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Cronache

Spiati conti sorelle Meloni, perquisizioni e sequestri

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È indagato, per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, l’ex dipendente della filiale di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) di Intesa Sanpaolo licenziato ad agosto per aver spiato i conti correnti di 3572 clienti dell’istituto, tra cui la premier Giorgia Meloni. Ieri, ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell’ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi.

Le indagini – sottolinea una nota del Procuratore di Bari, Roberto Rossi – sono partite a seguito della denuncia-querela di un correntista del gruppo Intesa Sanpaolo. L’attività degli inquirenti ha accertato e documentato che, nel periodo compreso tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, l’ex dipendente aveva effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti di 679 filiali del gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Nello specifico, l’ex dipendente aveva provveduto a interrogare i dati di numerosi personaggi del mondo politico, dello spettacolo e dello sport. Tra questi, oltre alla premier Giorgia Meloni, anche suoi familiari (la sorella Arianna, l’ex compagno Andrea Giambruno), i ministri Guido Crosetto, Raffaele Fitto e Daniela Santanché e i governatori Michele Emiliano e Luca Zaia.

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Campi Flegrei, per la città di Napoli 301 persone a esercitazione

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“Siamo molto soddisfatti. Abbiamo registrato la partecipazione di centinaia di cittadini che si sono recati presso le aree di attesa di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Chiaiano. I cittadini hanno partecipato e si sono informati sul sistema di Protezione Civile; poi sono stati accompagnati ai tre punti d’incontro per la registrazione vera e propria. Dalla stazione di Napoli centrale è anche partito un treno per Afragola per simulare il trasferimento verso le regioni gemellate che accoglieranno i cittadini dell’area interessata”.

Questo il bilancio della presenza all’esercitazione per la città di Napoli fatto da Pasquale Di Pace, dirigente della Protezione civile del Comune. “Le esercitazioni interessano i cittadini, ma anche la macchina della Protezione Civile. Certamente si può fare meglio, comunicare sempre di più per coinvolgere i residenti che sono gli attori fondamentali, anche attraverso le associazioni e le parrocchie che ci stanno già affiancando. Continueremo ad effettuare esercitazioni, eventualmente testando anche l’esodo autonomo, che è l’altra modalità possibile di allontanamento insieme a quella assistita che è stata oggetto dell’esercitazione odierna”, assicura Di Pace. Per il Comune di Napoli hanno partecipato all’esercitazione per il rischio vulcanico 301 persone, più cinque animali da compagnia, 54 persone in più delle 247 che si erano registrate nei giorni scorsi.

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A Napoli parcheggiatore abusivo aggredisce ausiliare traffico

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Il deputato Avs, Francesco Emilio Borrelli, chiede “tolleranza zero e norme più severe per assicurare alla giustizia i parcheggiatori abusivi”. E lo dopo l’aggressione subìta venerdì scorso, alle 10 del mattino, da un dipendente Anm. L’ausiliare del traffico era in servizio in traversa Sebastiano Veniero zona Fuorigrotta, mentre effettuava con dei colleghi controlli di auto in sosta nelle strisce blu elevando i verbali alle auto sprovviste di ticket, è stato brutalmente aggredito da un parcheggiatore abusivo.

L’aggressore, ricorda Borrelli, “ha iniziato a minacciarlo di morte ed è passato dalle minacce all’aggressione fisica rompendo il tablet di servizio e prendendo a calci e pugni perché l’ausiliario aveva osato invadere la ‘sua zona’ multando addirittura la sua macchina, risultata in seguito essere intestata a persona deceduta”.

“La vittima ha riportato sette giorni di prognosi mentre il parcheggiatore abusivo si era dileguato – aggiunge il deputato – Questa mattina, tornato al ‘suo posto di lavoro’ come se nulla fosse, il parcheggiatore abusivo è stato identificato e arrestato dalla Polizia giudiziaria della Municipale”.

“E’ sconvolgente la naturalezza con la quale il protagonista di questa vigliacca aggressione sia tornato sul luogo del delitto per continuare ad esercitare la sua attività criminale come se nulla fosse, dopo aver aggredito un ausiliario del traffico – sostiene Borrelli – Prova evidente del senso di impunità che rassicura gli estorsori della sosta e li rende sempre più violenti e arroganti. Proprio per questo, da anni chiedo misure più severe contro i parcheggiatori abusivi nei confronti dei quali l’unica risposta delle istituzioni deve essere: tolleranza zero. Ho anche presentato una proposta di legge sull’introduzione di uno specifico illecito penale relativo all’attività dei parcheggiatori abusivi, incomprensibilmente bocciato dalla maggioranza di governo cieca di fronte a questo fenomeno dilagante. Mi auguro che l’aggressore venga giudicato con il massimo della severità”.

Queste le parole di Borrelli. “Non ne possiamo più delle continue aggressioni – sottolinea l’ausiliario che ha subìto l’aggressione – tutti i giorni combattiamo con questi personaggi. Il mio aggressore questa stamattina è stato arrestato proprio dove mi aveva aggredito ieri mentre esercitava la sua attività mentre a me restano 7 giorni di prognosi. Trovo tutto questo inaccettabile ma di sicuro, se dovessi ancora incontrarlo, non esiterò a denunciare di nuovo”.

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Eredità Agnelli: Cassazione promuove il ‘decalogo’ del tribunale

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Se c’è un primo vincitore nel caso giudiziario che riguarda le presunte violazioni fiscali intorno all’eredità di Gianni Agnelli è il tribunale di Torino. La Cassazione ha promosso a pieni voti i giudici della seconda sezione penale che il 17 marzo, nel corso di una delle tappe che finora hanno scandito l’inchiesta avviata dalla procura, avevano stilato un “decalogo ideale” spiegando nei dettagli come si deve scrivere e motivare un decreto di sequestro. Il vademecum, evidentemente rivolto ai pubblici ministeri, secondo la Suprema Corte “appare conforme ai dettami della giurisprudenza di legittimità” anche se “non apporta significative innovazioni sostanziali”. I magistrati subalpini, in sede di riesame, avevano (parzialmente) annullato i sequestri disposti il 7 febbraio a carico di due indagati, John Elkann e il commercialista Gianluca Ferrero. Nell’ordinanza, il giudice estensore, Giancarlo Capecchi, aveva spiegato le ragioni della decisione e aveva anche tracciato un “decalogo” (contenente però sei punti e non dieci) in tema di sequestri probatori con particolare riguardo a quelli di software, dati e apparecchi informatici. La procura si era rivolta in Cassazione definendo questo manualetto di istruzioni “non prescritto da nessuna norma” e “non desumibile da alcun principio di diritto”, ma gli Ermellini hanno dato ragione al tribunale.

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