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Cultura

Capolavori Seicento Napoletano, da Battistello a Luca Giordano

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Per la prima volta a Napoli sarà in mostra al Museo Diocesano di Donnaregina la raccolta di Giuseppe De Vito (Portici 1924 – Firenze 2015), grande collezionista e studioso di pittura napoletana del Seicento, attualmente conservata nella villa di Olmo a Vaglia, presso Firenze, sede della Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito per la Storia dell’Arte Moderna a Napoli, da lui costituita nel 2011 con lo scopo di promuovere gli studi su questo periodo artistico.

Già esposti nel 2023 nei musei francesi di Digione e di Aix-en- Provence, i dipinti della mostra odierna, curata da Pierluigi Leone de Castris e da Nadia Bastogi, Direttrice scientifica della Fondazione De Vito, propongono uno straordinario percorso cronologico e tematico nel secolo d’oro della pittura napoletana attraverso opere significative dei maggiori artisti, dagli esordi del naturalismo caravaggesco alla svolta barocca della seconda metà del secolo, in una sorta di colloquio ideale coi dipinti del Seicento napoletano presenti nel Museo e nella chiesa di Donnaregina.

Fra i 35 capolavori esposti spiccano le tele di Battistello Caracciolo, Paolo Finoglio, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, del misterioso Maestro degli Annunci ai pastori, di Bernardo Cavallino, Antonio De Bellis, Aniello Falcone, Andrea Vaccaro, Domenico Gargiulo, Francesco Fracanzano, Mattia Preti e Luca Giordano, insieme a quelle dei maggiori specialisti di natura morta, come Luca Forte, Paolo Porpora, Giuseppe Recco o Giovanni Battista Ruoppolo.

Non è senza significato che essa apra i suoi battenti a cent’anni dalla nascita di Giuseppe De Vito e insieme a quarant’anni dalla scomparsa di Raffaello Causa – grande amico di De Vito e grande studioso del Seicento napoletano – e dall’apertura della mostra da lui voluta sulla Civiltà del Seicento a Napoli. La mostra rappresenta temi e figure sacre. L’obiettivo del Museo Diocesano è di intrecciare la spiritualità con l’arte e la cultura in occasione del secondo Giubileo di Papa Francesco. Grazie alla presenza degli straordinari pittori seicenteschi l’esposizione – sostengono gli organizzatori – potrà catturare la curiosità dei pellegrini ma anche dei tanti turisti che approderanno a Napolinel 2025 anno giubilare.

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Cultura

Pompei, nuova eccezionale scoperta: la Casa di Fedra e i suoi capolavori

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Dagli scavi nell’Insula dei Casti Amanti, nel cuore dell’antica Pompei, emerge un affascinante esempio di abitazione romana senza atrio, ribattezzata provvisoriamente “Casa di Fedra” grazie al ritrovamento di un affresco ben conservato raffigurante il mito di Ippolito e Fedra. Questa piccola dimora, seppur di dimensioni ridotte, si distingue per la ricchezza e la raffinatezza delle decorazioni che ornano le sue pareti, in perfetto stile pompeiano.

La casa rappresenta un esempio unico di residenza senza atrio, una peculiarità notevole considerando la tradizione architettonica pompeiana, che prevedeva spesso un impluvio per la raccolta dell’acqua piovana. La scelta potrebbe riflettere i mutamenti sociali che attraversavano Pompei nel I secolo d.C., offrendo spunti per ulteriori ricerche sull’evoluzione delle abitudini abitative dell’epoca.

Larario – Situla in bronzo e serpenti

 

Un elemento particolarmente suggestivo di questa scoperta è la presenza di affreschi che rappresentano scene mitologiche di grande valore artistico, tra cui un amplesso tra satiro e ninfa, una coppia divina, forse Venere e Adone, e una scena che potrebbe essere interpretata come il Giudizio di Paride. Al centro di tutto, si apre una finestra su un piccolo cortile, in cui i lavori di ristrutturazione interrotti dall’eruzione del 79 d.C. testimoniano la vita in evoluzione della casa. In questo spazio si trova un larario, con decorazioni raffinate che raffigurano un’aquila in volo, serpenti e dettagli naturalistici. L’altare domestico ha restituito oggetti rituali come un bruciaprofumi e una lucerna, probabilmente lasciati nell’ultima offerta prima della catastrofe.

