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Champions: Milan ko e rimpianti, vince il Leverkusen 1-0

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Il Milan esce sconfitto ancora una volta in Champions League, ma questa volta sono più i rimpianti degli errori. Vince il Bayer Leverkusen 1-0, i rossoneri regalano – pur mantenendo lo 0-0 – tutto il primo tempo. Reagiscono solo quando i padroni di casa riescono a sbloccare la partita con Boniface al 6′ della ripresa. Il Milan si scrolla di dosso un po’ di paura, vuole recuperare, aumenta il ritmo e costruisce tante occasioni, ma non riesce ad agguantare il pari. Era una sfida alla portata, ma in classifica i rossoneri restano ancora fermi a zero punti con tanti rimpianti. Non è una partita semplice, il Leverkusen tiene il possesso palla, controlla la partita e crea più di un’occasione che l’attento Maignan riesce a neutralizzare ma solo fino ad un certo punto. Il Milan soffre, sulla fascia sinistra fatica a contenere i padroni di casa. Si capisce subito che i rossoneri dovranno stringere i denti.

Maignan è chiamato al doppio intervento al 3′ e 4′ prima su Boniface, poi su Hincapié. Al 21′ viene annullato un gol ai tedeschi per fuorigioco ed è un sospiro di sollievo per i rossoneri un po’ in apnea. Alla mezz’ora le statistiche della partita sono impietose e tutte a favore del Leverkusen: 60% possesso palla, sei tiri a zero per i padroni di casa, 24 azioni a tre. Al 37′ altra occasione clamorosa per il Leverkusen: Wirtz affonda a sinistra con facilità, cross al centro deviato provvidenzialmente da Maignan, poi Frimpong spara alto. Per vedere il primo tiro in porta del Milan bisogna aspettare il 39′ con il tentativo di Pulisic comunque troppo debole. Due minuti più tardi un episodio che fa discutere: Leao lancia Abraham, l’attaccante rossonero cerca il dribbling ma in area di rigore Abraham cade dopo uno scontro, l’arbitro lascia correre ma i rossoneri protestano.

Il secondo tempo si apre come il primo, con una grande chance del Leverkusen. Dopo tre minuti altro intervento strepitoso di Maignan su Wirtz. Nella ripresa però il Milan sembra essersi scrollato un po’ di timore e prova a sbloccarla con Reijnders ma il centrocampista non calcia a due passi dalla porta. Poi al 6′ è il Leverkusen a portarsi avanti, Maignan si oppone finchè può, parando il tiro di Frimpong, poi però Boniface non sbaglia. Il gol subìto suona la sveglia al Milan che reagisce e finalmente costruisce gioco.

Finalmente viene chiamato in causa anche Hradeki che riesce a mantenere il vantaggio opponendosi incredibilmente con una mano a Reijnders. Fonseca concede mezz’ora di gioco a Morata. Il Milan sta bene, è più propositivo si affaccia spesso nella metà campo del Leverkusen. Il baricentro è più alto, le occasioni aumentano. La più clamorosa è la traversa di Theo Hernandez ci prova a quel punto Morata di testa ma la palla scivola a pochi centimetri dal palo. E’ Hradreki ancora a negare la gioia del gol al Milan, opponendosi a Loftus Cheek che nel recupero protesta per un fallo dal limite dell’area. Altro episodio dubbio che scatena il nervosismo tra i rossoneri. Ma l’arbitro è convinto, il var non interviene e il tempo scivola via tra rammarico e occasioni sprecate.

