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Cronache

Aggrediscono e scippano collanina a 15enne in metro Roma, presi

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Hanno aggredito e rapinato della collanina un quindicenne mentre andava a scuola. Per questo i carabinieri della stazione Centocelle hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa 4 giovani cittadini egiziani – tre 18enni e un 19enne tutti senza fissa dimora e con precedenti, per rapina aggravata in concorso. La mattina del 25 settembre scorso all’interno della stazione Mirti della metro C un 15enne, mentre si stava recando a scuola, era stato avvicinato da un gruppo di giovani che, dopo averlo colpito con calci e pugni, gli aveva strappato dal collo la catenina in oro per poi dileguarsi.

Il ragazzo, che per fortuna non ha riportato ferite, aveva poi allertato il 112 e sul posto erano intervenuti i carabinieri della stazione Centocelle che da subito hanno avviato le indagini per identificare i responsabili. Grazie alla dettagliata descrizione fornita dal 15enne e all’attenta analisi dei video delle telecamere degli impianti di videosorveglianza della metro è stato possibile dare un volto ai 4 giovani che, appena qualche ora dopo, sono stati poi individuati in piazza dei Mirti e riconosciuti anche grazie allo stesso abbigliamento indossato. Gli indagati sono stati inoltre riconosciuti dalla vittima ad esito di individuazione fotografica e sottoposti al fermo di indiziato di delitto, di iniziativa. I militari hanno anche ritrovato la collanina in oro rubata che è stata restituita al 15enne. I quattro sono stati portati nel carcere di Rebibbia dove il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per loro la permanenza in carcere.

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Cronache

Riesumate le salme di Amedeo Matacena e della madre, c’è una inchiesta per duplice omicidio

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Sono state riesumate stamattina, come disposto dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, le salme di Amedeo Matacena e della madre dell’ex parlamentare, Raffaella De Carolis, morti nel 2022, a distanza di tre mesi l’uno dall’altra, a Dubai, dove l’ex parlamentare di Forza Italia viveva da quasi 10 anni per sottrarsi ad una condanna per concorso esterno in associazione a conclusione del processo Olimpia.

Il corpo di Matacena è stato riesumato al cimitero di Minturno, in provincia di Latina, dove si trovava nella cappella della famiglia dell’ex moglie Alessandra Canale. L’estumulazione del corpo della De Carolis, invece, è avvenuta nel cimitero di Condera, a Reggio Calabria. Entrambe le salme sono state portate a Roma, all’istituto di medicina legale della Sapienza, dove il medico legale Aniello Maiese e la tossicologa Maria Chiara David, nominati dalla Procura, hanno eseguito in mattinata l’autopsia sul corpo di Matacena. L’esame sul corpo di Raffaella De Carolis é fissato, invece, per oggi pomeriggio. Per conoscere gli esiti delle autopsie sarà necessario attendere 90 giorni quando i periti depositeranno una relazione al sostituto procuratore di Reggio Calabria Sara Parezzan, titolare del fascicolo d’inchiesta che é stato aperto sulla morte di Matacena e della madre.

Con l’accusa di duplice omicidio é indagata nell’inchiesta l’ultima moglie di Matacena, Maria Pia Tropepi che, attraverso il suo legale Attilio Parrelli, ha nominato due consulenti di parte per assistere alle autopsie, il professore Maurizio Saliva e il tossicologo Ciro Di Nunzio. La morte di Matacena, nell’immediatezza, é stata attribuita ad infarto. La Procura di Reggio, invece, sospetta che il decesso dell’ex deputato e quello della madre siano collegate e che non siano dovute a cause naturali. Secondo i pm reggini, infatti, Amedeo Matacena e la madre potrebbero essere state avvelenate da Maria Pia Tropepi che poi, sulla base di un testamento olografo attribuito all’ex parlamentare e sull’autenticità del quale sono in corso le indagini, ha rivendicato di essere la sua erede universale.

