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Ferito con tre proiettili durante un tentativo di rapina

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La scorsa mezzanotte, i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del Nucleo Operativo Vomero sono intervenuti al pronto soccorso del Cardarelli per un uomo ferito. Si tratta di un 28enne di Casoria, già noto alle forze dell’ordine, colpito da tre proiettili alla coscia e al piede. Secondo una prima sommaria ricostruzione, il 28enne sarebbe stato colpito durante un tentativo di rapina in calata Capodichino. Indagini in corso per chiarire luogo evento, dinamica e matrice.

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Cronache

Processo per femminicidio, ma per burocrazia Alice Neri è viva

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

C’è un processo in corso per il suo femminicidio. Eppure alle istituzioni risulta ancora viva. Nessuna comunicazione, da parte dell’autorità giudiziaria al comune di Concordia per il decesso di Alice Neri, la mamma di Ravarino, nel modenese ammazzata la notte del 17 novembre del 2022 nelle campagne di Concordia. Per il delitto della donna è imputato il tunisino Mohamed Gaaloul, arrestato in Francia l’8 dicembre del 2022. A denunciare la situazione sui social è il vedovo della 32enne, Nicholas Negrini.

“Dopo ben due anni dalla morte di Alice, 24 mesi ormai, l’autorità giudiziaria (in questo caso la procura di Modena) non è stata neanche in grado di dare un banale avviso di morte al comune di Concordia sulla Secchia, facendola risultare ancora oggi a tutte le istituzioni di fatto ancora viva (Inps, Istat, Anagrafe, ecc.), e limitando economicamente e praticamente la minore e suo padre, il sottoscritto”. Negrini fa riferimento alla sua bambina che oggi ha sei anni. Il legale che assiste Negrini, l’ex Pm Antonio Ingroia ha dichiarato sulle pagine del Qn di aver sollecitato in aula l’audizione di consulenti medico legali al fine di liberare la salma della vittima che ancora si trova in medicina Legale a Milano a disposizione dell’autorità giudiziaria. “Nonostante le istanze presentate – ha affermato – la notizia di morte al Comune ancora non è stata data”.

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Cronache

Pm, banda hacker ha contatti con mafie e servizi segreti

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La presunta associazione per delinquere, al centro dell’inchiesta milanese sui dossieraggi, gode “di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri” e gli indagati “spesso promettono e si vantano di poter intervenire su indagini e processi”. Lo scrive negli atti il Pm della Dda Francesco De Tommasi, che spiega che il gruppo riconducibile alla società Equalize ha una struttura “a grappolo”: ogni “componente” e “collaboratore” ha a sua volta “contatti nelle forze dell’ordine e nelle altre pubbliche amministrazioni” con cui “reperire illecitamente dati”.

E’ Nunzio Samuele Calamucci, uno degli arrestati, come si legge negli atti della Procura, che “a un certo punto evidenzia che il loro gruppo ha rapporti con i servizi segreti e insiste sempre sulla necessità di mimetizzare la fonte dei dati, in quanto allegare estratti conti, pagine Sdi ecc. ai report prima o poi crea problemi”. Intercettato Calamucci dice: “noi abbiamo la fortuna di avere clienti top in Italia…i nostri clienti importanti… contatti tra i servizi deviati e i servizi segreti seri ce li abbiamo, di quelli lì ti puoi fidare un po’ di meno, però, li sentiamo, fanno chiacchiere, sono tutte una serie di informazioni ma dovrebbero diventare prove, siccome quando poi cresci, crei invidia, soprattutto”. Nell’aprile del 2023, poi, l’ex poliziotto Carmine Gallo, anche lui ai domiciliari, parla con Calamucci “dell’opportunità che il gruppo” si doti “della tecnologia necessaria per effettuare autonomamente i ‘positioning'”, ossia la localizzazione dei cellulari. Calamucci: “La macchinetta costa un caz…”. Gallo: “Eh vedi un po’, vedi un po’, lo intestiamo a tutti e due!”.

Calamucci: “Prima di venire qua passo in Regione Lombardia! (…) Vedo cosa… cosa c’è in sconto e te lo faccio sapere!”. Quando Calamucci sostiene che passerà in Regione, scrive il Pm Francesco De Tommasi, “si riferisce agli uffici dei servizi segreti ivi ubicati, dove evidentemente vuole verificare la possibilità di acquistare a prezzo ribassato l’apparecchiatura per le localizzazioni”. Dall’altro lato, sempre secondo il Pm, Gallo avrebbe contatti con la criminalità organizzata. “Si tratta di un soggetto – scrive la Dda – che, per come emerge dalle indagini, ha le ‘mani in pasta’ ovunque e intrattiene rapporti con diverse personalità di rilievo, oltreché con diversi soggetti pregiudicati, anche per associazione mafiosa” ed “è una persona spregiudicata e senza scrupoli”.

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Madre 13enne morta: parlò del fidanzato ai servizi sociali

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“La mamma e i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio così come non credono assolutamente all’ipotesi di caduta accidentale. La ricostruzione dei fatti è affidata ovviamente al sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Bologna unitamente al nucleo investigativo dei carabinieri, che da quando si è verificato il fatto, dalla mattinata di venerdì, stanno lavorando alacremente, senza trascurare alcun particolare”. Lo dice l’avvocata Lorenza Dordoni, difensore della madre della 13enne morta venerdì mattina a Piacenza, precipitata dal suo palazzo.

La madre della ragazza di 13 anni morta a Piacenza avrebbe riferito ai carabinieri che pochi giorni prima la figlia aveva segnalato ai servizi sociali il comportamento del fidanzato. Un comportamento ritenuto ossessivo e geloso con le difficoltà da parte della ragazza a interrompere la relazione. Nei prossimi giorni la famiglia, assistita dall’avvocato Lorenza Dordoni, potrebbe presentare una denuncia agli inquirenti per ricostruire altri presunti episodi subiti dalla ragazza.

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