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Mattarella, Italia oggi cresce, agenzie rating lo notino

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“L’Italia è tornata a crescere. Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Pil nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco. L’occupazione cresce, e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i Cavalieri e gli Alfieri del lavoro. “I dati di Bankitalia certificano un balzo del nostro Paese: la posizione netta sull’estero, a giugno di quest’anno, era creditoria per circa 225 miliardi di euro. Una dimensione enorme: il 10,5% del Pil. Irragionevole non venga notato dalle agenzie di rating nel valutare prospettive e affidabilità dell’economia italiana”.

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Costa (FI), dai magistrati frasi choc per finire sui giornali

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“Alla magistratura non competono né un’interpretazione creativa delle norme né il tentativo di condizionare il legislatore”. Lo spiega, in un’intervista a La Stampa, Enrico Costa (nella foto imagoeconomica in evidenza), deputato di Forza Italia, in merito alla decisione del Tribunale di Bologna di rinviare alla Corte di Giustizia Ue il decreto del governo sui Paesi Sicuri. “Quando non sono d’accordo con un provvedimento, i giudici cercano prima di influenzare l’esecutivo o il parlamento. Poi provano a dare una lettura alternativa della legge – prosegue -. E se nemmeno quello funziona, si rivolgono alla Corte di Giustizia europea o alla Consulta”. “Devo dire – aggiunge Costa -, che non ho mai visto un giudice rivolgersi così in fretta alla Corte di Giustizia europea dopo l’approvazione di un provvedimento del governo”. Secondo i giudici di Bologna, con un decreto come quello del governo, anche la Germania nazista sarebbe stata considerata un Paese sicuro. “È lo stesso metodo che utilizzano nelle ordinanze cautelari – conclude Costa -. Quando vogliono finire sui giornali, ci mettono qualche frase scioccante che fornisca un bel titolo e renda più gustosa la notizia”.

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Il caso Report verso l’Agcom, esposto in Vigilanza

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L’inchiesta di Report sulla Liguria, andata in onda domenica sera, ad “urne aperte”, potrebbe finire sul tavolo dell’Agcom già nelle prossime ore. L’ Autorità ha infatti in calendario una riunione il prossimo 31 ottobre e, se entro quella seduta sarà depositato un esposto, il garante dovrà esaminarlo e decidere se aprire o meno un’istruttoria. E siccome un esposto all’organismo di controllo contro Report è stato già annunciato dal Codacons, è prevedibile che arriverà in tempo utile per consentire all’autorità di occuparsi subito della questione. Che sta infiammando il dibattito politico. Il centrodestra è sulle barricate nonostante il risultato elettorale gli sia stato favorevole.

“La Rai ha violato le regole del silenzio elettorale. Domenica sera, come sarà poi accertato nei luoghi competenti, abbiamo sentito in una trasmissione su Rai 3 dei sonori del presidente Bucci, di Orlando, di candidati vari” protesta il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri secondo il quale “la violazione è avvenuta nel tentativo di spostare l’ago della bilancia, perché si è giocato per 8mila voti”. Insomma, “bastavano mille voti in più o in meno per ribaltare il risultato”. Tant’è che anche il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Vigilanza Rai, Raffaele Speranzon, ringrazia ironicamente il conduttore della trasmissione, Sigfrido Ranucci, sostenendo che il “gioco sporco” di Report ha favorito Marco Bucci per la sua “sfacciata faziosità”.

“Probabilmente molti elettori liguri, non solo di centrodestra, si sono infastiditi e ieri mattina sono andati alle urne per votare Marco Bucci” ipotizza. E comunque, annunciano i deputati di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e Francesco Filini, vicepresidente e capogruppo in Vigilanza, Fdi sosterrà l’iniziativa del Codacons”. Anche perché “la stessa tempistica della messa in onda non ha consentito ai soggetti coinvolti nel servizio alcuna replica o chiarimento in merito”. Alla protesta si uniscono quindi anche gli altri componenti di FdI in commissione, Gianni Berrino e Giovanni Satta.

Il Codacons, intanto, denuncerà la trasmissione non solo all’Agcom: l’associazione di difesa dei consumatori si rivolgerà anche alla Vigilanza Rai. “Siamo da sempre favorevoli alle trasmissioni di inchiesta come Report e non entriamo nel merito dei contenuti del servizio. Tuttavia è evidente che mandare in onda inchieste sulla mala-politica di una Regione, proprio mentre sono in corso le elezioni regionali di quel territorio, è non solo inopportuno, ma rischia di condizionare gli elettori, influendo sui risultati del voto” sostiene l’associazione. Ma la polemica, preannunciata ancora prima della messa in onda, non preoccupa gli autori di Report.

Già prima della messa in onda Gasparri aveva infatti sollevato la questione chiedendo di bloccare la trasmissione ma Ranucci si era detto tranquillo di non violare alcuna regola. “Siamo certi che non violiamo nessuna normativa Agcom, sono tranquillo” aveva dichiarato il conduttore. “Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti. Oltretutto essendo un’elezione territoriale non contempla neanche il numero per l’osservazione della par condicio a livello nazionale. Sono – aveva ripetuto Ranucci – tranquillo”.

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Bucci pensa a giunta pragmatica e imposta programma

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Marco Bucci dovrà mettersi presto al tavolo per pensare alla sua giunta. Dopo l’ufficializzazione della decadenza dalla carica di sindaco, il presidente della Regione comincerà a formare la sua squadra e con essa l’idea della Liguria che verrà. Ancora non è iniziata la partita per definire la giunta: troppo presto, il governatore in pectore attende i tempi di legge, ma qualche nome comincia a girare, come quello di Matteo Campora, che sedeva da assessore nella giunta comunale con le deleghe ai trasporti, mobilità integrata, ambiente, rifiuti. Oppure quello di Marco Scajola, il più votato in tutta la Liguria, e soprattutto nell’imperiese, che durante il governo Toti è stato tra l’altro assessore al Lavoro.

Non è del tutto escluso infine che Bucci provi a ripescare Giacomo Giampedrone per la delega alla protezione civile o che chiami qualche esterno in virtù di quel pragmatismo che – si sottolinea in ambienti del centrodestra – lo contraddistingue da sempre. Circolerebbe una lista di 20 nomi, mai confermata ufficialmente, dalla quale potrebbe pescare. Sulla possibile presenza di totiani, il neo governatore risponde con queste parole: “Per me il termine continuità o discontinuità non vuol dire assolutamente nulla. Le cose buone si portano avanti e le cose da correggere si correggono. Questo vale per tutti e varrà anche per me il giorno che qualcuno verrà al mio posto.

“Sto una bomba, ho tanta adrenalina” ha detto spiegando che quando decadrà dalla carica di sindaco affiderà il Comune di Genova a un suo fedelissimo, Pietro Piciocchi, attuale vicesindaco e super-assessore. Tutto questo dovrebbe accadere la prossima settimana, dopo un paio di passaggi in Consiglio comunale. La squadra (che come in Comune rispetterà la parità di genere) verrà ‘modellata’ sul programma che sarà incentrato sulla necessità di abbattere le liste d’attesa nella sanità e sulla costruzione di nuovi ospedali. Secondo step le grandi infrastrutture, che consentiranno maggiore e più semplice mobilità sull’intero territorio ligure, come il terzo valico, la gronda, la diga e il porto.

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