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Cronache

Turismo, Italia competitiva ma cruciale la sostenibilità

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Crescita economica, sicurezza, cambiamento climatico, sostenibilità e trasporti. Sono questi i punti chiave su cui si giocherà la sfida del turismo globale che sta cambiando velocemente e in cui emergeranno nuovi Paesi sia per quanto riguarda le spese dei turisti che i ricavi. L’Italia, attualmente, si trova in una posizione competitiva e, per mantenerla, va rafforzata. Dipenderà da come gestirà questi fattori e da come saprà adattarsi ai nuovi mega trend del turismo. È questo il fulcro del convegno “Turismo obiettivo 2035: momento della verità e nuove sfide. Clima, migrazioni e strategie di adattamento” organizzato da Confcommercio che si terrà nel pomeriggio al Ttg Travel Experience a Rimini.

Per questo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, lancia un appello alla politica: “L’Italia migliora le sue performance e il turismo si conferma una risorsa preziosa per creare ricchezza e nuova occupazione. Ma sulla sostenibilità si gioca il futuro di tutti. Le imprese stanno correndo per adeguare i propri standard incontrando, peraltro, l’apprezzamento dei viaggiatori, ma il governo le deve sostenere in questa fase di transizione”. Sangalli ricorda che “il mondo ha subito una crisi sanitaria senza precedenti, che si è tramutata in una crisi economica ed ha assunto i tragici risvolti dell’instabilità geopolitica, con la situazione che tutti conosciamo in Medio Oriente e la guerra ritornata ai confini dell’Europa con il conflitto russo ucraino.

Eppure, in questi anni, – ragiona – siamo riusciti a superare persino le previsioni economiche più ottimistiche, grazie al ruolo cruciale del terziario di mercato e a quella che potremmo definire ‘eccezionalità italiana’. Mi riferisco in particolare al nostro turismo, un settore strategico, spesso sottovalutato, ma che in questi ultimi anni ha realizzato un piccolo miracolo economico”. Tra le principali tematiche affrontate nel convegno il fatto che l’Italia sale dal 10 all’8/o posto per spesa turistica generata all’estero in una top ten guidata dalla Cina e dagli Stati Uniti. I tedeschi sono i turisti più affezionati del Belpaese, seguiti dagli americani con rispettivamente circa 7,9 e 6,5 miliardi di euro di spesa. La Spagna è il primo Paese europeo, con una spesa di 92 miliardi di dollari, e supera sia il Regno Unito che la Francia. Nel 2023 l’Italia si è posizionata al quinto posto, con circa 56 miliardi di dollari.

Tra i trend da tenere sotto occhio il fatto che c’è una forte correlazione tra l’aumento del Pil e la spesa turistica, soprattutto per i viaggi all’estero, e quindi l’Italia deve puntare a mercati come India, Indonesia, Cina e Turchia. La crescita della spesa turistica è anche legata allo sviluppo dei trasporti che si trova di fronte ad una fase storicamente importante: la riduzione delle emissioni inquinanti. Settore aereo e ferroviario sono in forte crescita negli ultimi anni e una sempre maggiore collaborazione è necessaria per aumentare l’efficienza per i turisti e per ridurre le emissioni. Proprio l’intermodalità è al centro dell’attenzione anche da parte della politica, ma sono da attuare diverse azioni al fine di renderla efficace.

La classifica Global Climate Risk Index dei diversi Paesi pubblicata da Germanwatch nel 2024 evidenzia che tanto Paesi asiatici a forte vocazione turistica, come la Thailandia, quanto Paesi generatori, come l’India o la Germania, vanno incontro a rischi elevati dal punto di vista climatico. Anche in Italia sta cambiando il clima e stanno cambiando anche i turisti e i servizi che l’impresa turistica deve essere in grado di fornire per rimanere competitiva. Infine la sostenibilità valore aggiunto per i turisti, soprattutto i più giovani: l’ambiente è importante da ben oltre 10 anni per 7 italiani su 10.