Larario – dettaglio volatile

 

Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Pompei, ha evidenziato l’importanza di questi ritrovamenti per la comprensione dell’antica società pompeiana, ma soprattutto ha sottolineato il valore dell’“archeologia circolare”. Nelle sue dichiarazioni ha spiegato: “È un esempio di archeologia pubblica o, come preferisco chiamarla, archeologia circolare: conservazione, ricerca, gestione, accessibilità e fruizione formano un circuito virtuoso.” Secondo Zuchtriegel, l’apertura degli scavi e dei restauri al pubblico non solo favorisce la trasparenza, ma rappresenta un modo per coinvolgere tutti nel processo di scoperta e conservazione del passato: “Scavare e restaurare sotto gli occhi dei visitatori, ma anche pubblicare i dati online […] significa restituire alla società che finanzia le nostre attività […] la piena trasparenza di ciò che facciamo, non per il bene di una ristretta cerchia di studiosi, ma per tutti.”

Il Direttore sottolinea inoltre come questo approccio sia essenziale per generare comprensione e sostegno verso l’archeologia preventiva in Italia. Spesso, infatti, i lavori pubblici si fermano per consentire indagini archeologiche. Ma, come sostiene Zuchtriegel, osservare il lavoro degli archeologi a Pompei può aiutare a comprendere l’importanza di documentare e proteggere le tracce delle generazioni passate.

Quadro con raffigurazione di satiro e ninfa

Questo nuovo ritrovamento, dunque, non solo arricchisce la conoscenza del patrimonio archeologico pompeiano, ma diventa anche un simbolo del dialogo tra passato e presente, tra studiosi e pubblico, grazie a un’archeologia che, come afferma Zuchtriegel, “deve essere di tutti”.

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Cultura

Marina Berlusconi: certi giudici sono nemici del Paese

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Alla fine, parla soprattutto da figlia. La location è la Libreria Mondadori, che apre nella galleria Alberto Sordi a due passi da palazzo Chigi. La folla è quella della grandi occasioni, lo stato maggiore di Forza Italia (i due capigruppo, i due vicepresidenti azzurri di Senato e Camera Licia Ronzulli e Giorgio Mulè) i vertici di Mediaset e Mondadori. C’è Gianni Letta ed arriva pure Marcello Dell’Utri e non manca Paolo Berlusconi. Passano per un saluto i ministri Musumeci, Casellati, Nordio e Zangrillo ed il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini. Giornalisti e direttori di giornali, tutti che attendono Marina e lei non si nega a nessuno.

Marina Berlusconi alla inaugurazione della Libreria Mondadori nella galleria Alberto Sordi vicino Palazzo Chigi (foto Imagoeconomica)

Nella Galleria Alberto Sordi a Roma, Marina Berlusconi ha parlato apertamente del padre, Silvio Berlusconi, mostrando tutta la sua nostalgia: “Mi manca moltissimo, è stato tutto per me, devo tutto a lui”. Ha raccontato con emozione: “Cosa mi manca di mio padre? La carezza sulla guancia che mi dava ogni giorno, la sua telefonata”.

Il giudizio sulla magistratura

Parlando di politica, Marina Berlusconi ha mostrato forti critiche verso una parte della magistratura, affermando: “Certi giudici non sono nemici di mio padre o della Meloni, ma sono nemici del paese”. Il riferimento è al clima di tensione tra il governo e una parte della magistratura, che secondo Marina le ricorda il periodo in cui suo padre era a Palazzo Chigi.

Nessuna intenzione di entrare in politica

Marina Berlusconi ha poi ribadito che, nonostante l’insistenza delle domande riguardanti un suo possibile ingresso in politica, non ha intenzione di fare questo passo: “La domanda me la fanno sempre, ma mio padre me lo ha sempre sconsigliato. Io sono un’imprenditrice e continuerò ad esserlo”. Per quanto riguarda il fratello Piersilvio, ha dichiarato: “Piersilvio parla per Piersilvio, decide lui, ma mi pare che lo abbia già escluso in modo chiaro e netto”.

