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Cronache

Il 17enne confessa, ‘ho ucciso Candido per rapina’

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“L’ho ucciso io”. A un mese dal delitto, il ragazzo di 17 anni fermato per l’omicidio di Candido Montini ha confessato di essere stato lui ad accoltellare a morte il 76enne trovato lo scorso 25 settembre riverso a terra nella sua abitazione a Garzeno, nel Comasco. Il giovane ne ha parlato questa mattina nel corso dell’interrogatorio davanti al gip del Tribunale per i minorenni di Milano, ammettendo anche la rapina ai danni della vittima, il cui portafoglio vuoto era stato rinvenuto poco distante da casa sua. Su decisione del giudice per le indagini preliminari Irina Alice Grossi, che ha convalidato il fermo per omicidio volontario e rapina, l’adolescente è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere. L’interrogatorio si è svolto stamani all’istituto penale minorile Beccaria di Milano, dove il 17enne è detenuto, alla presenza del pm Myriam Iacovello e dei difensori. Dopo due interrogatori nei giorni scorsi davanti al pubblico ministero, durante i quali il minore si era avvalso della facoltà di non rispondere, oggi ha deciso di fornire la sua versione dei fatti.

“Anche questa tragica vicenda – ha osservato in una nota la presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, Maria Carla Gatto – che segue a breve distanza di tempo altri eventi parimenti drammatici che hanno come protagonisti giovani appartenenti a famiglie inserite nel contesto sociale, evidenzia un gravissimo e allarmante disagio che non viene tempestivamente intercettato né dalla famiglia né dalla scuola né dalle diverse agenzie del territorio”. A quanto ricostruito nel corso delle indagini dei carabinieri, Montini è stato ucciso a coltellate nel pomeriggio del 24 settembre, venendo trovato soltanto la mattina seguente, dopo che il panettiere di Garzeno non lo aveva visto arrivare al lavoro e aveva lanciato l’allarme. Il giovane, suo lontano parente, è stato fermato lo scorso 21 ottobre in seguito a una serie di prelievi a tappeto di Dna nella frazione di Catasco nel piccolo Comune, dove viveva l’anziano. Le sue tracce biologiche sono state rinvenute sull’arma del delitto, un coltello da cucina lasciato dal killer a poche centinaia di metri dall’abitazione e, in seguito a ulteriori accertamenti, le sue impronte digitali sono state trovate in casa della vittima. Dall’autopsia sul corpo del 76enne è emerso che è stato colpito da almeno una ventina di fendenti. Il giorno prima dell’omicidio, a quanto accertato da inquirenti e investigatori, il 17enne avrebbe avuto una lite con Montini perché quest’ultimo si rifiutava di cambiagli 300 euro palesemente falsi.

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Cronache

Giudice di pace aggredito in udienza per un documento falso

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Consegna al giudice un documento di riconoscimento falso ma il magistrato se ne accorge e lui, per cercare di far sparire le prove, tenta di strapparglielo di mano causando la distorsione di un dito: è successo oggi pomeriggio, nell’ufficio del giudice di pace di Ponticelli, a Napoli. La magistrata, una donna di 61 anni, è stata costretta a sospendere l’udienza: dopo essere andata a farsi medicare la distorsione (i sanitari l’hanno giudicato guaribile in dieci giorni), si è recata nella vicina stazione dei carabinieri per denunciare l’aggressione.

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Piacenza, tragico incidente: adolescente muore precipitando dal tetto di un palazzo

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Una tragedia sconvolge Piacenza: una ragazza di 14 anni è morta questa mattina dopo essere precipitata dal tetto di un palazzo. Le indagini sono in corso e, al momento, non è esclusa alcuna ipotesi sulla dinamica dell’incidente. Il drammatico episodio ha scosso la comunità e portato alla mobilitazione delle autorità giudiziarie.

La dinamica dell’incidente e le prime indagini

La giovane vittima, di origini albanesi, è deceduta sul colpo dopo una caduta dal tetto di un immobile in via IV Novembre. I carabinieri di Piacenza, che conducono le indagini sotto la direzione della Procura locale e della Procura per i minorenni di Bologna, stanno vagliando tutte le piste per comprendere cosa possa aver portato alla caduta della ragazza. Al momento, un coetaneo, amico della vittima e presente sulla scena, è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato, e sono stati sentiti altri testimoni.

