Collegati con noi

Cronache

Morgan accusato di stalking ammesso a giustizia riparativa

Pubblicato

del

Il Tribunale di Lecco ha accolto la richiesta di Marco Castoldi, in arte Morgan, di essere ammesso alla giustizia riparativa, nell’ambito del processo per stalking ai danni della ex fidanzata. Lo ha deciso oggi il giudice, che ha sciolto la riserva dopo la richiesta formulata direttamente dall’artista lo scorso 13 settembre. La procedura, complementare al processo, prevede un incontro per la risoluzione del conflitto tra Morgan e Angelica Schiatti, alla presenza di un mediatore, dopo un percorso di lavoro individuale con degli specialisti per Castoldi. Questa decisione potrebbe concorrere a una riduzione della pena in caso di condanna.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

La sorella di Maria Campai: ho riconosciuto il 17enne

Pubblicato

del

“L’ho riconosciuto, era quel ragazzo con cui Maria è andata via quella sera, quando l’ho accompagnata a Viadana”. Lo ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova Roxana Campai, sorella di Maria, la 42enne romena sparita per 6 giorni e trovata cadavere ieri in una villetta abbandonata a Viadana, nel Mantovano. Per l’omicidio è stato fermato un 17enne, con il quale la donna avrebbe avuto un incontro. Ieri Roxana era di nuovo a Viadana e, ha spiegato, “casualmente” ha incontrato quel giovane con cui la sorella si era allontanata il 19 settembre: “Stava entrando in una farmacia. L’ho riconosciuto, era lui. Poi so che è andato in caserma”.

Continua a leggere

Cronache

Vaticano: lavoratori in assemblea, ‘basta penalizzare i salari’

Pubblicato

del

Oltre 340 votanti, la sala di Santa Maria Bambina piena. L’assemblea dell’Adlv (Associazione Dipendenti Laici Vaticani) di mercoledi 25 settembre è stata ampiamente partecipata ed è andata ben oltre le aspettative di molti. D’altra parte, l’estesa partecipazione degli associati all’ evento è un segnale delle preoccupazioni che serpeggiano tra i dipendenti vaticani. C’è voglia di capire dove si sta andando. In particolare per quanto riguardo l’auspicata rivalutazione dei salari, le pensioni, il taglio al potere d’acquisto delle famiglie.

Nell’assemblea bisognava rinnovare gli organi direttivi, ma soprattutto affrontare una serie di questioni che andranno a interessare il mondo del lavoro in Vaticano. Una trentina di mozioni approvate sui temi più vari. Ma è chiaro che proprio la questione stipendi, pensioni e rivalutazione dei salari è stata preponderante. Ad esempio, è stato chiesto che il biennio di anzianità tagliato sia perlomeno computabile sulla liquidazione e sulla pensione dei dipendenti. E poi, i livelli, bloccati da troppo tempo; un blocco che, nei fatti, ha ridotto in modo drastico il potere d’acquisto dei salari. E’ un dato di fatto che la maggior parte dei dipendenti vaticani, negli ultimi anni, sia diventata più povera, anche se promozioni e nuove dirigenze per alcuni sono diventate realtà. E poi, la questione della trasparenza sui bilanci, perché, “se è vero che il personale rappresenta un costo, sarebbe utile capire quanto esso realmente incida sul deficit totale e se ci siano altre voci sulle quali risparmiare”, sottolinea l’Adlv.

Una spesa, hanno detto in tanti, non può essere considerata l’assistenza per i disabili, che invece hanno bisogno di maggiori tutele sanitarie e di vedersi riconosciuto un futuro lavorativo anche in Vaticano. La famiglia, inoltre, “va sostenuta concretamente grazie a un robusto sistema di assegni familiari, che oggi esclude i più, ma anche con strumenti che permettano una maggiore conciliazione con i tempi dedicati al lavoro”. Il sostegno alla famiglia, d’altronde, non è al centro delle sollecitazioni della Chiesa? Più attenzione hanno poi chiesto i pensionati. La differenza di età pensionabile tra chi ha la pensione vaticana e chi ha quella Inps rischia di creare troppi “esodati”. Allo stesso tempo, vanno applicate tutte le misure per limitare i tempi di attesa per accedere ai medici o in farmacia. Secco no a una possibile riforma che tagli gli assegni pensionistici in Vaticano, “non certo da nababbi”, rileva l’Adlv. Insomma, tanti punti che hanno visto gli iscritti confrontarsi per quattro ore, “coscienti che solo l’unità porterà a risultati concreti”, commentano all’Adlv, secondo cui l’alto numero di presenze “è stato un segnale positivo, che sta a dire quanto ci sia voglia di partecipare”, considerato anche “che nessuno ha potuto beneficiare di permessi di lavoro per intervenire all’incontro”.

Continua a leggere

Cronache

Caso Dania Mondini: i vertici del Tg1 prosciolti dall’accusa di atti persecutori

Pubblicato

del

Nell’ambito dell’inchiesta che vedeva coinvolti i vertici del Tg1 per presunti atti persecutori nei confronti della giornalista Dania Mondini, è stato stabilito che il reato “non sussiste”. La sentenza di proscioglimento, emessa dal giudice per le udienze preliminari (gup), ha assolto dall’accusa gli ex direttori Andrea Montanari e Giuseppe Carboni (nella foto), insieme ad altri cinque giornalisti, tra cui Filippo Gaudenzi, Costanza Crescimbeni, Piero Damosso, e il suo vice Marco Betello.

Le accuse e il proscioglimento

Le accuse mosse da Dania Mondini risalivano al 2018, quando la giornalista aveva denunciato di essere stata “isolata” nella redazione del Tg1, fino a essere costretta a lasciare la conduzione del telegiornale mattutino. Tra le motivazioni, Mondini ha dichiarato di essere stata trasferita in una stanza condivisa con un collega noto per i suoi problemi igienici. Questa situazione avrebbe, secondo la giornalista, avuto ripercussioni sul suo stato di salute, portandola a soffrire di ansia e problemi cardiaci.

Nonostante le prime indagini avessero portato a una richiesta di archiviazione, la Procura generale ha deciso di avocare l’inchiesta, portando avanti l’accusa in tribunale. Tuttavia, durante l’udienza, il gup ha stabilito il non luogo a procedere, ritenendo che non vi siano stati atti persecutori volti a danneggiare la carriera della giornalista.

La reazione degli imputati

Dopo il verdetto, gli imputati hanno espresso la loro soddisfazione per la sentenza, sottolineando la lunghezza e la difficoltà dell’intera vicenda legale. Andrea Montanari, ex direttore del Tg1, ha dichiarato che “la verità dei fatti è stata finalmente ripristinata”, riportando dignità ai giornalisti coinvolti e all’intera testata del Tg1. Ha poi evidenziato come il processo abbia avuto un impatto significativo sulle vite delle persone coinvolte e delle loro famiglie, richiamando le parole del giurista Piero Calamandrei: “Il processo è di per sé una pena”.

La sentenza ha segnato un punto fermo nella vicenda, ma il gup si è riservato novanta giorni per motivare la decisione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto