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Politica

Schlein vede Sala e rilancia, “ricostruiamo la sinistra”

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La frattura tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi appare insanabile, almeno per ora. Ma la segretaria del Pd Elly Schlein non demorde e, con sguardo lungo, persegue la vocazione “testardamente unitaria” della coalizione. Se l’espressione “campo largo” viene ormai accuratamente evitata, sia in casa 5 stelle sia in casa Pd, dietro le quinte, nelle Aule parlamentari, si lavora sui temi, per cucire (o ricucire) una rete resistente ai prossimi strappi. “La destra è andata al governo e fa la destra, noi dobbiamo ricostruire la sinistra, continuare con questo lavoro di ricucitura ed è un lavoro difficile”, afferma la segretaria. Che ammette: “C’è un elemento di ostinazione, una direzione ostinata e contraria, per dire che si può costruire un nuovo modo di fare politica”. Schlein parla da Milano, dove ha una serie di incontri con i rappresentanti delle imprese e con il sindaco Giuseppe Sala, che secondo alcune indiscrezioni di stampa potrebbe dare vita ad un nuovo soggetto centrista a sostegno dell’area progressista.

“Ci siamo confrontati sulle politiche industriali, che mancano a questo Paese e che mancano ahimè a questo governo – riferisce al termine della riunione -. La prima priorità è come ridurre i costi energetici che vedono in Italia i prezzi più alti di tutta Europa”. Dal M5s è il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri a ribadire la posizione: “Il Movimento dall’inizio non vuole andare con Renzi”, vale per la Liguria e “vale a livello nazionale, perché riteniamo che tolga voti. Il M5s sta dando traiettorie chiare, tutte queste polemiche stanno danneggiando i candidati” del campo progressista nelle Regioni, l’accusa. I sospetti su Conte in casa Pd? A Campo Marzio rigettano ogni speculazione e sottolineano che sia sul fronte Rai, sia su quello Iv, M5s e Avs sono stati coerenti, eventualmente il problema riguarda coloro che hanno “regalato” a Matteo Renzi un nuovo “protagonismo”.

Schlein risponde indirettamente sulla Rai: “Negli ultimi giorni ci sono state delle divisioni, ma ad agosto e ancora a settembre tutte le opposizioni insieme avevano, in due note congiunte, affermato che non erano disponibili a discutere di nomine e di rinnovo del Cda Rai prima di una riforma. Il Pd è rimasto coerente”. Secondo Renzi, “Schlein ha fatto bene” a fare appello all’unità del campo largo perché “o si sta tutti insieme o vince Meloni”. La quale, attacca, ha “un grande alleato” di nome “Giuseppe Conte: l’aiuta sempre, l’aiuta sulla Rai, su ogni cosa”. La postura di Giuseppe Conte, prima sulla Rai poi sulla Liguria, sta generando veleni e sospetti, ma tra i democratici e dentro Avs, in molti credono che l’atteggiamento del leader pentastellato risenta molto delle tensioni interne al Movimento con Beppe Grillo e che – una volta superata la fase costituente – il clima si rasserenerà. Certo è che, nello scacchiere dei riposizionamenti, il centro che guarda a sinistra soffre, mentre quello già integrato nel centrodestra si rimpolpa. Dopo la cura dimagrante di Azione, che ha perso in due giorni quattro parlamentari, anche Iv deve registrare un altro addio: si tratta della deputata Isabella De Monte che fa lievitare a quota 48 il gruppo degli azzurri alla Camera (partivano da 44). Una sofferenza che non passa inosservata a sinistra, dove spunta la suggestione di un nuovo asse centrista a sostegno del Pd che possa crearsi da qui al 2027.

(Nella foto in evidenza di Imagoeconomica Schlein e Sala)

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Diplomazia a tavola, al Colle gli chef dei presidenti

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La buona tavola è spesso un valido alleato della diplomazia, Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel ricevere al Quirinale una delegazione di chef internazionali appartenenti al “Club des Chefs des Chefs”. “Gli chef dei capi di Stato aiutano nelle relazioni in modo consistente ed effettivo” rendendo “più accoglienti gli incontri tra capi di Stato”, ha detto Mattarella. Il presidente ha quindi parlato dell’interazione culinaria che oggi si registra “tra ogni paese del mondo” creando “un arricchimento e un’apertura di orizzonti. Il mondo – ha aggiunto – è contrassegnato da alcune reti di interconnessioni non solo informatiche ma anche economiche, politiche, sportive. Tra quelle positive vi sono quelle di ambito culturale, tra cui rientra la scienza della cucina”. Ad intervenire durante la cerimonia al Colle è stato Gilles Bragard, fondatore del club des Chefs des Chefs: “quando ho creato questo club – ha sottolineato – volevo rendere omaggio a grandi chef che lavorano dietro le quinte.

