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La Roma soffre ma vince, primo squillo in Europa League

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Ivan Juric non voleva il bel gioco, aveva chiesto risultati ed è stato accontentato. Perché la Roma vince con la Dinamo Kiev (primo successo della stagione in Europa), eppure non convince. Anzi, soffre e rischia in più occasioni il gol del pari, ma con il minimo sforzo ottiene il massimo risultato. Ai giallorossi basta infatti l’1-0 di Dovbyk nel primo tempo per portare a casa tre punti che lanciano la squadra a quota quattro e soprattutto la riavvicinano alle prime otto della classifica, ovvero le squadre che non hanno bisogno del playoff per accedere alla fase a eliminazione diretta. E come promesso alla vigilia, Juric cambia qualcosa rispetto all’Inter. Dentro quattro giocatori diversi e un paio di esperimenti come Celik braccetto di destra nella linea a tre e Pisilli sulla trequarti.

Restano a casa Mancini e Soulé per una sindrome influenzale e per questo dietro Dovbyk gioca Baldanzi, mentre in mezzo al campo c’è il ritorno di Le Fée dal primo minuto (non giocava titolare dalla gara con il Cagliari). Rimandato, invece, quello di Hummels, applaudito dal pubblico che per oggi abbandona lo sciopero del tifo nei primi minuti della gara che aveva contraddistinto tutte le partite in casa dall’esonero di De Rossi in poi. Fischi alla lettura delle formazioni arrivano comunque, come quando lo speaker legge i nomi di Zalewski (suo l’errore fatale con l’Inter), Cristante e Pellegrini. Il primo tempo, però, finisce comunque con la Roma in vantaggio grazie al rigore conquistato al 22′ da Baldanzi e realizzato subito dopo da Dovbyk, al suo quinto gol in stagione (il secondo in Europa League). Ma l’1-0 giallorosso rilassa la squadra di Juric che prima di rientrare negli spogliatoi rischia la rete del pari in tre occasioni.

Nella prima è Tymchyk a sbagliare di poco il tiro al volo col destro, mentre su Guerrero è provvidenziale Svilar. A Popov, invece, il gol viene annullato per una posizione di fuorigioco. Juricnegli spogliatoi non è soddisfatto, ma rientra comunque con gli stessi undici in campo, aspettando l’ottavo della ripresa per i primi cambi. Fuori Dovbyk e Le Fée per Shomurodov e Cristante. Poco dopo entrano anche Dybala e Pellegrini, con il capitano giallorosso che cerca il 2-0 su punizione, ma senza fortuna. Impreciso, invece, il centravanti uzbeko che spreca a tu per tu con il portiere avversario l’occasione del 2-0. Un errore che la Roma rischia di pagare caro perché in due circostanze gli ucraini sono vicini al gol del pari nel corso della ripresa. Prima con Mykhailenko che di testa spedisce fuori dopo l’uscita a vuoto di Svilar sull’unico angolo di cui hanno disposto gli ucraini, e poi su Vanat che calcia male davanti al portiere giallorosso. Al triplice fischio è dunque 1-0 per la Roma, ma a salvarsi è solo il risultato e i malumori finali dello stadio ne sono la prova migliore.

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Bologna Milan, è sicuro il rinvio. Rossoneri senza Theo e Reijnders contro Napoli

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Adesso è ufficiale: Bologna-Milan è stata rinviata a data da destinarsi. Lo ha deciso la Lega Serie A al termine di un CdA convocato d’urgenza per prendere una decisione, dopo che la stessa Lega non aveva accolto l’ordinanza di rinvio disposta ieri dal sindaco di Bologna. Per tutta la mattinata si sono fatte largo diverse ipotesi, da quella di giocare a Bologna ma a porte chiuse a quella del campo neutro, con Empoli e Como contattate e disposte a prestare il campo (anche in questo caso si sarebbe giocato a porte chiuse per l’impossibilità di mettere in vendita i biglietti). Alla fine ha prevalso la linea del rinvio a data da destinarsi, una scelta che non è stata condivisa dal Milan per bocca del suo presidente Paolo Scaroni: “La partita è stata rinviata perché con una decisione, a mio avviso incomprensibile, il sindaco ha vietato che la gara si giocasse anche a porte chiuse – ha detto uscendo dalla sede della Lega -. Non ho capito perché, ma di fronte all’ordinanza del sindaco abbassiamo la testa”. La beffa per Fonseca è che martedì prossimo contro il Napoli non ci saranno né Theo Hernandez né Reijnders, che contro il Bologna avrebbero scontato le rispettive giornate di squalifica, cosa che dovranno fare nel big match contro i partenopei.