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Incidente mortale a Napoli: mamma 42enne investita sulle strisce pedonali

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Questa mattina a Napoli, intorno alle ore 8:30, si è verificato un tragico incidente in via Alessandro Volta, dove una donna di 42 anni è stata investita mentre attraversava sulle strisce pedonali. La vittima è stata colpita da una Fiat Panda guidata da un giovane di 22 anni. L’urto è stato così violento che la donna è stata sbalzata in avanti per una decina di metri, morendo sul colpo. Sembra che la donna avesse accompagnato i figli a scuola.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Locale di Napoli, il sinistro è avvenuto lungo la corsia riservata di via A. Volta, in direzione San Giovanni. Il conducente, un 22enne, ha investito la donna nei pressi di un parcheggio. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, ma purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della vittima.

Il giovane alla guida dell’auto, in stato di shock, è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Pellegrini. Gli agenti della Polizia Locale hanno informato il Pubblico Ministero di turno, che ha disposto il sequestro del veicolo. La salma della donna è stata messa a disposizione dell’Autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso.

Il conducente è stato sottoposto a test tossicologici per verificare se fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcol. Nel frattempo, la sua patente è stata ritirata in attesa di ulteriori sviluppi. Le indagini sono ancora in corso per chiarire tutti gli aspetti dell’incidente.

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Operazione antimafia a Caivano: 50 arresti per traffico di droga

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Per delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito una vasta operazione che ha portato all’arresto di 50 persone, 49 delle quali sono state sottoposte a custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari. L’operazione si inserisce in un quadro investigativo coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia e volto a contrastare il traffico di stupefacenti nella zona di Caivano e territori limitrofi.

L’ordinanza cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed è rivolta a persone indiziate di far parte di un’associazione finalizzata al traffico di droga. Secondo le indagini, tale organizzazione avrebbe gestito l’approvvigionamento e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di agevolare il clan **Angelino-Gallo**, considerato egemone nella zona di Caivano.

L’associazione si sarebbe occupata dell’approvvigionamento all’ingrosso di vari tipi di droga, coordinando tutte le fasi del traffico, dalla fornitura fino alla distribuzione nelle piazze di spaccio di **Caivano** e del **Parco Verde**. Le indagini hanno ricostruito il funzionamento di oltre 25 piazze di spaccio, ognuna delle quali era vincolata a rifornirsi esclusivamente dal sodalizio criminale, che avrebbe imposto i prezzi delle diverse sostanze stupefacenti.

Il giro d’affari stimato dell’organizzazione ammonterebbe a circa **500 mila euro mensili**, confermando la portata del traffico illecito che coinvolge una vasta rete di distribuzione e vendita di droga. L’organizzazione imponeva ai capi delle piazze di spaccio di rispettare le modalità di trasporto, custodia e distribuzione stabilite, assicurando così il controllo monopolistico del mercato della droga nella zona.

L’operazione si inserisce in un più ampio quadro investigativo che, negli ultimi mesi, ha portato a numerosi arresti e alla disarticolazione di altre reti criminali attive nel comune di **Caivano**. Gli investigatori hanno lavorato a stretto contatto con le autorità giudiziarie per ricostruire la struttura dell’organizzazione e raccogliere le prove necessarie per procedere con gli arresti.

È importante sottolineare che il provvedimento eseguito costituisce una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari. Gli indagati sono attualmente sottoposti a misure restrittive, ma restano presunti innocenti fino a una eventuale sentenza definitiva. Le misure cautelari possono essere impugnate, e gli indagati avranno la possibilità di difendersi nelle sedi opportune.

Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il traffico di stupefacenti nella provincia di Napoli, in particolare nella zona di **Caivano**, dove il clan **Angelino-Gallo** ha cercato di consolidare il proprio controllo. Le autorità continueranno a monitorare la situazione, garantendo che la giustizia possa seguire il suo corso.

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