Nelle loro mani c’è il benessere e la buona salute dei grandi del mondo” e “hanno anche la responsabilità di promuovere i prodotti nazionali perché la tavola di un capo di Stato è la miglior vetrina della cucina nazionale. Il nostro motto è diventato ‘se la politica divide gli uomini, una buona tavola li può riunire. E lei ha la buona sorte di avere un grande chef e una grande squadra. L’Italia da oggi ha altri 20 ambasciatori nei palazzi presidenziali e reali del mondo”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra una delegazione del Club des Chefs des Chefs
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

I talenti ai fornelli hanno poi regalato una giacca da chef e un libro a Mattarella. La delegazione ha fatto poi tappa all’ospedale Bambino Gesù di Roma per “consegnare dolci tipici di ogni paese ai piccoli pazienti della pediatria”. La compagine gastronomica fondata nel 1977 si riunità quest’anno in Italia per l’Assemblea Annuale. dando ai cuochi-membri l’opportunità di conoscere le eccellenze enogastronomiche della Penisola. Sarè Barilla ad ospitare l’evento a Parma il 2 ottobre. Si tratta, precisa il gruppo parmense, di “un viaggio alla scoperta del Pastificio mentre in Academia Barilla si terrà una conversazione sull’identità gastronomica italiana e della pasta”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra una delegazione del Club des Chefs des Chefs
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Intanto su un’altra altura della Capitale, il Gianicolo, la gastronomia di Italia e Spagna è stata consacrata, al convegno “Nutrire l’incontro”, non solo come disciplina estetica, ma anche come strumento politico, capace di comunicare emozioni e messaggi che riflettono la vita pubblica e privata attraverso il cibo. E Ferran Adrià, al timone di elBullifoundation, ha espresso un autorevole sostegno alla candidatura Unesco della cucina italiana “di alta espressione come non mai”. Parola dello chef fondatore di elBulli, insegna leggendaria per i cultori dell’alta cucina catalana.

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Politica

Decreto omnibus: ravvedimento speciale, stretta sulla pirateria Tv e bonus psicologo tra le novità approvate

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Il decreto Omnibus si avvia a concludere il proprio iter legislativo in Senato con una serie di provvedimenti mirati a vari settori della vita economica e sociale italiana. Tra le novità più attese c’è il ravvedimento speciale, che mira a incentivare ulteriormente le adesioni al concordato biennale per le partite IVA, così come una nuova stretta sulla pirateria nel calcio TV, per combattere il fenomeno del cosiddetto “pezzotto”. Il provvedimento include anche semplificazioni nelle erogazioni legate al PNRR, un incremento dei fondi per il bonus psicologo e nuove misure per il commissario dei rifiuti in Sicilia.

Ravvedimento Speciale: un’opportunità per le partite IVA

Una delle misure più attese è sicuramente il ravvedimento speciale destinato a chi aderisce al concordato biennale con il Fisco. L’emendamento, presentato dalla maggioranza, consente a chi decide di aderire al concordato di usufruire di un ravvedimento per gli anni 2018-2022, con l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF basata sul livello di affidabilità fiscale. L’IRAP, invece, sarà soggetta a un’imposta sostitutiva del 3,9%.

La misura, che ha un impatto stimato di circa 986 milioni di euro in cinque anni, è stata pensata per rendere il patto con il Fisco più attrattivo, con l’obiettivo di reperire risorse per l’estensione del taglio dell’IRPEF anche al ceto medio.

Lotta alla pirateria nel calcio Tv

Il decreto Omnibus introduce una nuova stretta sulla pirateria televisiva, in particolare sugli eventi sportivi, per contrastare il fenomeno illegale del “pezzotto”. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) potrà ordinare ai fornitori di servizi VPN e DNS di disabilitare l’accesso a contenuti pirata. Inoltre, i provider saranno obbligati a segnalare immediatamente le condotte penalmente rilevanti alle autorità competenti, con pene che possono arrivare fino a un anno di reclusione.

Bonus psicologo: aumentano i fondi per il 2024

Una delle novità sociali più rilevanti del decreto è l’incremento del bonus psicologo, con un’aggiunta di 2 milioni di euro per il 2024, portando il totale dei fondi a 12 milioni. L’emendamento è stato presentato dal deputato del Partito Democratico Filippo Sensi ed è stato accolto con consenso unanime. Questa misura si inserisce in un contesto di crescente attenzione al benessere mentale, reso ancora più urgente dalla pandemia.

Semplificazione per il PNRR e salvataggio della Fondazione Santa Lucia

Il decreto Omnibus introduce anche semplificazioni nell’iter delle erogazioni delle risorse legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di accelerare i pagamenti e garantire una maggiore efficienza nel processo. Sul fronte sanitario, è stata approvata una misura per il salvataggio della Fondazione Santa Lucia, un’eccellenza nel campo della riabilitazione neurologica nel Lazio.

Sicilia e gestione dei rifiuti

Un altro importante emendamento riguarda la gestione dei rifiuti in Sicilia, allineando i poteri del commissario straordinario per i rifiuti della Sicilia a quelli del commissario per i rifiuti di Roma. Questa misura mira a rafforzare la capacità della regione di affrontare l’emergenza rifiuti che affligge il territorio da anni.