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Memorial M10, Maradona avrà un suo mausoleo a Buenos Aires

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Diego Armando Maradona avrà un suo mausoleo a Buenos Aires. La giustizia argentina ha infatti autorizzato oggi il trasferimento della salma dal cimitero di Bella Vista alla struttura che verrà predisposta nel quartiere di Puerto Madero, uno dei principali spot turistici della capitale. La decisione del tribunale numero 3 di San Isidro – che indaga ancora sulla morte del ‘pibe de oro’ avvenuta il 20 novembre del 2020 in circostanze ancora non chiarite – accoglie la richiesta delle figlie, Dalma e Giannina, insieme al resto degli eredi, che a fine del 2023 hanno manifestato il desiderio di realizzare il ‘Memorial M10’, pensato come “il luogo dove Maradona troverà il riposo eterno, vicino al popolo argentino”. L’idea del progetto, hanno affermato gli eredi al momento della presentazione, è che il Mausoleo sia aperto al pubblico e che venga realizzato in una spianata che oggi collega il palazzo di governo, la Casa Rosada, all’elegante quartiere di Puerto Madero, e che è raggiungibile a piedi anche dall’iconica Plaza de Mayo.

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Poker alla Stella Rossa, l’Inter si sblocca in Champions

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L’Inter accelera anche in Champions League, travolgendo con un netto 4-0 la Stella Rossa e trovando la prima vittoria stagionale anche in coppa, dopo il pareggio all’esordio contro il Manchester City. Non una prestazione scintillante da parte degli uomini di Simone Inzaghi, soprattutto nel primo tempo, che però fanno il loro dovere trovando tre gol nella ripresa e conquistando tre punti in una partita da non sbagliare nella rincorsa all’obiettivo di entrare tra le prime otto della classifica unica. In una serata particolare, considerando gli arresti dei vertici della Curva Nord (“la società è integerrima e trasparente, siamo parte lesa” ha spiegato a Sky nel prepartita il presidente nerazzurro Giuseppe Marotta) che però non hanno portato a grosse differenza dal punto di vista del tifo, Inzaghi cambia sette titolari rispetto alla formazione vista contro l’Udinese, ma stavolta il turnover non incide eccessivamente sulla prestazione. Tanto che l’Inter parte forte con quello che sarà uno dei grandi protagonisti nel bene e nel male, ovverosia Marko Arnautovic.

L’austriaco infatti dopo 3′ insacca una punizione dalla destra battuta da Calhanoglu, ma partendo da posizione di fuorigioco che porta l’arbitro ad annullare. Il vantaggio interista arriva da un’altra punizione di Calhanoglu, il cui destro trova la testa dell’ex Milan Krunic con il pallone che sbatte sul palo e si insacca. Così come contro l’Udinese, però, non sono mancati errori e distrazioni tra i nerazzurri, soprattutto con qualche amnesia di troppo in fase difensiva. Come quando Zielinski regala un’occasione a Maksimovic, il cui mancino dal limite si spegne però alto. Ma nel mirino di San Siro finisce presto Arnautovic che pur mettendo due volte in porta Mkhitaryan (che spreca) sbaglia diversi palloni, compreso una occasione in area inciampando al momento del tiro. Nella ripresa l’Inter esce dagli spogliatoi con maggiore applicazione difensiva, con l’obiettivo di andare al più presto alla ricerca del raddoppio.

La Stella Rossa prova ad attendere la squadra di Inzaghi sperando in qualche errore nerazzurro, ma l’errore che arriva è dei serbi: Taremi strappa la palla a Krunic al limite dell’area, serve Arnautovic che si riscatta dai tanti fischi e trova il raddoppio col piatto destro. I nerazzurri hanno subito due occasioni per chiudere la sfida, ma prima Arnautovic e poi Carlos Augusto sprecano davanti a Glazer. Serve ancora un erroraccio serbo per arrivare al 3-0 dell’Inter: Spajic regala palla a Taremi che serve il neoentrato Lautaro, mancino ravvicinato e il capitano nerazzurro si sblocca anche in Champions League dopo aver trovato il primo gol in campionato. La Stella Rossa di fatto sparisce dal campo e i nerazzurri ne approfittano subito grazie ad un altro regalo dei serbi, con Drkusic che stende ingenuamente Lautaro in area. Dal dischetto l’argentino concede il tiro dal dischetto all’iraniano Taremi, che spiazza l’israeliano Glazer trovando la sua prima rete con la maglia dell’Inter e regalando il poker ai nerazzurri che chiude definitivamente la gara.

