Le indagini svelano dettagli inquietanti sulla vicenda che ha coinvolto la società Equalize di Milano, sospettata di spionaggio e accesso illecito a informazioni private per conto di importanti clienti. Uno degli episodi chiave risale al 23 maggio 2023, quando due emissari di Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, si sono presentati nella sede della società dietro al Duomo per una richiesta specifica. Gli emissari, Marco Talarico, gestore patrimoniale, e Mario Cella, capo della sicurezza di Del Vecchio jr., hanno sollecitato la possibilità di ottenere il telefono della modella Jessica Serfatj, di cui il giovane era all’epoca innamorato.
Operazioni di spionaggio e trojan
Durante l’incontro, gli emissari parlano dell’idea di installare un trojan nel telefono della ragazza. L’hacker Samuele Calamucci, consulente della Equalize e parte del gruppo indagato, ha suggerito di accedere al telefono della modella durante una festa su uno yacht, noleggiato proprio da Del Vecchio jr., dove si prevedeva che lei lasciasse incustodito il dispositivo. La strategia prevedeva che, grazie al trojan, fosse possibile monitorare posizione, messaggi e chiamate della giovane.
Coinvolgimento della Guardia di Finanza
Parallelamente, Calamucci è accusato di aver chiesto a Giuliano Schiano, agente della Guardia di Finanza in servizio presso la Direzione Investigativa Antimafia di Lecce, di effettuare accessi illeciti nei database del Ministero dell’Interno, INPS e Agenzia delle Entrate per ottenere informazioni sui familiari di Del Vecchio jr. Inoltre, lo stesso Calamucci avrebbe creato un falso documento per gettare ombre su Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo, utilizzando un finto rapporto della Polizia di New York.
Patrimoni e accesso abusivo
Anche la gestione patrimoniale e i rapporti familiari sono oggetto dell’indagine. Al banchiere Matteo Arpe e a suo fratello Fabio è contestato un accesso abusivo ai conti di Banca BPM relativi a Fulvia Bergamaschi. L’avvocato difensore ha dichiarato che si trattava di un incarico professionale legato a questioni familiari. Tra gli indagati figura anche Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, la quale ha affermato che Equalize aveva garantito la legittimità degli strumenti utilizzati, e che le informazioni estratte erano limitate e destinate al rispetto delle norme antiriciclaggio.
Un intrigo che si allarga
L’indagine su Equalize, condotta dai carabinieri e dalla procura, evidenzia una rete di accessi illeciti e attività di spionaggio che avrebbe consentito alla società milanese di ottenere e vendere informazioni riservate, causando un vero e proprio allarme in settori che vanno dall’imprenditoria alla politica, fino a questioni di sicurezza nazionale. Il caso, che vede coinvolte numerose personalità del mondo finanziario e industriale, potrebbe portare alla luce ulteriori dettagli sull’intricato sistema di sorveglianza e spionaggio sviluppato dalla società.