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Walter Sabatini a cuore aperto tra calcio, vita e riflessioni personali

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In un’intervista intima e profonda rilasciata al Corriere della Sera, Walter Sabatini, storico direttore sportivo del calcio italiano, ripercorre momenti della sua vita e della sua carriera, rivelando un lato molto personale e filosofico.

Infanzia e sensi di colpa

Sabatini ha raccontato di portarsi dietro da anni un forte senso di colpa legato a un episodio della sua infanzia: «Ancora oggi mi sento in colpa per aver rifiutato una merenda che mio nonno mi aveva offerto davanti ai miei amici». Un ricordo che si intreccia con un’infanzia felice ma segnata da momenti di riflessione profonda.

Passione per il Sud America e famiglia

Ha parlato del legame con il Sud America, da cui deriva anche il nome di suo figlio Santiago: «Gli dico sempre che per essere un uomo libero deve conoscere le cose». Santiago, studente di scienze politiche, ha l’ambizione di seguire le orme del padre nel mondo del calcio.

Relazione con il calcio e con la vita

Per Sabatini, il calcio è più che uno sport: è «una menzogna, un imbroglio che regala tanto a pochi e niente a molti». Riferendosi alla sua passione per la scoperta di giovani talenti, lo ha definito un “piacere intellettuale”, paragonabile alla rottura di una bottiglia di bellezza che emerge durante una giocata straordinaria.

La battaglia con la salute

Sabatini ha affrontato una dura battaglia con la salute: problemi ai polmoni, due stent al cuore e l’uso di una sedia a rotelle dopo una caduta. «Sono tutto rotto, ma il vero problema resta il respiro», ha confessato.

Critica a Israele e apprezzamento per Fausto Bertinotti

Nell’intervista, Sabatini ha espresso critiche nei confronti della politica di Benjamin Netanyahu, accusandolo di comportarsi «come i peggiori nazisti». Ha invece elogiato la figura di Fausto Bertinotti, per la sua eleganza e competenza.

Il futuro e il rientro nel calcio

Nonostante le difficoltà, Sabatini non esclude un suo ritorno nel mondo del calcio, affermando: «Non sono uno che si ritirerà. Aspetto ancora qualcosa dal calcio: devo prendere e dare».

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Calcio: Zeman ricoverato a Pescara per ictus cerebrale

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Zdenek Zeman è ricoverato da martedì nella clinica Pierangeli per un ‘ictus cerebrale’. L’ex allenatore del Delfino Pescara 1936 presenterebbe una ‘emiparesi al braccio destro’ ed è tenuto sotto stretta osservazione con accertamenti per valutare le sue capacità motorie e neurologiche. Zeman ha accusato un malore martedì scorso a Roma ed è stato trasportato d’urgenza alla clinica Pierangeli di Pescara per una sospetta ischemia che poi si è rivelata un ictus. Il quadro clinico del 77enne resta grave, ma il tecnico non è in pericolo di vita.Nella sua carriera di allenatore di squadre in Serie A, Zeman ha traghettato il Pescara Calcio in prima serie tra il 2011 e il 2012. Il boemo 77enne sino a 7 mesi da ha allenato la Delfino Pescara 1936 costretto però a dimettersi per un precario stato di salute. S

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Calcio, Conte: pensiamo a match difficile a Empoli

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“Io non guardo oltre alla prossima partita e lo trasmetto sempre alla squadra. Oggi pensiamo al match con l’Empoli, chi ci guarda da fuori può guardare le partite successive, ma noi faremo un bilancio alla prossima pausa di campionato”. Lo ha detto il tecnico del NapoliAntonio Conte verso il match con l’Empoli che apre un ciclo con le sfide poi contro Lecce,, Milan, Atalanta e Inter prima della prossima pausa nazionali.

“Oggi pensiamo all’Empoli – ha detto Conte – che mette in difficoltà tutti gli avversari, che ha subito la prima sconfitta dell’anno prima della sosta sul campo della Lazio e dobbiamo fare grande attenzione. Chi guarda dal di fuori la situazione vede leggere le prossime due partite sulla carta per il Napoli e poi 3 impegnative, ma per noi ogni partita va giocata come match della vita, perché non si vince sulla carta, sarebbe sciocco guardare le partite a lungo termine, oggi indirizziamo il nostro destino sulla prossima dura partita. L’Empoli è una squadra molto ben organizzata, con calciatori interessanti e con il presidente che è lungimirante e ha creato una squadra sostenibile che crea difficoltà agli avversari. Storicamente Empoli è un campo molto difficile, la storia va rispettata ma bisogna avere la forza di scriverne altre”.

