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Cronache

Pm Milano, per ultras necessari armi e campi addestramento

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“Organizzare e dar vita a scontri con le opposte tifoserie o le Forze dell’Ordine è un aspetto fondamentale della mentalità ultras ed essere un gruppo ‘militarmente forte’ è essenziale per acquisire, rispetto ed autorevolezza.” E in questa logica si colloca anche la necessità reperire “armi” e di arruolare un “commando” composto da persone “allenate” in “campi di addestramento”. Lo scrivono i pm Paolo Storari e Sara Ombra nella richiesta di misura cautelare in gran parte accolta dal gip Domenico Santoro che, ieri, ha portato a decapitare i vertici ultrà di Inter e Milan. Nel sostenere ciò la Procura cita il tentato attacco prima della partita Inter- Barcellona del dicembre 2019 da parte di una sessantina di hooligans catalani, i quali, se fossero riusciti nel proprio intento, avrebbero di certo avuto il sopravvento sull’esiguo numero di ultras interisti presenti al Baretto di San Siro.

Due giorni dopo in una riunione sarebbero state “gettate le basi per la costituzione di un gruppo di uomini disposti e, soprattutto, capaci di affrontare scontri fisici ogni qual volta ciò” fosse stato necessario. Inoltre si sarebbero “tracciate le linee per il reperimento delle ‘armi’ da utilizzare” e si sarebbe sottolineata la necessità di “un vero e proprio addestramento”. A tal proposito, si legge nell’atto, è il viaggio organizzato da Andrea Beretta, ex capo della Curva Nord, ora in cella (anche per l’omicidio Bellocco) “con un gruppo di fedelissimi” per “instaurare un gemellaggio con il gruppo hooligans (…) dello Stal Stalowa Wola”, club polacco di terza categoria, che “si connota per una spiccata inclinazione alla violenza”.

A sostegno del quadro tracciato nella richiesta dei pm c’è, per esempio, una intercettazione del 12 dicembre 2019 da cui risulta che i promotori di tale iniziativa erano Andrea Beretta, ex capo della curva Nord in cella per l’omicidio di Bellocco e tra i destinatari del provvedimento eseguito ieri, e Ivan Luraschi, allora leader degli Ultras dell’Hockey Milano. Il primo infatti affermava “poi io vorrei dei tubi di gomma… (incompr.) …per quando siamo in casa… tipo loro (gli hooligans del Barcellona ) ieri che son venuti con quei manici di piccone… almeno per quando siamo in casa…”. Una persona poi aggiunge che “a torce, bombe e fumogeni ci penso io”, mentre Luraschi prosegue dicendo che “serve una certa organizzazione… un supporto logistico anche dietro a questo tipo di cose” e che “la Curva Nord può produrre 70 hooligans! vediamo quando 70 hooligans meneranno poi in strada…”.

 

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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