Il ricordo della giovane: palloncini bianchi sotto casa

Nel pomeriggio, alcuni amici della ragazza si sono recati sotto la sua abitazione per renderle omaggio con palloncini bianchi. Un gesto simbolico che ha coinvolto diversi compagni di scuola e amici, uniti nel ricordo e nel dolore per la tragica perdita.

Indagini in corso: il ruolo della Procura dei minori di Bologna

La Procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Giuseppe Di Giorgio, ha avviato una serie di accertamenti per chiarire i movimenti della ragazza nelle ore precedenti la caduta. Il corpo è stato trasportato al centro di Medicina Legale di Pavia per l’esame autoptico, necessario per comprendere le cause esatte del decesso e fornire ulteriori dettagli per le indagini.

Massimo riserbo sulle indagini

Le indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza si svolgono nel più assoluto riserbo. In particolare, la Procura minorile mantiene cautela sull’orientamento delle ricerche, non escludendo alcuna pista. La presenza di un adolescente in caserma per essere interrogato suggerisce che le autorità stiano cercando di raccogliere ogni elemento possibile per ricostruire gli ultimi momenti della ragazza.

Conclusione: una comunità in lutto

Questo drammatico evento ha profondamente colpito Piacenza e la comunità scolastica della giovane. Mentre le indagini proseguono, il ricordo della ragazza e il dolore per la sua scomparsa restano vivi nei cuori di chi l’ha conosciuta.


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La Rai apre una verifica su Corsini, Pd ‘si dimetta’

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Alla fine il caso delle parole pesanti del direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini arriva all’attenzione del’Amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi che lo ha convocato, “esprimendo il proprio disappunto per l’episodio che lo ha visto coinvolto”. Rossi ha dato mandato alle direzioni competenti di “valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare in riferimento a quanto andato in onda ieri sera nella trasmissione Piazzapulita”.

Una nota di Viale Mazzini mette un punto alle polemiche scatenate nella tarda serata di ieri quando, all’interno di un servizio mandato in onda nel corso della puntata su La7, Corsini si rivolgeva malamente all’inviata che lo intercetta all’uscita della festa de Il Tempo alla Gnam.

“Voi di Piazzapulita siete… no comment. Dite all’amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va… infame”, aveva detto Corsini che poi spiegava di riferirsi al gradino. Subito rispondeva Corrado Formigli: “Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini, ma lui mi insulta dandomi dell’infame senza che ci siamo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Noi non lo abbiamo mai insultato”, aggiungeva Formigli, lanciando poi in trasmissione la clip in cui alla festa di Atreju Corsini si era definito “militante”, che gli era già costata l’apertura di un procedimento disciplinare, con grande coda di polemiche. La vicenda Piazzapulita scatena l’intervento di Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile informazione nella segreteria nazionale del Pd.

“Abbiamo chiesto, come Partito Democratico, le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti giornalistici della Rai. Dopo aver letto il libro uscito oggi di Massimo Arcangeli ‘Quel braccio alzato. Storia del saluto romano’ – aggiunge Ruotolo -, la Rai non deve perdere più tempo. Pubblichiamo alcuni dei post di Paolo Corsini dove l’apologia del fascismo è evidente. È una vergogna che Paolo Corsini resti al suo posto. Chiederemo in commissione di Vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali”. Anche M5S con il capogruppo Vigilanza, Dario Carotenuto, chiede “ufficialmente all’azienda di prendere posizione su quanto accaduto e di procedere come più opportuno”.

Parole dure dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli: “Provo imbarazzo e sconcerto per le offese pronunciate da un consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, all’indirizzo di un collega, in palese contrasto all’art. 2 della nostra legge ordinistica, costituendo così una chiara violazione deontologica. Mi auguro che il consigliere Paolo Corsini trovi modo di riparare all’errore commesso”.

Per l’Usigrai, “non basta il gioco di parole, usato per confondere il significato delle espressioni di Corsini, a giustificare quanto accaduto. Corsini non rappresenta solo se stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. L’Usigrai prende le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confida nei vertici dell’azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina”. Mentre la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante sottolinea che “tra colleghi il confronto può anche essere aspro, ma non deve mai trascendere i limiti del decoro. Si possono avere visioni politiche differenti e comunque comportarsi civilmente. Cosa evidente a tutti gli iscritti alla Fnsi, non so ad altri sindacati”.

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