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Abuso ufficio non è reato, assolto ex sindaco Bibbiano

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Una norma voluta dal governo di centrodestra consente all’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, esponente del Pd, di uscire assolto dal processo, prima ancora della fine del dibattimento. Nel 2019 Carletti venne arrestato, finì ai domiciliari e divenne suo malgrado uno dei personaggi simbolo dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ che mise sotto accusa un presunto business sugli affidi dei minorenni e sconquassò la campagna elettorale per le scorse regionali in Emilia-Romagna, con leader politici che si alternarono a fare comizi nel piccolo centro della bassa reggiana e indossarono magliette a tema in parlamento, con polemiche a non finire e scambio di querele.

Nel frattempo Carletti è stato da tempo liberato, alcune imputazioni sono cadute e ora il fatto di cui era accusato non è più previsto dalla legge come reato: era infatti imputato per abuso di ufficio, il reato abrogato in estate dal Ddl Nordio. Nella scorsa udienza il tribunale di Reggio Emilia aveva rigettato la richiesta della Procura di sollevare in merito una questione di legittimità costituzionale, sull’abrogazione del reato. E così in mattinata, il collegio di giudici ha deciso di pronunciare per lui e per altri sette la sentenza di assoluzione per la parte sull’abuso di ufficio.

Oltre a Carletti escono definitivamente anche l’ex presidente dell’Unione Val d’Enza Paolo Colli e l’imputata Cinzia Prudente. In tutto erano stati 17 i rinviati a giudizio. Claudio Foti, psicoterapeuta della onlus Hansel e Gretel anche lui all’epoca arrestato, ha scelto l’abbreviato ed è stato assolto in appello, con sentenza confermata in Cassazione. A Carletti non sono mai stati contestati reati che riguardano i minori, ma di aver dato copertura politica ai presunti illeciti.

“Per l’ex sindaco è senza dubbio la fine di un incubo. Ha affrontato questo calvario processuale durato più di cinque anni, restando sempre saldo e coerente con i propri principi e con il suo ruolo di sindaco, ora dismesso per aver terminato il secondo mandato, respingendo con forza ogni ingiusta accusa”, commentano i suoi difensori, il professore Vittorio Manes e l’avvocato Giovanni Tarquini.

“Lo abbiamo accompagnato – dicono – fin dalla tremenda fase di applicazione delle misure cautelari sostenendo con convinzione le sue ragioni in ogni sede ed arrivando a smontare gradualmente le gravi imputazioni, originariamente ben quattro, che lo riguardavano. Questa lunga vicenda processuale ha visto oggi finalmente l’epilogo grazie alla grande dimostrazione di autonomia e competenza del Tribunale di Reggio Emilia al quale va dato atto di aver agito nel pieno rispetto delle leggi e dei diritti di tutte le parti del processo”.

Dopo l’uscita con le assoluzioni prima di Foti e ora di Carletti il processo chiamato di fatto ‘Bibbiano’ ha perso due personaggi chiave soprattutto per l’aspetto simbolico. In realtà sono decine le imputazioni che si stanno vagliando nell’aula del tribunale collegiale, con un dibattimento lungo e complesso e centinaia di testimoni chiamati a deporre per raccontare quello che succedeva in Val d’Enza, su cui ancora non è stata posta completamente la parola fine dal punto di vista giudiziario.

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Terremoto di magnitudo 2,5 nella zona dei Campi Flegrei: la scossa alle 6:54 del mattino

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Nella mattinata di oggi, alle ore 6:54, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 2,5 nella zona dei Campi Flegrei. Il sisma localizzato in mare, vicino alla costa, è stato avvertito dalla popolazione, soprattutto nelle aree limitrofe al cratere, ma al momento non si segnalano danni a persone o cose. Il fenomeno rientra in un contesto di attività sismica frequente in questa area vulcanica, conosciuta per i fenomeni di bradisismo e per l’instabilità geologica che caratterizza il sottosuolo flegreo.

L’epicentro e la profondità del sisma

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’epicentro del terremoto è stato localizzato a una profondità di circa 3 chilometri. La bassa profondità del sisma è tipica dei fenomeni legati al bradisismo flegreo, che causa movimenti del suolo superficiale a causa delle attività vulcaniche sotterranee.

La frequente attività sismica nei Campi Flegrei

Negli ultimi mesi, la zona dei Campi Flegrei è stata protagonista di un’intensificazione delle attività sismiche. Scosse di magnitudo simile o anche più intense sono state registrate in diverse occasioni, alimentando preoccupazioni tra la popolazione locale. Tuttavia, gli esperti rassicurano che tali eventi, pur monitorati con attenzione, rientrano in una dinamica naturale del bradisismo flegreo, che vede il suolo sollevarsi e abbassarsi ciclicamente.

Cosa fare in caso di scosse nei Campi Flegrei?

In caso di terremoti, la Protezione Civile invita sempre la popolazione a seguire le misure di sicurezza previste: cercare rifugio in posti sicuri, evitare di utilizzare ascensori e allontanarsi da finestre o oggetti che potrebbero cadere. È fondamentale restare aggiornati attraverso le comunicazioni ufficiali degli enti preposti.

Monitoraggio costante del bradisismo

Le autorità locali e nazionali continuano a monitorare costantemente la situazione nei Campi Flegrei. Il vulcano è sorvegliato 24 ore su 24 e qualsiasi cambiamento significativo viene subito comunicato alla popolazione per garantire la massima sicurezza.

