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Meloni vede Al-Thani, hub militare italiano in Qatar

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Passa soprattutto per il settore della Difesa il rafforzamento della cooperazione fra Italia e Qatar. Un rapporto rinsaldato da Giorgia Meloni con l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani nel bilaterale a Villa Doria Pamphilj, dove i due leader hanno condiviso la posizione sui principali dossier internazionali, dalla soluzione dei due Stati per la crisi in Medio Oriente al sostegno a Unifil al confine fra Libano e Israele, dall’emergenza umanitaria a Gaza passando per la necessità di contrastare le migrazioni illegali, facendo sponda con i partner africani. I due leader hanno poi deciso di proseguire “la discussione sulla costituzione di un polo logistico militare italiano in Qatar” e promuovere “il coordinamento delle esportazioni nella regione”. A margine della visita a Roma di Al-Thani è stato anche siglato un memorandum tra Fincantieri e Barzan, pre-intesa in vista della firma del contratto per 40 radar Omega 360.

Si tratta di un sistema 4D in grado di individuare, classificare e identificare minacce aeree e di superficie, come missili, piccole imbarcazioni, periscopi di sommergibili o micro droni, utilizzabile in scenari di guerra o per pubblica sicurezza. Una nuova commessa in vista per Fincantieri, che nel 2016 ha già siglato con le forze armate qatarine un contratto per la fornitura di sette navi militari. Fonti italiane sottolineano anche l’accordo tra Sace ed Estithmar Holding: il gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Mef garantirà una linea da 150 milioni di euro alla società del Qatar con l’obiettivo di creare un accesso strategico al mercato dell’emirato per le imprese italiane, in particolare nei settori costruzioni e healthcare.

È stato poi siglato un protocollo d’intesa con l’Autorità del Turismo del Qatar. “Una collaborazione – dice la ministra Daniela Santanchè – che può aprire nuove opportunità al nostro settore turistico”. Il Qatar è un “interlocutore essenziale nella politica internazionale”, ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo aver ricevuto l’emiro sottolineando come “il ruolo positivo svolto dal Qatar a sostegno della mediazione e quale promotore di soluzioni negoziali alternative al brutale – e purtroppo crescente – ricorso alla forza, merita grande apprezzamento”. Il presidente ha infatti detto all’Emiro che “si avverte, con ancora maggiore urgenza, l’esigenza di trovare soluzione politica ai nodi irrisolti che, dopo gli orrori del 7 ottobre 2023, oggi si traducono in immani sofferenze per la popolazione civile di Gaza e una estensione del conflitto al Libano e all’Iran.

Al-Tani poi, vedendo la premier, ha ascoltato il bilancio della sua missione in Giordania e Libano, dove la premier ha ottenuto dalle autorità di Beirut l’accettazione della proposta di cessate il fuoco sostenuta anche da Qatar, Ue, Usa ed Egitto. La premier e l’emiro hanno condiviso il sostegno alla strategia per arrivare a “uno Stato di Palestina indipendente che viva fianco a fianco con Israele in pace e sicurezza”. Sul tavolo anche la cooperazione per la stabilità della Libia e l’obiettivo di una “pace giusta e duratura in Ucraina”. Condiviso anche l’approccio al contrasto del traffico di esseri umani, promuovendo partenariati strategici con i Paesi africani anche nella cornice del Piano Mattei. “Abbiamo concordato – si legge nella dichiarazione congiunta – di promuovere congiuntamente partenariati sulla migrazione con paesi di origine e di transito, anche attraverso soluzioni innovative”.

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La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

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“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

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Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

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Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

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Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

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Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

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