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Cronache

Abano Terme, incendio in hotel: 273 ospiti evacuati, diversi intossicati dal fumo

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Nella notte, mezz’ora dopo la mezzanotte, un incendio è divampato all’interno dell’Hotel Alexander di via Ungheria ad Abano Terme (Padova), causando momenti di panico tra i 273 ospiti presenti nella struttura. Le fiamme si sono sviluppate in un vano tecnico al secondo piano, generando un denso fumo che ha rapidamente invaso l’intero edificio.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, giunti sul posto da Abano Terme e da altre località come Padova, Piove di Sacco, Rovigo e Borgoricco, con circa 30 operatori e 9 automezzi, tra cui due autoscale e una piattaforma aerea. Le squadre sono riuscite a spegnere l’incendio in tempi brevi ed evacuare completamente l’hotel. Tra le operazioni di soccorso più delicate, il salvataggio di una famiglia con un bambino piccolo, rimasta bloccata al sesto piano e portata a terra tramite un’autoscala.

Circa quaranta persone sono state portate al pronto soccorso a causa dell’inalazione del fumo, mentre alcuni ospiti hanno raggiunto autonomamente l’ospedale più vicino. Tutti i presenti sono stati assistiti dal personale sanitario del Suem (Servizio di urgenza ed emergenza medica), giunto sul posto con più ambulanze. Successivamente, gli ospiti sono stati alloggiati in altre strutture alberghiere della zona e supportati con generi di conforto.

Le operazioni di soccorso si sono concluse intorno alle 7:30 del mattino. I vigili del fuoco, oltre a domare le fiamme, si sono occupati del recupero dei beni degli ospiti. Le cause dell’incendio restano sotto indagine.

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Scossa di terremoto ai Campi Flegrei: magnitudo 2.6, paura ma nessun danno

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Una nuova scossa di terremoto ha scosso la zona dei Campi Flegrei, nel comune di Pozzuoli, con una magnitudo di 2.6 della scala Richter. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di soli 2,4 km, rendendo il movimento tellurico chiaramente avvertito dalla popolazione locale.

Bradisismo e scia sismica: paura ma nessun danno

La scossa, che si inserisce nella scia sismica legata al fenomeno del bradisismo, ha generato preoccupazione tra i residenti, specialmente per l’intensità con cui è stata percepita. Tuttavia, secondo le autorità locali, non si registrano danni a cose o persone. Le scosse di questo tipo sono ormai diventate un fenomeno frequente nell’area flegrea, un territorio caratterizzato da attività vulcanica e movimenti del suolo.

Un territorio sempre in movimento

Il fenomeno del bradisismo, che comporta il sollevamento e l’abbassamento del suolo, è una caratteristica naturale di questa zona. Sebbene le scosse siano spesso di lieve entità, la loro superficialità le rende più percepibili, contribuendo a mantenere alta l’attenzione della popolazione locale.

Le autorità monitorano costantemente la situazione per garantire la sicurezza dei cittadini, mentre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) prosegue con le rilevazioni sismiche e vulcanologiche nell’area.

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Simone Scarano: insegnante a 19 anni, una carriera in cattedra iniziata prestissimo

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A soli 19 anni, Simone Scarano ha già realizzato il sogno di diventare insegnante, superando il concorso e ottenendo una cattedra come insegnante tecnico pratico (ITP) presso l’istituto Luca Pacioli di Crema. La sua giovane età lo rende una figura fuori dal comune: a volte i suoi colleghi lo scambiano per uno studente, ma Simone ha già trovato la sua dimensione nel ruolo di insegnante, una carriera che ha scelto con determinazione e passione.

Un docente tra i più giovani d’Italia

Simone è originario di Sant’Antimo e si è trasferito in Lombardia per insegnare informatica in tre indirizzi dell’ITIS. Pur essendo uno dei docenti più giovani, ha dimostrato grande maturità, gestendo con successo le sue prime settimane in classe. “Ora capisco cosa si prova a stare dall’altra parte”, dice Simone, che non ha dimenticato cosa vuol dire essere alunno, un aspetto che considera un vantaggio nel suo approccio didattico.

Un percorso di studio e sacrificio

Nonostante la giovane età, Simone ha già alle spalle un curriculum di tutto rispetto. Diplomato con 100 in Amministrazione, finanza e marketing presso l’Istituto Minzoni di Napoli, ha deciso di intraprendere il percorso universitario in Scienze Motorie presso l’Università Parthenope di Napoli. Simone ha anche tentato e superato il concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, ma ha scelto di seguire la sua vocazione per l’insegnamento.