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Addio ad Alessandro Dal Piaz: un maestro dell’urbanistica tra innovazione e tutela del paesaggio

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Si è spento all’età di 85 anni Alessandro Dal Piaz, laureato in Architettura e a lungo docente di Progettazione urbanistica all’Università Federico II di Napoli. Dal Piaz è stato un protagonista della pianificazione territoriale in Campania, lasciando un’eredità preziosa nel campo dell’urbanistica, con un’attenzione particolare alle sfide ecologiche e alla tutela del paesaggio. Tra le sue ultime riflessioni pubbliche, aveva sottolineato l’importanza di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, invitando a fare passi decisivi per rendere le attività industriali ecocompatibili.

Una carriera dedicata alla rigenerazione urbana e alla tutela ambientale

Dal Piaz apparteneva a una generazione di architetti che, dopo la Seconda guerra mondiale, avevano guidato la trasformazione delle città. Negli anni Sessanta, aveva già sviluppato una sensibilità ecologica che lo portò a diventare un precursore nella tutela del paesaggio e nella conservazione delle zone verdi. Il suo impegno si rifletteva nelle numerose proposte di legge in ambito urbanistico, con l’obiettivo di creare strumenti disciplinari adeguati e di promuovere la conservazione, spesso prioritaria rispetto alla costruzione.

Il contributo alla pianificazione territoriale in Campania

Dal Piaz ha ricoperto ruoli chiave nella pianificazione di numerose città campane. Tra le sue attività più significative, il lavoro per la rilocalizzazione della raffineria petrolchimica di via Argine e lo studio sulla portualità turistica nel golfo di Napoli. Si è occupato dello sviluppo urbanistico di molti comuni, tra cui quelli della Costiera amalfitana, sorrentina e del vesuviano, come Piano di Sorrento, Ottaviano e Massa Lubrense. Importante anche il suo impegno per la protezione civile, collaborando alla redazione del piano provinciale per la Provincia di Napoli.

Un maestro per generazioni di urbanisti

L’impatto di Dal Piaz è evidente anche nel campo della formazione. Come docente alla Federico II, ha trasmesso a generazioni di studenti la sua visione multidisciplinare e innovativa dell’urbanistica. «Con la sua scomparsa, perdiamo un patrimonio di conoscenza ed esperienza di inestimabile valore» ha dichiarato Lorenzo Capobianco, presidente dell’ordine degli Architetti di Napoli, mentre Pasquale De Toro, presidente della sezione campana dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, ha ricordato l’importanza del suo lavoro nello sviluppo del territorio e nella protezione del patrimonio ambientale.

L’ultimo saluto ad Alessandro Dal Piaz

Oltre al suo ruolo di docente, Dal Piaz è stato direttore del Centro interdipartimentale di ricerca ambiente (Ciram) e membro del Comitato scientifico del Parco regionale dei Campi Flegrei. I funerali si terranno oggi, alle 11.30, presso la chiesa di Santa Maria della Libera in via Belvedere, dove amici, colleghi e studenti potranno dare l’ultimo saluto a un maestro dell’urbanistica.

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Sindaco si barrica in banca, esce dopo colloquio con manager

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Il sindaco Tommaso Cuoretti di Londa (Firenze) è uscito stasera dall’unica banca del paese dove si è barricato circa sette ore per protestare contro la chiusura dello sportello, che parte oggi. Cuoretti è uscito dopo aver parlato con il direttore regionale Toscana-Umbria di Intesa San Paolo, Tito Nocentini, che nel pomeriggio lo ha raggiunto all’interno e ha ascoltato dal primo cittadino le esigenze della cittadinanza del posto. I due hanno avuto un confronto di circa due ore. “A Nocentini ho ribadito tutti i motivi per cui una banca, che è l’unica nel nostro paese, non deve chiudere gli sportelli in realtà come le nostre cui danno servizi a una popolazione che spesso è anziana o che comunque vive in territori interni o di montagna lontani dai grandi centri – riferisce Tommaso Cuoretti – Lui mi ha spiegato i motivi di questa cosiddetta razionalizzazione decisa dall’istituto di credito che io e i miei concittadini, molti dei quali peraltro clienti della banca, non condividono. Mi ha anche detto che non mi avrebbe denunciato, ma che mi avrebbe permesso di rimanere dentro la filiale quanto avrei voluto, vigilato da guardie private”. Cuoretti e Nocentini sono usciti insieme mentre all’esterno c’era ancora dalla mattina un presidio di persone.

“Coi miei concittadini – ha concluso il sindaco Cuoretti – abbiamo ottenuto una specie di promessa per mantenere a Londa lo sportello Atm di Intesa San Paolo, vedremo. La questione resta comunque quella del mantenimento dei servizi fondamentali per vivere nelle aree interne”. Analoga chiusura di una agenzia di banca Intesa San Paolo è prevista per lo sportello di Mercatale di Vernio (Prato) “nonostante i circa 2.000 correntisti”, come ricorda il Comune, sottolineando che prosegue però l’impegno dell’amministrazione comunale, della Regione Toscana e del Comitato ‘Una banca per Vernio’ che dal 15 luglio scorso, quando si è costituito, è riuscito a raccogliere già 1.000 firme per una mobilitazione contro lo spopolamento degli sportelli bancari nelle cosiddette aree interne.

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