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Posillipo: furto d’auto a Matteo Politano, la richiesta sui social per un caro ricordo

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Matteo Politano, attaccante del Napoli, si è ritrovato vittima di un furto d’auto mentre era a cena in un noto ristorante di Posillipo. Al termine della serata trascorsa con amici, il giocatore non ha più trovato la sua Smart, parcheggiata all’esterno del locale con vista sul golfo. Il danno materiale, stimato intorno ai 25mila euro, è stato aggravato dalla perdita di un effetto personale di grande valore affettivo.

L’appello sui social Politano ha subito condiviso la sua frustrazione sui social, rammaricandosi non solo per il furto dell’auto, ma soprattutto per la perdita di un portafogli speciale. “L’accaduto è veramente rammaricante, ma purtroppo non è un problema solo di Napoli. La cosa ancor più triste per me però è che dentro la macchina c’era il portafogli regalatomi da una persona a me molto cara che ora non c’è più… per questo sarei davvero grato se potessi riaverlo”, ha scritto il calciatore su Instagram.

Non è il primo furto Sfortunatamente, questa non è la prima volta che l’attaccante del Napoli subisce un furto d’auto. Anche l’anno scorso Politano era stato vittima di un furto simile, sempre con una Smart. Questo tipo di vettura, facile da parcheggiare ma anche molto richiesta per pezzi di ricambio nel mercato nero, sembra essere particolarmente nel mirino dei malviventi.

Doppio furto e altre vittime L’episodio di Politano segue a breve distanza altri simili che hanno coinvolto giocatori del Napoli. Solo il giorno precedente, il difensore Juan Jesus ha denunciato il tentato furto della propria auto. E circa un mese fa, anche il brasiliano David Neres è stato vittima di una rapina a mano armata, durante la quale gli è stato sottratto un orologio di valore stimato intorno ai 120mila euro.

La reazione del Napoli Il club partenopeo ha preferito non commentare ufficialmente la vicenda, ma sembra chiaro che saranno intensificate le misure di sicurezza intorno alla squadra, per proteggere i giocatori da questi ripetuti episodi di criminalità.

Le conseguenze sportive A livello sportivo, Politano, che sperava di essere convocato dal ct dell’Italia Luciano Spalletti per gli impegni della Nazionale, non ha ricevuto la chiamata sperata e ha deciso di rimanere a Napoli per allenarsi agli ordini di Antonio Conte. L’attaccante ha dimostrato grande professionalità, presentandosi puntualmente al centro sportivo di Castel Volturno per la seduta programmata, utilizzando un’altra auto di sua proprietà.

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Campi Flegrei, per la città di Napoli 301 persone a esercitazione

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“Siamo molto soddisfatti. Abbiamo registrato la partecipazione di centinaia di cittadini che si sono recati presso le aree di attesa di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Chiaiano. I cittadini hanno partecipato e si sono informati sul sistema di Protezione Civile; poi sono stati accompagnati ai tre punti d’incontro per la registrazione vera e propria. Dalla stazione di Napoli centrale è anche partito un treno per Afragola per simulare il trasferimento verso le regioni gemellate che accoglieranno i cittadini dell’area interessata”.

Questo il bilancio della presenza all’esercitazione per la città di Napoli fatto da Pasquale Di Pace, dirigente della Protezione civile del Comune. “Le esercitazioni interessano i cittadini, ma anche la macchina della Protezione Civile. Certamente si può fare meglio, comunicare sempre di più per coinvolgere i residenti che sono gli attori fondamentali, anche attraverso le associazioni e le parrocchie che ci stanno già affiancando. Continueremo ad effettuare esercitazioni, eventualmente testando anche l’esodo autonomo, che è l’altra modalità possibile di allontanamento insieme a quella assistita che è stata oggetto dell’esercitazione odierna”, assicura Di Pace. Per il Comune di Napoli hanno partecipato all’esercitazione per il rischio vulcanico 301 persone, più cinque animali da compagnia, 54 persone in più delle 247 che si erano registrate nei giorni scorsi.