Addirittura il 35% dei turisti sarebbe disposto a pagare un costo maggiore pur di usufruire di servizi turistici che adottino comportamenti di sostenibilità ambientale per hotel, ristoranti e stabilimenti balneari. “I viaggiatori di oggi – conclude Sangalli – sono, infatti, sempre più consapevoli dei cambiamenti e dei rischi che l’emergenza climatica (e le altre sfide globali) porta con sé. Così il turismo si sta riadattando su tre nuovi assi che potremmo definire con tre S: Sicurezza, .Sostenibilità e Scelta”.

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Scossa di terremoto ai Campi Flegrei: magnitudo 2.6, paura ma nessun danno

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Una nuova scossa di terremoto ha scosso la zona dei Campi Flegrei, nel comune di Pozzuoli, con una magnitudo di 2.6 della scala Richter. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di soli 2,4 km, rendendo il movimento tellurico chiaramente avvertito dalla popolazione locale.

Bradisismo e scia sismica: paura ma nessun danno

La scossa, che si inserisce nella scia sismica legata al fenomeno del bradisismo, ha generato preoccupazione tra i residenti, specialmente per l’intensità con cui è stata percepita. Tuttavia, secondo le autorità locali, non si registrano danni a cose o persone. Le scosse di questo tipo sono ormai diventate un fenomeno frequente nell’area flegrea, un territorio caratterizzato da attività vulcanica e movimenti del suolo.

Un territorio sempre in movimento

Il fenomeno del bradisismo, che comporta il sollevamento e l’abbassamento del suolo, è una caratteristica naturale di questa zona. Sebbene le scosse siano spesso di lieve entità, la loro superficialità le rende più percepibili, contribuendo a mantenere alta l’attenzione della popolazione locale.

Le autorità monitorano costantemente la situazione per garantire la sicurezza dei cittadini, mentre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) prosegue con le rilevazioni sismiche e vulcanologiche nell’area.

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Simone Scarano: insegnante a 19 anni, una carriera in cattedra iniziata prestissimo

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A soli 19 anni, Simone Scarano ha già realizzato il sogno di diventare insegnante, superando il concorso e ottenendo una cattedra come insegnante tecnico pratico (ITP) presso l’istituto Luca Pacioli di Crema. La sua giovane età lo rende una figura fuori dal comune: a volte i suoi colleghi lo scambiano per uno studente, ma Simone ha già trovato la sua dimensione nel ruolo di insegnante, una carriera che ha scelto con determinazione e passione.

Un docente tra i più giovani d’Italia

Simone è originario di Sant’Antimo e si è trasferito in Lombardia per insegnare informatica in tre indirizzi dell’ITIS. Pur essendo uno dei docenti più giovani, ha dimostrato grande maturità, gestendo con successo le sue prime settimane in classe. “Ora capisco cosa si prova a stare dall’altra parte”, dice Simone, che non ha dimenticato cosa vuol dire essere alunno, un aspetto che considera un vantaggio nel suo approccio didattico.

Un percorso di studio e sacrificio

Nonostante la giovane età, Simone ha già alle spalle un curriculum di tutto rispetto. Diplomato con 100 in Amministrazione, finanza e marketing presso l’Istituto Minzoni di Napoli, ha deciso di intraprendere il percorso universitario in Scienze Motorie presso l’Università Parthenope di Napoli. Simone ha anche tentato e superato il concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, ma ha scelto di seguire la sua vocazione per l’insegnamento.

La passione per l’insegnamento

La passione per l’insegnamento è nata durante la pandemia, quando ha iniziato ad aiutare i suoi compagni di scuola. “Il desiderio di insegnare mi è venuto durante il Covid”, racconta Simone, che ha dovuto superare lo scritto del concorso affrontando materie come pedagogia e didattica, campi non proprio affini alla sua formazione di contabile e programmatore.

