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Corruzione, lascia il presidente Provincia di Caserta Giorgio Magliocca

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Si è dimesso dalla carica di presidente della Provincia di Caserta e di sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, indagato dalla procura di Santa Maria Capua Vetere con altre nove persone, tra dipendenti pubblici e imprenditori, per vari reati, tra cui quello di corruzione. Magliocca è inoltre indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, in un ulteriore filone di indagine, con un finanziere in servizio all’ufficio intercettazioni della procura e al cugino del militare. Ieri la perquisizione da parte dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa negli uffici della Provincia a Caserta e nell’abitazione dell’esponente politico di Forza Italia a Pignataro; circostanze che hanno riportato alla mente di Magliocca e dei familiari “le vicende del 2011”, quando Magliocca, allora sindaco di Pignataro, fu arrestato per concorso esterno in camorra e rimase undici mesi in carcere per poi essere assolto nel processo svoltosi con rito abbreviato. “Avevo promesso – dice oggi – che mai più ci sarebbe stata una situazione di pericolo per me e la mia famiglia.

Così purtroppo non è stato, e di fronte alla responsabilità di genitore che ho, non posso che prendere la decisione di dimettermi”. Oggi intanto gli inquirenti della procura di Santa Maria Capua Vetere (sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, procuratore Pierpaolo Bruni) e i carabinieri stanno iniziando ad analizzare telefonini e chiavette sequestrate ieri agli indagati durante le perquisizioni. Dalle indagini è emerso che Magliocca avrebbe commesso i delitti contestati soprattutto per favorire il figlio nella sua carriera di calciatore dilettante, non esitando a chiedere ad imprenditori edili sponsorizzazioni e contributi economici alle squadre in cui il giovane militava, dando loro in cambio appalti per la manutenzione di strade e scuole.

Per i pm Magliocca sarebbe intervenuto a favore del figlio sia nella stagione 2022-2023, in cui il ragazzo militava nella squadra juniores del Gladiator 1924 (team sammaritano), facendo versare contributi per 30mila euro da imprenditori non identificati, che nella stagione 2023-2024, in cui il figlio si era trasferito nel campionato di Promozione al Vitulazio; in questo caso Magliocca avrebbe fatto intervenire gli imprenditori Rosato e Benedetti (indagati), con il primo che avrebbe sborsato a favore del Vitulazio una somma di 40mila euro, pagando poi anche l’ingaggio come allenatore di Alfonso Valente (indagato), che in precedenza era al Gladiator con il figlio di Magliocca, e che il presidente della Provincia ha fatto in modo passasse nella nuova squadra del figlio affinché continuasse a favorirlo.

Rosato, tra fine 2023 e inizio 2024 – è emerso – ha avuto lavori da Provincia e Comune di Pignataro per quasi 300mila euro (manutenzione strade e tetto Convitto Piedimonte Matese), Benedetti ha versato 12mila euro e ha avuto un appalto dalla Provincia da quasi 72mila euro per lavori antincendio all’istituto Bachelet di Santa Maria a Vico.

Altra circostanza emersa dalle indagini è la pretesa di immunità che aveva Magliocca, in qualità di membro del Comitato Europeo delle Regioni; una pretesa che Magliocca esplicitava al telefono, pur sapendo di essere intercettato. Per il gip non sussiste immunità, per cui le intercettazioni sono utilizzabili senza necessità di autorizzazione preventiva.

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Piacenza, tragico incidente: adolescente muore precipitando dal tetto di un palazzo

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Una tragedia sconvolge Piacenza: una ragazza di 14 anni è morta questa mattina dopo essere precipitata dal tetto di un palazzo. Le indagini sono in corso e, al momento, non è esclusa alcuna ipotesi sulla dinamica dell’incidente. Il drammatico episodio ha scosso la comunità e portato alla mobilitazione delle autorità giudiziarie.

La dinamica dell’incidente e le prime indagini

La giovane vittima, di origini albanesi, è deceduta sul colpo dopo una caduta dal tetto di un immobile in via IV Novembre. I carabinieri di Piacenza, che conducono le indagini sotto la direzione della Procura locale e della Procura per i minorenni di Bologna, stanno vagliando tutte le piste per comprendere cosa possa aver portato alla caduta della ragazza. Al momento, un coetaneo, amico della vittima e presente sulla scena, è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato, e sono stati sentiti altri testimoni.

Il ricordo della giovane: palloncini bianchi sotto casa

Nel pomeriggio, alcuni amici della ragazza si sono recati sotto la sua abitazione per renderle omaggio con palloncini bianchi. Un gesto simbolico che ha coinvolto diversi compagni di scuola e amici, uniti nel ricordo e nel dolore per la tragica perdita.

Indagini in corso: il ruolo della Procura dei minori di Bologna

La Procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Giuseppe Di Giorgio, ha avviato una serie di accertamenti per chiarire i movimenti della ragazza nelle ore precedenti la caduta. Il corpo è stato trasportato al centro di Medicina Legale di Pavia per l’esame autoptico, necessario per comprendere le cause esatte del decesso e fornire ulteriori dettagli per le indagini.

Massimo riserbo sulle indagini

Le indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Piacenza si svolgono nel più assoluto riserbo. In particolare, la Procura minorile mantiene cautela sull’orientamento delle ricerche, non escludendo alcuna pista. La presenza di un adolescente in caserma per essere interrogato suggerisce che le autorità stiano cercando di raccogliere ogni elemento possibile per ricostruire gli ultimi momenti della ragazza.