La politica economica e il governo

Marina ha espresso un giudizio positivo sul governo attuale, elogiando la sua politica estera di “ispirazione europeista ed atlantista”. Tuttavia, ha criticato la tassazione degli extraprofitti, definendola “demagogica e dannosa per il mercato”, pur ritenendo “condivisibile” il provvedimento del governo che destina le risorse alla sanità.

I diritti civili e la maternità surrogata

Uno dei temi centrali toccati da Marina Berlusconi (nella foto Imagoeconomica in evidenza) è stato quello dei diritti civili, in particolare la maternità surrogata, sulla quale ha espresso le sue riserve: “La maternità non si può trasformare in una mercificazione del corpo femminile. Sulla Gpa sto facendo delle riflessioni”. Marina ha poi aggiunto: “La questione dei diritti non è di destra né di sinistra, ma di civiltà e umanità”.

Una riflessione sulla politica americana

Infine, Marina Berlusconi ha espresso perplessità su alcune dichiarazioni di Donald Trump: “Io sono sempre stata filo repubblicana e Reagan rappresenta un modello. Devo dire però che molte dichiarazioni di Trump mi lasciano a dir poco perplessa”. Ha poi concluso: “Se dovessi votare oggi in Usa, mi troverei in difficoltà”.

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Cultura

“Hydro – La fede nel tempo della sete”: mostra d’arte a Nocera Superiore

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Venerdì 18 ottobre 2024, alle ore 19:00, si terrà il vernissage della mostra d’arte “Hydro – La fede nel tempo della sete” presso il Battistero Paleocristiano del Complesso Monumentale di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore. La mostra, curata da Michelangelo Giovinale, propone un percorso artistico e spirituale legato al tema dell’acqua e alla sua centralità nella storia dell’umanità.

Il tema della mostra

La mostra “Hydro – La fede nel tempo della sete” prende ispirazione dal bisogno primordiale dell’acqua, fonte di vita e simbolo di purificazione. Il percorso espositivo si sviluppa tra le antiche mura del Battistero Paleocristiano, uno dei monumenti architettonici più imponenti d’Italia, dove le opere degli artisti sono state pensate in site specific, integrandosi perfettamente con la sacralità del luogo.

Antonio Carotenuto e gli altri artisti in mostra

Antonio Carotenuto, Cristina Cianci, Mario Ciaramella, Max Coppeta, Ugo Cordasco, Anna Crescenzi, Giovanni Cuofano, Eliana Petrizzi, Ernesto Terlizzi e Luigi Vollaro, hanno trascorso mesi dialogando con il curatore Michelangelo Giovinale per creare opere che si fondessero con la spiritualità del battistero.

Un percorso tra arte e spiritualità

La mostra si avvale del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Nocera Superiore, oltre al supporto della Diocesi di Nocera-Sarno e del Museo San Prisco. Don Fabio Senatore, guida spirituale della Parrocchia Santa Maria Maggiore, ha accolto con entusiasmo il progetto, sottolineando come il battistero rappresenti un punto di incontro tra arte, storia e spiritualità.

Michelangelo Giovinale, curatore della mostra, afferma: “La mostra vuole essere una prova di equilibrio fra la storia e la metastoria. Tutto prende forma intorno alla grande fonte battesimale, elevando lo sguardo verso l’oltre e verso quella dimensione spirituale che trascende il tempo.”

Un’esperienza immersiva nel sacro

La disposizione delle opere invita il visitatore a “percorrere un sentiero del sentire” in un luogo che, per secoli, ha rappresentato la purificazione e la fede. Ogni opera, posizionata con attenzione tra gli anfratti e le fessure dell’architettura, crea un connubio perfetto tra arte contemporanea e simboli antichi, in un percorso di contemplazione e riflessione.

Arte e fede in dialogo

Questa mostra rappresenta un viaggio tra l’arte e la spiritualità, proponendo una riflessione sul tema dell’acqua, non solo come elemento essenziale per la vita, ma anche come simbolo di fede e speranza. Le opere esposte nascono dalla volontà di esplorare il cammino dell’uomo moderno verso una ritrovata spiritualità, innalzando lo sguardo verso la luce della fede.

Il vernissage di venerdì 18 ottobre sarà un’occasione unica per scoprire come l’arte contemporanea possa integrarsi in modo armonioso con un luogo carico di storia e spiritualità, offrendo ai visitatori un’esperienza che unisce passato e presente in una sinfonia di emozioni e significati.

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