“Dopo questa sosta c’è qualche intoppo, con Lobotka tornato con un problema al flessore. Ci dispiace ma al tempo stesso è l’occasione giusta per vedere Gilmour dal 1′. Ho detto diverse volte che lo scozzese è penalizzato per quello che fa in allenamento e quindi siamo sereni” ha detto il tecnico del Napoli. Lobotka, ha spiegato Conte, “non è gravissimo – ha detto – ma comunque bisogna affrontare questo infortunio e fare recupero. Noi sappiamo che per costruire squadre forti che hanno l’ambizione di stare sempre nella parte alta della classifica bisogna essere bravi a riempire al meglio le caselle di ogni ruolo e oggi dietro a Lobotka c’è un Gilmour forte, che dà garanzie importanti. Io alleno tutti i ragazzi in fase possesso e difensiva, tutti sono preparati, Gilmour sa cosa deve fare. A livello di organizzazione in campo cambia poco, perchè le caratteristiche di Gilmour sono molto simili a Lobotka.

Non ci fosse stato lui non sarebbe stata la stessa situazione, magari avremmo avuto un centrocampista più muscoloso ma meno adatto a giocare la palla, invece su Gilmour abbiamo lavorato per portarlo qui, noi siamo stati fortunati e bravi nel mercato e nel fatto che lui abbia voluto venire a giocare qui”. Su Olivera, in dubbio e in ballottaggio con Spinazzola, Conte ha detto “Olivera è stato oggi al primo allenamento con noi, un po’ affaticato perché verso l’Uruguay – ha detto sorridendo – sappiamo quando parte ma non quando torna. Devi prendere tre aerei. Ha fatto tutto l’allenamento ma un po’ affaticato, vediamo domani ma abbiamo anche alternative valide”.

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Squalifica senza precedenti per il Settebello: sospensione di sei mesi e 100 mila euro di multa

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La Nazionale italiana di pallanuoto, il Settebello, ha ricevuto una sanzione senza precedenti. La Aquatics Integrity Unit (Aqui) ha inflitto una sospensione di sei mesi da tutte le competizioni, inclusa la prossima Coppa del Mondo, e una multa di 100 mila euro. Il provvedimento arriva in seguito agli eventi del 7 agosto durante il quarto di finale contro l’Ungheria nella piscina olimpica di Parigi.

L’espulsione di Francesco Condemi a 2 minuti e 22 secondi dalla fine ha scatenato vibranti proteste da parte degli azzurri, culminate in gesti plateali contro la Spagna durante la partita di consolazione. Tuttavia, la squalifica non è legata solo a questi episodi, ma anche a un grave incidente avvenuto dopo la partita contro l’Ungheria, quando i membri del team italiano avrebbero aggredito verbalmente e fisicamente gli arbitri dell’incontro.

L’aggressione e le conseguenze

Secondo il rapporto dell’Aqui, dopo essere rientrata al bus, la squadra si è accorta della presenza degli arbitri, li ha circondati e ha cominciato a inveire contro di loro. In particolare, il commissario tecnico Sandro Campagna avrebbe minacciato uno degli arbitri, affermando: «La tua carriera di arbitro è finita». Gli arbitri si sono rifugiati all’interno dell’impianto, ma i membri del Settebello hanno cercato di bloccare le porte e continuare l’aggressione.

Inoltre, si è verificato un episodio particolarmente grave: un ufficiale di gara donna è stata spintonata, e un giudice ha subito la sottrazione del telefono mentre tentava di documentare l’accaduto.

Le scuse e il verdetto finale

Il Settebello ha evitato una sanzione ancora più pesante accettando di scusarsi, anche se, come hanno sottolineato i giudici, si è trattato di scuse poco sincere. La lettera di Sandro Campagna ha cercato di giustificare il comportamento della squadra come una reazione emotiva all’errore che ha escluso l’Italia dalla lotta per le medaglie.

I giudici sportivi hanno tuttavia condannato duramente il comportamento del team, definendolo un cattivo esempio per i futuri atleti. Il 50% della multa sarà condonato se il Settebello si comporterà bene nei prossimi 12 mesi. La Federnuoto, pur non presentando ricorso, ha richiesto che in futuro siano a disposizione degli arbitri strumenti tecnici di alto livello per evitare errori di questo tipo.

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