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Cronache

I misteri di Chiara Petrolini: il caso dei neonati uccisi e l’interrogatorio di garanzia

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Il caso di Chiara Petrolini, la ventunenne di Traversetolo accusata di aver ucciso un neonato e sospettata di un secondo infanticidio avvenuto circa un anno prima, ha scosso l’opinione pubblica. Il 24 settembre 2024, Chiara è arrivata al tribunale di Parma per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Luca Agostini. Vestita con jeans scuri, camicia bianca e occhiali neri, ha evitato le domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere, come confermato dal suo legale, l’avvocata Nicola Tria.

Un caso complesso e tragico

L’avvocato di Chiara ha descritto la vicenda come “tragica e particolarmente complessa”, sottolineando che alcuni elementi chiave potrebbero ancora mancare nel quadro generale. Nonostante Chiara abbia scelto di non parlare in questa fase, l’avvocato ha ricordato che la ragazza ha già fornito un contributo significativo nelle fasi precedenti delle indagini.

La famiglia e gli sviluppi dell’indagine

La famiglia di Chiara, i cui genitori sono stati dichiarati estranei alla vicenda poiché non erano a conoscenza delle gravidanze, è ancora al centro degli accertamenti. I loro cellulari, sequestrati in precedenza, sono stati restituiti dopo essere stati oggetto di copia forense. Un altro elemento da chiarire riguarda l’eventuale utilizzo di farmaci da parte di Chiara, soprattutto dopo la scoperta di ricerche sul web legate all’uso dell’ossitocina.

L’incredulità dei genitori

Quando i genitori di Chiara, in vacanza negli Stati Uniti, sono stati informati del ritrovamento del neonato sotterrato nel giardino di casa, la reazione del padre è stata di shock e incredulità. Nonostante la gravità della situazione, la famiglia non ha anticipato il rientro in Italia, neanche dopo che la loro abitazione è stata posta sotto sequestro.

Dettagli emergenti e il silenzio dell’ex fidanzato

Un dettaglio sconcertante è emerso dal programma televisivo Pomeriggio Cinque. Il giorno del compleanno di Samuel, il neonato, Chiara ha inviato un messaggio WhatsApp al suo ex fidanzato, scrivendo “Buon compleanno” e chiedendo di vedersi per parlare. Tuttavia, il giovane, sconvolto dalla scoperta che il bambino ritrovato era suo figlio, ha deciso di non risponderle.

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Cronache

La sorella di Maria Campai: ho riconosciuto il 17enne

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“L’ho riconosciuto, era quel ragazzo con cui Maria è andata via quella sera, quando l’ho accompagnata a Viadana”. Lo ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova Roxana Campai, sorella di Maria, la 42enne romena sparita per 6 giorni e trovata cadavere ieri in una villetta abbandonata a Viadana, nel Mantovano. Per l’omicidio è stato fermato un 17enne, con il quale la donna avrebbe avuto un incontro. Ieri Roxana era di nuovo a Viadana e, ha spiegato, “casualmente” ha incontrato quel giovane con cui la sorella si era allontanata il 19 settembre: “Stava entrando in una farmacia. L’ho riconosciuto, era lui. Poi so che è andato in caserma”.

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Cronache

Morgan accusato di stalking ammesso a giustizia riparativa

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Il Tribunale di Lecco ha accolto la richiesta di Marco Castoldi, in arte Morgan, di essere ammesso alla giustizia riparativa, nell’ambito del processo per stalking ai danni della ex fidanzata. Lo ha deciso oggi il giudice, che ha sciolto la riserva dopo la richiesta formulata direttamente dall’artista lo scorso 13 settembre. La procedura, complementare al processo, prevede un incontro per la risoluzione del conflitto tra Morgan e Angelica Schiatti, alla presenza di un mediatore, dopo un percorso di lavoro individuale con degli specialisti per Castoldi. Questa decisione potrebbe concorrere a una riduzione della pena in caso di condanna.

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Cronache

Vaticano: lavoratori in assemblea, ‘basta penalizzare i salari’

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Oltre 340 votanti, la sala di Santa Maria Bambina piena. L’assemblea dell’Adlv (Associazione Dipendenti Laici Vaticani) di mercoledi 25 settembre è stata ampiamente partecipata ed è andata ben oltre le aspettative di molti. D’altra parte, l’estesa partecipazione degli associati all’ evento è un segnale delle preoccupazioni che serpeggiano tra i dipendenti vaticani. C’è voglia di capire dove si sta andando. In particolare per quanto riguardo l’auspicata rivalutazione dei salari, le pensioni, il taglio al potere d’acquisto delle famiglie.

Nell’assemblea bisognava rinnovare gli organi direttivi, ma soprattutto affrontare una serie di questioni che andranno a interessare il mondo del lavoro in Vaticano. Una trentina di mozioni approvate sui temi più vari. Ma è chiaro che proprio la questione stipendi, pensioni e rivalutazione dei salari è stata preponderante. Ad esempio, è stato chiesto che il biennio di anzianità tagliato sia perlomeno computabile sulla liquidazione e sulla pensione dei dipendenti. E poi, i livelli, bloccati da troppo tempo; un blocco che, nei fatti, ha ridotto in modo drastico il potere d’acquisto dei salari. E’ un dato di fatto che la maggior parte dei dipendenti vaticani, negli ultimi anni, sia diventata più povera, anche se promozioni e nuove dirigenze per alcuni sono diventate realtà. E poi, la questione della trasparenza sui bilanci, perché, “se è vero che il personale rappresenta un costo, sarebbe utile capire quanto esso realmente incida sul deficit totale e se ci siano altre voci sulle quali risparmiare”, sottolinea l’Adlv.

Una spesa, hanno detto in tanti, non può essere considerata l’assistenza per i disabili, che invece hanno bisogno di maggiori tutele sanitarie e di vedersi riconosciuto un futuro lavorativo anche in Vaticano. La famiglia, inoltre, “va sostenuta concretamente grazie a un robusto sistema di assegni familiari, che oggi esclude i più, ma anche con strumenti che permettano una maggiore conciliazione con i tempi dedicati al lavoro”. Il sostegno alla famiglia, d’altronde, non è al centro delle sollecitazioni della Chiesa? Più attenzione hanno poi chiesto i pensionati. La differenza di età pensionabile tra chi ha la pensione vaticana e chi ha quella Inps rischia di creare troppi “esodati”. Allo stesso tempo, vanno applicate tutte le misure per limitare i tempi di attesa per accedere ai medici o in farmacia. Secco no a una possibile riforma che tagli gli assegni pensionistici in Vaticano, “non certo da nababbi”, rileva l’Adlv. Insomma, tanti punti che hanno visto gli iscritti confrontarsi per quattro ore, “coscienti che solo l’unità porterà a risultati concreti”, commentano all’Adlv, secondo cui l’alto numero di presenze “è stato un segnale positivo, che sta a dire quanto ci sia voglia di partecipare”, considerato anche “che nessuno ha potuto beneficiare di permessi di lavoro per intervenire all’incontro”.

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