Il futuro del Decreto omnibus

Il decreto Omnibus ha ottenuto il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato e, dopo l’approvazione in Aula, passerà in seconda lettura alla Camera dei Deputati, dove il dibattito è già stato fissato per mercoledì 2 ottobre. Il governo potrebbe porre la fiducia per assicurarsi una rapida approvazione del provvedimento.

Il decreto rappresenta un pacchetto di misure che affrontano diverse esigenze del Paese, con un impatto significativo sull’economia, il sociale e la legalità. L’obiettivo principale è quello di incentivare la regolarizzazione fiscale, combattere la pirateria e rafforzare la rete di sostegno psicologico e sociale, mentre continua la spinta verso la semplificazione amministrativa.

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Sospetti nel Pd su Conte, ‘fa un regalo alla destra’

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Nel campo largo è il momento dei sospetti. Il Pd resta l’unico partito unitario, non pone veti e cerca di smontare quelli degli altri. Ma, dopo le vicende liguri, fra le file dem crescono le diffidenze verso il M5s. Le ha messe in chiaro l’eurodeputata Pina Picierno, dell’ala moderata del partito: “Giuseppe Conte in queste ore sta facendo un regalo enorme alla destra e ai sovranisti – ha scritto sui social – Viene il sospetto che attenda, come Giorgia Meloni, i risultati delle presidenziali americane e come lei auspichi la vittoria di Trump per spostare ancora una volta l’asse delle sue alleanze”. A pesare è stata la scelta del M5s di chiudere la porta a Iv per l’alleanza in Liguria a sostegno della corsa dell’ex ministro Pd Andrea Orlando alla presidenza. Il timore è che, a cascata, anche nelle altre regioni al voto il M5s possa alzare il tiro.

Emilia Romagna e Umbria, dove le urne si apriranno il 17 e 18 novembre, sembrano però al riparo da scossoni. In entrambe le regioni c’è un accordo di campo largo, che dovrebbe tenere. Perché – è la spiegazione del Movimento – si parte da un “percorso comune e strutturato” di governo in Emilia Romagna e all’opposizione del centrodestra in Umbria. Mentre in Liguria i renziani “sostenevano la giunta di centrodestra di Marco Bucci, ora candidato della destra alla Regione. E per meri calcoli politici hanno provato con una piroetta a entrare nella nostra coalizione. Inaccettabile”. E poi – aggiungono i Cinque Stelle – in Liguria la nascita della coalizione è stata “repentina, per una situazione che è precipitata dopo lo scandalo della giunta Toti”, insomma non c’erano le condizioni per “lavorare ad un programma comune”, viste le “profonde differenze”. Ma la tenuta in Emilia Romagna e Umbria non rassicura tutti nel Pd.

“Credo che gli elettori e i militanti del centrosinistra meritino chiarezza e lealtà – ha aggiunto Picierno – perché nessuna alleanza può basarsi sulla volubilità e sui sondaggi: il futuro dell’Europa e del paese si gioca sul campo dei valori e della visione politica”.

A mettere in allarme è l’asse che si sta creando fra M5s e Avs – entrambe le forze sono contrarie all’ingresso di Iv e hanno votato allo stesso modo sulla Rai e in Ue sulle armi – e certi segnali che arrivano da altre regioni, in particolare dalla Campania e dalla Toscana, tutt’e due guidate da governatori Pd e al voto nel 2025. In Campania, il presidente Vincenzo De Luca è sostenuto da Pd, Iv e Azione. De Luca sta provando a giocare la partita del terzo mandato – anche se la segretaria Pd Elly Schlein frena – ma intanto, per le prossime elezioni, si fa largo l’idea di replicare lo schema Napoli, dove il sindaco Gaetano Manfredi è sostenuto da tutto il campo largo. In questo scenario di delicato equilibrio, l’ex ministro Sergio Costa, dei 5 Stelle, ha avanzato una sua candidatura alla presidenza della Regione.

Una mossa che qualche scompiglio l’ha creato: intanto perché era inaspettata, e poi perché sul nome del candidato governatore i giochi sono ancora tutti da fare. Non solo nella coalizione – il Pd potrebbe valutare l’ipotesi di cedere il passo a un Cinque Stelle – ma anche nello stesso Movimento: è circolato il nome dell’ex presidente della Camera Roberto Fico. Se in Campania sono i Cinque stelle ad agitare le acque, in Toscana ha cominciato Avs. Il presidente Eugenio Giani è sostenuto da Pd e Iv. In vista del 2025, però, sono in corso i lavori per il campo largo. Il Pd mira a ricandidare Giani, che è al primo mandato. Ma il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha avvertito: “Se il quadro delle alleanze cambia, una cosa deve essere chiara, non può essere tutto come prima, serve una discontinuità. Il presidente della Regione non è scontato”.

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