L’esperienza in classe

Attualmente Simone insegna in cinque classi, affiancando il docente di teoria nelle lezioni di laboratorio di informatica. Si impegna a coinvolgere i suoi studenti utilizzando esempi tratti dal loro mondo quotidiano, dai videogiochi ai social media. Tuttavia, mantiene una certa distanza professionale, cercando di stabilire il giusto equilibrio tra vicinanza e autorevolezza.

Vita privata e sacrifici

Nonostante la carriera già avviata, Simone non dimentica le sue passioni e gli affetti. Balla hip hop fin da bambino e, una volta trovata una casa, spera di riprendere la danza. La lontananza dalla famiglia, dagli amici e dalla fidanzata Lucia è sicuramente un sacrificio, ma Simone è convinto che ne valga la pena. “La vita è fatta anche di sacrifici”, afferma, determinato a continuare il suo percorso di insegnante.

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Ucciso nel Milanese, fermato un 19enne di Rozzano

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Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, nel Milanese, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre, è stato accoltellato per delle cuffie wireless da 20 euro o poco più. E con l’accusa di omicidio a scopo di rapina è stato sottoposto a fermo un 19enne che ha precedenti per furto e rapina ed abita a Rozzano con i genitori. A casa sua sono stati trovati, lavati ad asciugare, i pantaloni usati la sera del delitto. E le cuffie sono state recuperate in un cassonetto. Il provvedimento di fermo è giunto alla fine dell’interrogatorio del pm, Letizia Mocciaro, davanti agli investigatori dell’Arma.

Il 19enne, che compirà 20 anni il mese prossimo, abita in un quartiere non distante dal viale dove è stato accoltellato il 31enne. I Carabinieri ancora non avevano un nome, ma avevano individuato la sua figura grazie all’analisi delle telecamere, dalle quali, peraltro, si vedeva già per strada camminare con un coltello. Quando ha incontrato Manuel, da solo, al buio, gli avrebbe detto “dammi qualcosa” e forse ad un accenno di reazione di lui, o a un suo rifiuto, gli ha sferrato la coltellata, unica, al petto, a causa della quale Mastrapasqua morirà poco dopo i soccorsi, in ospedale. Poi il 19enne ha girovagato e ha preso un treno per Alessandria, con l’intenzione di andare a Torino e in seguito all’estero ma senza un vero piano. In stazione è stato notato da agenti della Polfer che lo hanno controllato. Superato il controllo dei documenti, forse per il rimorso, è tornato dai poliziotti dicendo “ho combinato un casino a Rozzano”.

La questura ha così avvertito i Carabinieri. Dopo l’attenta analisi dei tabulati e delle telecamere è emerso che, per ironia della sorte, Manuel è stato accoltellato uno due minuti prima che passasse la pattuglia dei Carabinieri nel viale dove è stato trovato agonizzante dai militari. E che il presunto assassino lavora anch’egli, come lavorava la vittima, in un supermercato a Milano (non della stessa catena).

I due comunque pare non si conoscessero. Già nelle ultime ore le indagini si stavano orientando verso una rapina finita in tragedia ad opera di uno sbandato. Le attività dei carabinieri sono proseguite per tutto il giorno nella raccolta di testimonianze di persone a lui vicine per capire se qualcuno avesse motivi di astio nei confronti del magazziniere che, però, non sono emersi; anzi, con il tempo sono stati esclusi perché la sua vita era davvero senza ombre. Parallelamente, gli investigatori, coordinati dal pm Mocciaro, hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona ad ampio raggio.

La vittima, stando alle immagini, era uscito poco dopo la mezzanotte dal supermercato Carrefour in cui lavorava in via Farini a Milano. Rispetto ai video che lo ritraevano all’uscita del supermercato, gli mancavano una busta per la spesa e un “accessorio”, proprio quelle cuffie che hanno contribuito a determinare la svolta nelle indagini. Il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Pierluigi Solazzo, d’intesa con il prefetto Claudio Sgaraglia, per dare un’immediata risposta dopo l’omicidio di Mastrapasqua aveva intanto potenziato oggi i servizi di controllo del territorio.

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