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Un americano per il Monza. Fininvest, ‘stiamo parlando’

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Anche il futuro del Monza potrebbe essere a stelle e strisce. Nel già corposo elenco di proprietà statunitensi in Serie A, otto (dall’Inter al Milan passando per Roma e Fiorentina), potrebbe aggiungersi anche la nona: il dossier sul club brianzolo è arrivato sul tavolo di Mario Gabelli, 82enne italoamericano che ha messo nel mirino la società oggi in mano a Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi. E la cessione del Monza, dopo la trattativa sfumata con Orienta Capital Partner, sembra farsi più vicina. La stessa Fininvest, infatti, ha confermato per la prima volta che ci sono conversazioni in atto per la cessione del club.

“Non commentiamo i singoli nomi. Ci sono conversazioni in corso con vari partner potenziali, in nessun caso però si tratta di trattative in fase avanzata. L’intenzione di Fininvest resta quella di individuare partner insieme ai quali portare avanti lo sviluppo della società”, il commento della società. Il Monza nei giorni scorsi ha celebrato i sei anni di proprietà Berlusconi, con il club acquistato il 28 settembre 2018. Anni in cui è arrivata la storica scalata fino alla prima promozione in Serie A, accompagnata anche da investimenti corposi: nei primi cinque bilanci, il club ha registrato una perdita complessiva pari a circa 193 milioni di euro, secondo i calcoli di Calcio e Finanza, con investimenti da parte di Fininvest per 267 milioni di euro (di cui circa 140 milioni solo tra il 2022 e il 2023).

Le conversazioni sul futuro del club, così, sono in corso. Il valore a bilancio del Monza sui conti di Fininvest era pari a 100 milioni al 31 dicembre 2022 e da lì si potrebbe partire in termini di valutazione della società in una eventuale trattativa. Soldi che, nel caso, Mario Gabelli non dovrebbe avere difficoltà a reperire. L’imprenditore 82enne, figlio di due italiani emigrati da Solignano (Parma) nel Bronx di New York, è infatti da 48 anni alla guida di Gamco Investors, società di investimenti da lui fondata che oggi gestisce asset per 31 miliardi di dollari. Secondo le stime di Forbes, il suo patrimonio è pari a circa 2 miliardi di dollari: ma guardando in termini di stipendio, solo tra il 2019 e il 2023 ha incassato quasi 150 milioni di dollari. Nonostante i figli lavorino già da tempo in azienda, Gabelli resta presidente e amministratore delegato del fondo statunitense: in attesa magari di sbarcare in Brianza, dove però l’amministratore delegato in caso di cessione dovrebbe comunque rimanere Adriano Galliani, anche perché Fininvest punterebbe a rimanere azionista del club.

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Inzaghi: dal capo della curva richieste ma non minacce

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Ha parlato di richieste arrivate dal capo curva, di interlocuzioni, precisando di non aver subito minacce, né di essersi sentito intimidito, Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter sentito come teste stamani nell’inchiesta milanese sulle curve. In particolare, su un’intercettazione agli atti con Marco Ferdico, al vertice degli ultrà interisti, in cui quest’ultimo lo sollecitava a intervenire nei confronti del presidente Giuseppe Marotta per avere più biglietti per la finale di Champions di Istanbul del 2023. Inzaghi ha spiegato che questo dialogo rientrava nei rapporti tipici tra curva e squadra, che non voleva perdere i supporter.

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Juan Jesùs pedinato, tentano il furto della sua auto: a Napoli non mi sentirò sicuro

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“Solo di sapere che questi delinquenti sanno dove vivo non mi porta serenità, purtroppo in una città cosi bella non sentirò mai più al sicuro”. Questo lo sfogo di Juan Jesùs, difensore del Napoli, che denuncia pubblicamente sul suo profilo Instagram il tentativo di furto della sua auto subito stanotte. Jesùs, che abita a Posillipo, ha pubblicato infatti un video girato alle 5.30 di stanotte in cui mostra come la sua auto sia stata aperta e danneggiata all’interno, scrivendo sulle immagini girate dal suo cellulare “sicurezza zero, dopo quasi un mese pedinato oggi hanno provato a portare via la macchina. Che brutta sensazione, mi fate vomitare”. Il brasiliano dopo il video ha scritto la sua rabbia: “Quello che è accaduto stanotte – ha scritto – è soltanto la ciliegina sulla torta, nell’arco di un mese ho trovato nella macchina ben 5 airtag (geolocalizzatore). E solo di sapere che questi delinquenti sanno dove vivo non mi porta serenità, purtroppo in una città cosi bella non sentirò mai più al sicuro. So che i beni materiali alla fine è secondario, ma sapere che un estraneo ha violato una cosa mia personale mi fa veramente schifo!”.

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Kvara, farò di tutto per portare la Georgia ai Mondiali

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“Negli ultimi mesi abbiamo dimostrato che la Georgia può dare tanto. Faremo di tutto per realizzare il nostro sogno di giocare il Mondiale. Crediamo di poterci qualificare e questa è la cosa principale. Abbiamo le competenze e il carattere per trasformare questo sogno in realtà”. Lo dice Khvicha Kvaratskhelia in una lunga intervista al sito della Fifa, in cui spiega anche cosa significhi per lui giocare nella sua nazionale: “voglio essere utile al mio Paese – le parole di ‘Kvara’ -. Considerando quello che faccio oggi, credo che stia aiutando la Georgia e la Georgia stia aiutando me. Sono immensamente orgoglioso di essere georgiano. Ringrazio Dio di essere nato in Georgia e di essere figlio di questo paese storico”. “Farò sempre del mio meglio – aggiunge – per rendere orgoglioso il mio paese, indipendentemente da ciò che accadrà dopo”. Non poteva mancare un commento sul Napoli e sul fatto che Antonio Conte ne abbia fortemente voluto la conferma.

“Sono felice di avere l’opportunità di lavorare con Antonio Conte – dice Kvaratskhelia -. Altre persone mi avevano detto che era un grande allenatore e sono contento di poterlo sperimentare in prima persona. È uno dei migliori al mondo e con lui cerco di migliorare sia fisicamente che tatticamente. Credo che con il suo aiuto potrò ottenere i risultati desiderati sia a livello di club che a livello internazionale”. Poi una paragone fra i tifosi del Napoli e quelli georgiani: “La cosa principale che hanno in comune è l’amore per il calcio. Questo sport è speciale per entrambi e per questo non ho avuto problemi ad ambientarmi a Napoli. Sono felice di essere supportato sia da questo club che dalla mia nazionale”.

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