La passione per l’insegnamento

La passione per l’insegnamento è nata durante la pandemia, quando ha iniziato ad aiutare i suoi compagni di scuola. “Il desiderio di insegnare mi è venuto durante il Covid”, racconta Simone, che ha dovuto superare lo scritto del concorso affrontando materie come pedagogia e didattica, campi non proprio affini alla sua formazione di contabile e programmatore.

L’esperienza in classe

Attualmente Simone insegna in cinque classi, affiancando il docente di teoria nelle lezioni di laboratorio di informatica. Si impegna a coinvolgere i suoi studenti utilizzando esempi tratti dal loro mondo quotidiano, dai videogiochi ai social media. Tuttavia, mantiene una certa distanza professionale, cercando di stabilire il giusto equilibrio tra vicinanza e autorevolezza.

Vita privata e sacrifici

Nonostante la carriera già avviata, Simone non dimentica le sue passioni e gli affetti. Balla hip hop fin da bambino e, una volta trovata una casa, spera di riprendere la danza. La lontananza dalla famiglia, dagli amici e dalla fidanzata Lucia è sicuramente un sacrificio, ma Simone è convinto che ne valga la pena. “La vita è fatta anche di sacrifici”, afferma, determinato a continuare il suo percorso di insegnante.

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Ucciso nel Milanese, fermato un 19enne di Rozzano

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Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, nel Milanese, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre, è stato accoltellato per delle cuffie wireless da 20 euro o poco più. E con l’accusa di omicidio a scopo di rapina è stato sottoposto a fermo un 19enne che ha precedenti per furto e rapina ed abita a Rozzano con i genitori. A casa sua sono stati trovati, lavati ad asciugare, i pantaloni usati la sera del delitto. E le cuffie sono state recuperate in un cassonetto. Il provvedimento di fermo è giunto alla fine dell’interrogatorio del pm, Letizia Mocciaro, davanti agli investigatori dell’Arma.

Il 19enne, che compirà 20 anni il mese prossimo, abita in un quartiere non distante dal viale dove è stato accoltellato il 31enne. I Carabinieri ancora non avevano un nome, ma avevano individuato la sua figura grazie all’analisi delle telecamere, dalle quali, peraltro, si vedeva già per strada camminare con un coltello. Quando ha incontrato Manuel, da solo, al buio, gli avrebbe detto “dammi qualcosa” e forse ad un accenno di reazione di lui, o a un suo rifiuto, gli ha sferrato la coltellata, unica, al petto, a causa della quale Mastrapasqua morirà poco dopo i soccorsi, in ospedale. Poi il 19enne ha girovagato e ha preso un treno per Alessandria, con l’intenzione di andare a Torino e in seguito all’estero ma senza un vero piano. In stazione è stato notato da agenti della Polfer che lo hanno controllato. Superato il controllo dei documenti, forse per il rimorso, è tornato dai poliziotti dicendo “ho combinato un casino a Rozzano”.

La questura ha così avvertito i Carabinieri. Dopo l’attenta analisi dei tabulati e delle telecamere è emerso che, per ironia della sorte, Manuel è stato accoltellato uno due minuti prima che passasse la pattuglia dei Carabinieri nel viale dove è stato trovato agonizzante dai militari. E che il presunto assassino lavora anch’egli, come lavorava la vittima, in un supermercato a Milano (non della stessa catena).

I due comunque pare non si conoscessero. Già nelle ultime ore le indagini si stavano orientando verso una rapina finita in tragedia ad opera di uno sbandato. Le attività dei carabinieri sono proseguite per tutto il giorno nella raccolta di testimonianze di persone a lui vicine per capire se qualcuno avesse motivi di astio nei confronti del magazziniere che, però, non sono emersi; anzi, con il tempo sono stati esclusi perché la sua vita era davvero senza ombre. Parallelamente, gli investigatori, coordinati dal pm Mocciaro, hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona ad ampio raggio.

La vittima, stando alle immagini, era uscito poco dopo la mezzanotte dal supermercato Carrefour in cui lavorava in via Farini a Milano. Rispetto ai video che lo ritraevano all’uscita del supermercato, gli mancavano una busta per la spesa e un “accessorio”, proprio quelle cuffie che hanno contribuito a determinare la svolta nelle indagini. Il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Pierluigi Solazzo, d’intesa con il prefetto Claudio Sgaraglia, per dare un’immediata risposta dopo l’omicidio di Mastrapasqua aveva intanto potenziato oggi i servizi di controllo del territorio.

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