici di piazzale Clodio. Tra le persone sentite anche il maresciallo Davide Antonio Speranza, in servizio presso la stazione Quadraro dei Carabinieri di Roma all’epoca della morte di Cucchi. Nel corso dell’audizione, il militare e’ tornato sulla vicenda delle note di servizio modificate tirando in ballo due degli impuntati: Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi. “Mandolini quando lesse la nota – ha fatto mettere a verbale Speranza – mi disse che non andava bene e che avrei dovuto cestinarla perche’ avremmo dovuto redigerne una seconda in sostituzione della prima.

Il contenuto di tale annotazione fu dettato da Mandolini e lo scrissi io, alla presenza anche di Nicolardi, quindi stampammo e la firmammo a nostro nome”. Parlando delle due versioni delle note di servizio, Speranza afferma che nella prima versione si affermava che “Cucchi era in stato di escandescenza” mentre nella seconda versione, sul punto, si afferma che “e’ doveroso rappresentare che, durante l’accompagnamento, non lamentava nessun malore ne’ faceva alcuna rimostranza in merito”. Tra gli atti depositati, infine, c’e’ anche un ordine di servizio in cui compare la scritta “bravi” nello spazio dedicato alle note dei superiori. Sul punto il maresciallo afferma: “non so dirvi per quale ragione, nella parte dell’ordine di servizio dedicata alle annotazioni dei superiori e’ scritto ‘Bravi’, considerato che avevamo fatto una mera azione di routine e che nel momento in cui l’ordine di servizio fu redatto Cucchi era gia’ morto”. Sul punto e’ stato ascoltato anche il comandante della stazione dei carabinieri del Quadraro, Dino Formato, il quale afferma di non sapere per quale ragione fu redatta una seconda annotazione.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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