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McTominay: la Serie A mi ha impressionato, il Napoli ha fiducia

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“Sono due campionati differenti, in Serie A direi che c’è molta più tattica. Fisicamente poi ci si fa sentire, la Premier è molto fisica ma anche la Serie A, di sicuro il lavoro tattico è più intenso in Italia”. In un’intervista rilasciata a Crc, radio partner del Napoli, il centrocampista azzurro, Scott Francis McTominay, mette a confronto i due campionati e si dice sorpreso dalla realtà trovata in Italia.

“Sono rimasto molto impressionato dal livello del campionato italiano, dall’Inghilterra non sempre riuscivo a rendermi conto come riesco a farlo adesso. Mi hanno impressionato i livelli tecnici delle squadre ma anche dei calciatori, a partire dai miei compagni di squadra. Le squadre stanno bene in campo, dall’estero non riuscivi ad accorgertene in pieno. C’è molto equilibrio in vetta ed è dovuto a questo insieme di fattori”, dice lo scozzese, giocatore che Antonio Conte ha fortemente voluto nel suo Napoli. “Il gioco del mister è molto flessibile, non giochi in una sola posizione bensì devi imparare a fare tante cose e ad assimilare le informazioni giuste per aiutare i compagni ad ottenere i risultati. Sento molto la posizione in cui mi sta schierando l’allenatore, mi aiuta a raggiungere gli obiettivi che ci poniamo”, ha spiegato l’ex Manchester United.

Centrocampista di quantità e di qualità, McTominay parla delle sue caratteristiche. “Ho giocato in più di una posizione, in mezzo al campo ho sia attaccato che difeso come fanno i numeri 8 tatticamente. Ho avuto la chance di occupare più zone di campo ma sempre con l’obiettivo di aiutare i compagni: è sempre più importante raggiungere la vittoria da squadra”, dice lo scozzese ai microfoni di Radio Crc per poi parlare di questo Napoli che dopo sei giornate è primo in classifica. “Abbiamo molta fiducia nel gruppo, partita dopo partita guardiamo sempre alla prossima e ci teniamo dietro le cose buone che facciamo. Stiamo facendo progressi, ascoltiamo l’allenatore e lo staff e facciamo ciò che ci chiedono di fare. Si ragiona e si fanno progressi gara dopo partita, non pensiamo al lungo periodo ma c’è fiducia nel lavoro che facciamo”.

Venerdì l’anticipo Napoli-Como, McTominay punta su Lukaku. “Magari facesse due gol, sarebbe perfetto! Ogni partita è tosta, non ci sono avversari facili: il Monza ha chiuso tanto gli spazi prima che arrivassimo a segnare, ma poi abbiamo avuto tante chance. Ogni partita è un argomento a parte, adesso in vista del Como dobbiamo studiare con allenatore e staff ciò che dovremo fare durante gli allenamenti, con la massima determinazione e concentrazione, e poi trasferirlo sul campo”.

“Il calciatore più forte fisicamente con cui ho giocato è sicuramente Romelu, tecnicamente Kvaratskhelia: Khvicha è quello più dotato. Da avversario, ovviamente, Leo Messi”, dice McTominay che poi affronta l’argomento tifoseria. “Qui avverto la passione della gente, noi siamo qui per lavorare e per portare gioia alla città: dobbiamo fare del nostro meglio per renderli felici. La passione è stata determinante per accettare Napoli”. Ultimo capitolo sulla cucina napoletana. “Non ho ancora provato tutto, perché dobbiamo seguire una dieta e dobbiamo stare attenti all’alimentazione. Però proverò con attenzione, quello è sicuro”.

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