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Cronache

Condannato all’ergastolo Seung, uccise la sua psichiatra

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Condannato all’ergastolo Gianluca Paul Seung, 34 anni, per l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, aggredita fuori dal reparto il 21 aprile 2023 poi morta per i traumi inferti. Seung ha ammesso stamani in aula, davanti alla corte di assise, di essere l’autore dell’omicidio. La dottoressa Barbara Capovani, primario del Servizio psichiatrico, morì dopo due giorni di sofferenze all’ospedale di Cisanello. L’ultima udienza si è aperta con le dichiarazioni spontanee dell’imputato che ha ammesso di aver ucciso la dottoressa elencando i suoi presunti motivi.

“Confesso, confermo a tutto il mondo, con coraggio e non con spavalderia, con senso di giustizia e lealtà verso i cittadini, di essere l’aggressore di Barbara Capovani e di averla portata alla morte il 21 aprile 2023 all’ospedale Santa Chiara – ha detto alla corte Seung, che della dottoressa era paziente – Erano le 17.53 quando mi sono recato lì mascherato e l’ho colpita con un oggetto contundente. Sono andato lì per sfregiarla ma non per ucciderla, non è stato niente di premeditato”. Seung ha parlato circa un’ora, rivolgendo accuse deliranti alla vittima.

“Capovani è rimasta illesa da tutte le mie segnalazioni – ha detto – ed è per questo che nell’aprile 2023 ho deciso di fare quello che ho fatto”. Seung ha sostenuto che voleva “solo che la dottoressa perdesse i sensi per poter scappare ma le urla della signora delle pulizie mi hanno sorpreso, è per questo che ho colpito più forte e veloce, volevo solo far prima e scappare. Se non avessero capito che ero stato io, dopo un po’ di tempo avrei confessato”. Non erano presenti in aula i familiari della vittima, c’erano solo i colleghi di lavoro, consapevoli dello stato dell’imputato. Loro non sono rimasti turbati dal racconto andato avanti per circa un’ora, le altre persone in aula sì. Finite le dichiarazioni, lo hanno riportato in carcere.

Poi il pm Lydia Pagnini ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi. L’avvocato Stefano Del Corso, legale della famiglia della psichiatra, parte civile, si è uniformato alle richieste dell’accusa avanzando la richiesta di un milione e 850mila euro di risarcimento. Invece i difensori di Seung, avvocati Gabriele Parrini e Andrea Pieri, hanno tentato di chiedere l’assoluzione del loro assistito come incapace di intendere o, in subordine, di derubricare il reato da omicidio volontario a preterintenzionale e di escludere l’aggravante della premeditazione.

La corte, presieduta dal giudice Giovanni Zucconi, in serata ha deciso l’ergastolo, più la condanna al pagamento delle spese processuali e al risarcimento alle parti civili 400.000 euro per ciascuno dei figli di Barbara Capovani, 220.000 euro alla madre, 300.000 al compagno convivente, 50.000 alla Asl Toscana Nord Ovest, 15.000 euro alla Regione Toscana, 20.000 euro all’Ordine dei Medici. Motivazioni della sentenza fra 90 giorni.

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Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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