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Partita Under 16 tra Cinisello Balsamo e Ausonia Academy finisce in violenza: genitori aggrediscono staff tecnico

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La partita valida per il campionato provinciale categoria Allievi Under 16 tra Cinisello Balsamo e Ausonia Academysi è conclusa nel peggiore dei modi. Al termine dell’incontro, come riportato dal quotidiano Il Giorno, la situazione è degenerata in violenza, con i genitori della squadra di casa che sono entrati in campo e hanno aggredito il dirigente accompagnatore e il preparatore atletico della squadra ospite. Entrambi sono stati colpiti con calci e pugni e sono stati trasportati in ospedale. Anche i giovani calciatori dell’Ausonia hanno subito minacce e sono stati costretti a rifugiarsi nello spogliatoio, dove sono stati seguiti dai genitori.

Partita tesa e rissa in campo

La tensione era palpabile sin dall’inizio del match, caratterizzato da numerosi scontri in campo. Il risultato finale di 2-2 ha ulteriormente acceso gli animi, con il pareggio dell’Ausonia arrivato nei minuti finali. La situazione è precipitata durante il soccorso a un giocatore infortunato dopo il gol del pareggio, evento che ha scatenato la prima rissa. L’arbitro ha cercato di placare gli animi espellendo due giocatori, uno per squadra, ma la situazione è sfuggita di mano.

L’aggressione dei genitori

Dopo il fischio finale, la violenza è esplosa con l’ingresso in campo di due genitori che hanno aggredito fisicamente lo staff tecnico dell’Ausonia Academy. I giovani calciatori sono stati inseguiti anche negli spogliatoi, dove si erano rifugiati per cercare protezione.

Le due società, Cinisello Balsamo e Ausonia, hanno tentato un chiarimento, ma la situazione rimane grave. L’Ausonia Academy ha dichiarato di essere pronta a sporgere denuncia per quanto accaduto, denunciando l’accaduto alle autorità competenti.

Conclusione

Quello che avrebbe dovuto essere un semplice incontro sportivo si è trasformato in una scena di violenza inaccettabile, che coinvolge genitori e mette in discussione il clima di sportività nelle categorie giovanili. La speranza è che vengano presi provvedimenti per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro, tutelando i ragazzi e gli addetti ai lavori.

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Muore dopo malore da dentista, sarà disposta l’autopsia

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Una ventiquattrenne è morta all’ospedale di Perugia dove era stata ricoverata nei giorni scorsi in seguito a un malore accusato in uno studio dentistico della zona di Assisi dopo essere stata sottoposta a un’anestesia locale. Sarà ora l’autopsia a chiarire le cause del decesso. La notizia è riportata da diversi media locali. Secondo quanto risulta, nel fascicolo aperto dalla Procura del capoluogo umbro non ci sarebbero indagati. E’ comunque probabile che in vista dell’autopsia venga ipotizzato l’omicidio colposo come titolo di reato. I magistrati vogliono stabilire con precisione le cause della morte. Tra le possibilità al vaglio quella che l’anestetico locale possa avere provocato il malore. La giovane è stata subito soccorsa nello studio dentistico e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Perugia. Qui è morta nella serata di domenica.

(La foto generica in evidenza è di Imagoeconomica.it)

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Affitti brevi, oltre 190mila strutture hanno chiesto il Codice

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A quasi un mese dall’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (Cin), sono oltre 190mila le strutture che si sono registrate sulla Banca Dati Strutture Ricettive (Bdsr) e hanno ottenuto il codice rilasciato dalla piattaforma digitale del Ministero del Turismo. “Ma al di là del numero di Cin fin qui rilasciati – sottolinea la ministra Daniela Santanchè a ‘Il Messaggero’ – vorrei porre l’attenzione, soprattutto, sul numero di strutture ricettive registrate sulla Bdsr, che ha raggiunto un livello rilevante, superando quota 500mila.

Un risultato importante che rappresenta la banca dati reale del settore, includendo quelle aziende che in precedenza non erano censite. Questo numero, quindi, comprende anche il sommerso, evidenziando la nascita di nuove imprese del comparto del ricettivo che non erano state dichiarate. Un messaggio chiaro contro l’illegalità, a favore della trasparenza, che è poi tra gli obiettivi prioritari del nuovo quadro normativo”. “Infine, per garantire una transizione più efficace e supportare le imprese nel passaggio alle nuove disposizioni, il ministero sta valutando la possibilità di prorogare a gennaio 2025 i termini per l’adeguamento, anche al fine di evitare di incorrere in sanzioni come previsto dalla riforma”, conclude Santanchè.

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De Siervo vuole le manette e il carcere contro il pezzotto

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“Il nostro Parlamento in queste ore sta decidendo se inserire persino la pena della detenzione per quelle aziende che non intervengono tempestivamente per risolvere il problema” della pirateria digitale. Lo ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, intervenendo all’evento ‘Ricette di innovazione’ all’Università Milano-Bicocca.

“La battaglia contro la pirateria digitale – ha sottolineato – è una battaglia essenziale nel nostro Paese. Siamo riusciti a portare al nostro Parlamento una legge che consente di intervenire con una piattaforma che abbiamo donato all’Autorità e far cadere un sito pirata entro 30 minuti. Il supporto della tecnologia però sta molto più dalla parte dei pirati che dalla nostra, perché sono molto più bravi di noi. Ci sono stati avvicendamenti, ci sono connivenze, perché le amministrazioni del passato hanno tollerato questo comportamento, ma la battaglia è aperta”.

Secondo De Siervo “il calcio si mantiene grazie ai ricavi che vengono dal pubblico, attraverso la presenza negli stadi, ma soprattutto attraverso i ricavi della televisione. È facile comprendere come se ci sono 300 milioni che mancano all’appello, i conti delle grandi aziende non tornano più e anche chi gestisce i diritti deve accusare una riduzione. Che poi sono i soldi che mancano al calcio italiano per vedersi garantito la presenza di grandi campioni come in passato”.

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