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A Napoli parcheggiatore abusivo aggredisce ausiliare traffico

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Il deputato Avs, Francesco Emilio Borrelli, chiede “tolleranza zero e norme più severe per assicurare alla giustizia i parcheggiatori abusivi”. E lo dopo l’aggressione subìta venerdì scorso, alle 10 del mattino, da un dipendente Anm. L’ausiliare del traffico era in servizio in traversa Sebastiano Veniero zona Fuorigrotta, mentre effettuava con dei colleghi controlli di auto in sosta nelle strisce blu elevando i verbali alle auto sprovviste di ticket, è stato brutalmente aggredito da un parcheggiatore abusivo.

L’aggressore, ricorda Borrelli, “ha iniziato a minacciarlo di morte ed è passato dalle minacce all’aggressione fisica rompendo il tablet di servizio e prendendo a calci e pugni perché l’ausiliario aveva osato invadere la ‘sua zona’ multando addirittura la sua macchina, risultata in seguito essere intestata a persona deceduta”.

“La vittima ha riportato sette giorni di prognosi mentre il parcheggiatore abusivo si era dileguato – aggiunge il deputato – Questa mattina, tornato al ‘suo posto di lavoro’ come se nulla fosse, il parcheggiatore abusivo è stato identificato e arrestato dalla Polizia giudiziaria della Municipale”.

“E’ sconvolgente la naturalezza con la quale il protagonista di questa vigliacca aggressione sia tornato sul luogo del delitto per continuare ad esercitare la sua attività criminale come se nulla fosse, dopo aver aggredito un ausiliario del traffico – sostiene Borrelli – Prova evidente del senso di impunità che rassicura gli estorsori della sosta e li rende sempre più violenti e arroganti. Proprio per questo, da anni chiedo misure più severe contro i parcheggiatori abusivi nei confronti dei quali l’unica risposta delle istituzioni deve essere: tolleranza zero. Ho anche presentato una proposta di legge sull’introduzione di uno specifico illecito penale relativo all’attività dei parcheggiatori abusivi, incomprensibilmente bocciato dalla maggioranza di governo cieca di fronte a questo fenomeno dilagante. Mi auguro che l’aggressore venga giudicato con il massimo della severità”.

Queste le parole di Borrelli. “Non ne possiamo più delle continue aggressioni – sottolinea l’ausiliario che ha subìto l’aggressione – tutti i giorni combattiamo con questi personaggi. Il mio aggressore questa stamattina è stato arrestato proprio dove mi aveva aggredito ieri mentre esercitava la sua attività mentre a me restano 7 giorni di prognosi. Trovo tutto questo inaccettabile ma di sicuro, se dovessi ancora incontrarlo, non esiterò a denunciare di nuovo”.

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Eredità Agnelli: Cassazione promuove il ‘decalogo’ del tribunale

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Se c’è un primo vincitore nel caso giudiziario che riguarda le presunte violazioni fiscali intorno all’eredità di Gianni Agnelli è il tribunale di Torino. La Cassazione ha promosso a pieni voti i giudici della seconda sezione penale che il 17 marzo, nel corso di una delle tappe che finora hanno scandito l’inchiesta avviata dalla procura, avevano stilato un “decalogo ideale” spiegando nei dettagli come si deve scrivere e motivare un decreto di sequestro. Il vademecum, evidentemente rivolto ai pubblici ministeri, secondo la Suprema Corte “appare conforme ai dettami della giurisprudenza di legittimità” anche se “non apporta significative innovazioni sostanziali”. I magistrati subalpini, in sede di riesame, avevano (parzialmente) annullato i sequestri disposti il 7 febbraio a carico di due indagati, John Elkann e il commercialista Gianluca Ferrero. Nell’ordinanza, il giudice estensore, Giancarlo Capecchi, aveva spiegato le ragioni della decisione e aveva anche tracciato un “decalogo” (contenente però sei punti e non dieci) in tema di sequestri probatori con particolare riguardo a quelli di software, dati e apparecchi informatici. La procura si era rivolta in Cassazione definendo questo manualetto di istruzioni “non prescritto da nessuna norma” e “non desumibile da alcun principio di diritto”, ma gli Ermellini hanno dato ragione al tribunale.

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