Conclusione: una comunità in lutto

Questo drammatico evento ha profondamente colpito Piacenza e la comunità scolastica della giovane. Mentre le indagini proseguono, il ricordo della ragazza e il dolore per la sua scomparsa restano vivi nei cuori di chi l’ha conosciuta.


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La Rai apre una verifica su Corsini, Pd ‘si dimetta’

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Alla fine il caso delle parole pesanti del direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini arriva all’attenzione del’Amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi che lo ha convocato, “esprimendo il proprio disappunto per l’episodio che lo ha visto coinvolto”. Rossi ha dato mandato alle direzioni competenti di “valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare in riferimento a quanto andato in onda ieri sera nella trasmissione Piazzapulita”.

Una nota di Viale Mazzini mette un punto alle polemiche scatenate nella tarda serata di ieri quando, all’interno di un servizio mandato in onda nel corso della puntata su La7, Corsini si rivolgeva malamente all’inviata che lo intercetta all’uscita della festa de Il Tempo alla Gnam.

“Voi di Piazzapulita siete… no comment. Dite all’amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va… infame”, aveva detto Corsini che poi spiegava di riferirsi al gradino. Subito rispondeva Corrado Formigli: “Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini, ma lui mi insulta dandomi dell’infame senza che ci siamo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Noi non lo abbiamo mai insultato”, aggiungeva Formigli, lanciando poi in trasmissione la clip in cui alla festa di Atreju Corsini si era definito “militante”, che gli era già costata l’apertura di un procedimento disciplinare, con grande coda di polemiche. La vicenda Piazzapulita scatena l’intervento di Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile informazione nella segreteria nazionale del Pd.

“Abbiamo chiesto, come Partito Democratico, le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti giornalistici della Rai. Dopo aver letto il libro uscito oggi di Massimo Arcangeli ‘Quel braccio alzato. Storia del saluto romano’ – aggiunge Ruotolo -, la Rai non deve perdere più tempo. Pubblichiamo alcuni dei post di Paolo Corsini dove l’apologia del fascismo è evidente. È una vergogna che Paolo Corsini resti al suo posto. Chiederemo in commissione di Vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali”. Anche M5S con il capogruppo Vigilanza, Dario Carotenuto, chiede “ufficialmente all’azienda di prendere posizione su quanto accaduto e di procedere come più opportuno”.

Parole dure dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli: “Provo imbarazzo e sconcerto per le offese pronunciate da un consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, all’indirizzo di un collega, in palese contrasto all’art. 2 della nostra legge ordinistica, costituendo così una chiara violazione deontologica. Mi auguro che il consigliere Paolo Corsini trovi modo di riparare all’errore commesso”.

Per l’Usigrai, “non basta il gioco di parole, usato per confondere il significato delle espressioni di Corsini, a giustificare quanto accaduto. Corsini non rappresenta solo se stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. L’Usigrai prende le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confida nei vertici dell’azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina”. Mentre la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante sottolinea che “tra colleghi il confronto può anche essere aspro, ma non deve mai trascendere i limiti del decoro. Si possono avere visioni politiche differenti e comunque comportarsi civilmente. Cosa evidente a tutti gli iscritti alla Fnsi, non so ad altri sindacati”.

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Appalti Pnrr: presto interrogatori, sindaco sospeso

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Non sono ancora concluse le indagini del fascicolo The Good Lobby che ieri ha portato all’arresto del sindaco di Ceccano Roberto Caligiore e di altri nove tra tecnici e dirigenti ipotizzando un giro di tangenti per pilotare gli appalti comunali finanziati con fondi Pnrr ed Ue. La Squadra Mobile di Frosinone ed il Servizio Centrale Operativo di Roma stanno lavorando su altri aspetti dell’attività comunale: agli indagati non è stato notificato alcun avviso di conclusione. I tredici destinatari dei provvedimenti firmati dal Gip Ida Logoluso verranno interrogati la settimana prossima, tra martedì e mercoledì.

“Il sindaco è sereno e ritiene di poter chiarire tutto già durante l’interrogatorio di garanzia, soprattutto gli aspetti legati ai pagamenti che la Procura Europea è convinta siano stati fatti per favorire alcune imprese” spiega il difensore Paolo D’Arpino. Nel corso del loro incontro, Roberto Caligiore ha assicurato di avere fatto tutto seguendo la procedura indicata dalle norme sul Pnrr e che ogni cosa è in regola. Nel pomeriggio il prefetto Ernesto Liguori gli ha notificato la sospensione dalla carica di sindaco e di Consigliere Provinciale di Frosinone per tutto il periodo degli arresti domiciliari.

Al suo posto entrerà a Palazzo Iacobucci il consigliere comunale di Frosinone Sergio Crescenzi, primo dei non eletti nella lista di Fratelli d’Italia alle scorse provinciali (e non Stefania Furtivo di Pofi, che lo è stata nella tornata precedente). L’amministrazione comunale di Ceccano oggi si è riunita ed ha deciso che andrà avanti. A tenere le redini sarà il vicesindaco Federica Aceto. Con una nota, gli amministratori di maggioranza si sono detti “profondamente basiti. Condividiamo il senso di smarrimento dei nostri cittadini e non possiamo che prendere, in modo netto e senza tentennamenti, le distanze da logiche amministrative mai appartenute ad alcuno di noi”. Non verranno rassegnate dimissioni in massa poiché il fascicolo non ha coinvolto né consiglieri né assessori. Ma il caso non è ancora chiuso.

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