Una situazione che via social ha scatenato la protesta dei tifosi milanisti, che se la sono presa con il Bologna, il sindaco, la Lega Serie A ma anche con la stessa società, accusata di avere scarso peso politico al quarto piano di via Rosellini. L’altro problema da risolvere è quello della data per il recupero: come ha confermato il presidente della Lega Serie A Casini, al momento l’ipotesi più probabile è che Bologna-Milan venga recuperata a febbraio, il 5 o il 26, quando sono in programma i quarti di finale di Coppa Italia. Qualora entrambe superassero gli ottavi, la Lega dovrebbe mettere le due rispettive gare dei quarti nello stesso giorno e liberare l’altra data per il recupero. Con il rinvio della sfida del Dall’Ara, Fonseca ha concesso il sabato di riposo. La squadra tornerà ad allenarsi domenica.

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Lega A non approva bozza Figc, ‘indicati aggiustamenti’

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I temi federali continuano a tenere banco dopo le settimane di confronto tra Lega Serie A, Figc e tutte le componenti federali. Oggi infatti, nel corso dell’assemblea di Lega, ci si aspettava che i club della massima serie confermassero l’ultima ipotesi emersa nei giorni scorsi, che vedeva in particolare un aumento dei consiglieri federali per la Lega Serie A da 3 a 4 (con un peso complessivo delle leghe professionistiche che sarebbe passato dal 35% al 40%). Numeri che non sono bastati, però, a convincere tutte le società del massimo campionato, con ipotesi di correzione che saranno portate lunedì al consiglio federale in programma.

“L’assemblea ha apprezzato il lavoro svolto finora sui temi federali, ma ritiene che possano essere fatti passi in avanti per riconoscere l’importanza della Serie A nel sistema federale”, ha spiegato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. “Abbiamo approvato la bozza di riforma? No, abbiamo indicato la necessità di aggiustamenti, che chiederemo lunedì in consiglio federale. Autonomia o numero consiglieri? Direi entrambi”, ha aggiunto il numero uno della Lega in conferenza stampa al termine dell’assemblea.

“Noi – ha proseguito Casini – abbiamo già deliberato su questo, la Serie A ritiene che, in base all’ordinamento Mulé, il professionismo debba essere rappresentato in misura del 50 per cento, con la Serie A vicina al 30 per cento. È una posizione che non è stata più neanche discussa: nella bozza che è circolata c’è una partenza di proposta federale, poi bisognerà vedere come andranno avanti le due posizioni – ha concluso -. È una partenza di discussione, il 28 c’è consiglio federale e il 31 c’è il termine per presentare la proposte. I testi sono cambiati, riteniamo che sia possibile effettuare affinamenti, sia sulla parte del testo sia sui numeri, visti scritti ieri per la prima volta”. Un tema che tornerà ad essere oggetto di confronto lunedì nel corso del consiglio federale, quando la questione sarà nuovamente sul tavolo. D’altronde, come spiegato dallo stesso Casini, i tempi non sono ampissimi, considerando che il 31 scade il termine per le proposte prima dell’assemblea del 4 novembre che sarà chiamata a votare sulla riforma dello statuto. Chi invece ha approvato la bozza della riforma dello statuto è stata la Lega Serie B, che ha votato all’unanimità a favore della bozza durante l’assemblea svoltasi in mattinata in videoconferenza.

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Malore sotto la doccia, muore pallavolista salentina Valentina Sergi

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Lutto nel mondo dello sport salentino per la morte di Valentina Sergi, 33 anni, giocatrice della Astra Volley di Presicce-Acquarica (squadra che milita nel campionato femminile di serie C) stroncata da un malore mentre faceva la doccia. La donna ieri mattina era nella sua casa di Torre San Giovanni, insieme al compagno, con cui gestiva una gelateria nella marina di Ugento, quando è stata colta da un infarto fulminante che non le ha dato scampo. E’ stato il compagno a dare l’allarme. Dopo pochi minuti sul posto sono giunti i sanitari del 118 ma i tentativi di rianimazione sono risultati vani.

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