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Cronache

Tragico incidente stradale a Ischia: un morto e 5 feriti

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Il bilancio di un terribile incidente stradale avvenuto questa mattina a Ischia è drammatico: un morto e cinque feriti, tra cui uno in gravi condizioni. Lo scontro frontale è avvenuto lungo la strada che collega Ischia Porto a Barano, coinvolgendo un furgone Piaggio Porter e un bus dell’azienda pubblica di trasporto Eav.

La dinamica dell’incidente

Per motivi ancora da chiarire, il furgone ha invaso la corsia opposta, scontrandosi frontalmente con il bus. Il conducente del furgone, un giovane di 27 anni, è stato soccorso dai vigili del fuoco, che hanno dovuto usare le cesoie pneumatiche per estrarlo dalle lamiere accartocciate. Trasportato in codice rosso all’ospedale Rizzoli, il giovane è stato successivamente trasferito in elicottero al Cardarelli di Napoli, dove purtroppo è deceduto a causa delle gravissime lesioni riportate.

Feriti sul bus

Tra i feriti, cinque persone si trovavano a bordo del bus, inclusi l’autista e un turista francese che ha riportato la frattura della clavicola. Tutti i feriti sono stati ricoverati presso l’ospedale isolano.

Il cordoglio dell’Eav

Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha espresso il suo cordoglio per la morte del giovane, sottolineando che, secondo una prima ricostruzione, il furgone avrebbe improvvisamente invaso la corsia del bus. Ha inoltre offerto il suo sostegno emotivo all’autista del bus, che è rimasto scosso dall’accaduto.

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Cronache

Caso Dania Mondini: i vertici del Tg1 prosciolti dall’accusa di atti persecutori

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Nell’ambito dell’inchiesta che vedeva coinvolti i vertici del Tg1 per presunti atti persecutori nei confronti della giornalista Dania Mondini, è stato stabilito che il reato “non sussiste”. La sentenza di proscioglimento, emessa dal giudice per le udienze preliminari (gup), ha assolto dall’accusa gli ex direttori Andrea Montanari e Giuseppe Carboni (nella foto), insieme ad altri cinque giornalisti, tra cui Filippo Gaudenzi, Costanza Crescimbeni, Piero Damosso, e il suo vice Marco Betello.

Le accuse e il proscioglimento

Le accuse mosse da Dania Mondini risalivano al 2018, quando la giornalista aveva denunciato di essere stata “isolata” nella redazione del Tg1, fino a essere costretta a lasciare la conduzione del telegiornale mattutino. Tra le motivazioni, Mondini ha dichiarato di essere stata trasferita in una stanza condivisa con un collega noto per i suoi problemi igienici. Questa situazione avrebbe, secondo la giornalista, avuto ripercussioni sul suo stato di salute, portandola a soffrire di ansia e problemi cardiaci.

Nonostante le prime indagini avessero portato a una richiesta di archiviazione, la Procura generale ha deciso di avocare l’inchiesta, portando avanti l’accusa in tribunale. Tuttavia, durante l’udienza, il gup ha stabilito il non luogo a procedere, ritenendo che non vi siano stati atti persecutori volti a danneggiare la carriera della giornalista.

La reazione degli imputati

Dopo il verdetto, gli imputati hanno espresso la loro soddisfazione per la sentenza, sottolineando la lunghezza e la difficoltà dell’intera vicenda legale. Andrea Montanari, ex direttore del Tg1, ha dichiarato che “la verità dei fatti è stata finalmente ripristinata”, riportando dignità ai giornalisti coinvolti e all’intera testata del Tg1. Ha poi evidenziato come il processo abbia avuto un impatto significativo sulle vite delle persone coinvolte e delle loro famiglie, richiamando le parole del giurista Piero Calamandrei: “Il processo è di per sé una pena”.

La sentenza ha segnato un punto fermo nella vicenda, ma il gup si è riservato novanta giorni per motivare la decisione.

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Cronache

Napoli-Palermo: tre tifosi palermitani trovati con materiale pirotecnico, fermati dalla Digos

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Durante i controlli predisposti dalla Questura di Napoli in occasione della partita di calcio tra Napoli e Palermo, tre tifosi palermitani sono stati fermati all’ingresso dello stadio. Il personale della Digos, del Commissariato di PS San Paolo e della Guardia di Finanza ha effettuato una verifica, scoprendo che i tifosi erano in possesso di materiale pirotecnico.

I tifosi, fermati durante l’accesso all’impianto sportivo, sono stati immediatamente condotti presso gli uffici della Questura di Napoli per ulteriori accertamenti e per valutare la loro posizione legale.

Questo intervento rientra nei servizi di ordine pubblico volti a garantire la sicurezza degli eventi sportivi e prevenire comportamenti pericolosi che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei tifosi e disturbare lo svolgimento regolare della partita.

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I misteri di Chiara Petrolini: il caso dei neonati uccisi e l’interrogatorio di garanzia

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Il caso di Chiara Petrolini, la ventunenne di Traversetolo accusata di aver ucciso un neonato e sospettata di un secondo infanticidio avvenuto circa un anno prima, ha scosso l’opinione pubblica. Il 24 settembre 2024, Chiara è arrivata al tribunale di Parma per l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Luca Agostini. Vestita con jeans scuri, camicia bianca e occhiali neri, ha evitato le domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere, come confermato dal suo legale, l’avvocata Nicola Tria.

Un caso complesso e tragico

L’avvocato di Chiara ha descritto la vicenda come “tragica e particolarmente complessa”, sottolineando che alcuni elementi chiave potrebbero ancora mancare nel quadro generale. Nonostante Chiara abbia scelto di non parlare in questa fase, l’avvocato ha ricordato che la ragazza ha già fornito un contributo significativo nelle fasi precedenti delle indagini.

La famiglia e gli sviluppi dell’indagine

La famiglia di Chiara, i cui genitori sono stati dichiarati estranei alla vicenda poiché non erano a conoscenza delle gravidanze, è ancora al centro degli accertamenti. I loro cellulari, sequestrati in precedenza, sono stati restituiti dopo essere stati oggetto di copia forense. Un altro elemento da chiarire riguarda l’eventuale utilizzo di farmaci da parte di Chiara, soprattutto dopo la scoperta di ricerche sul web legate all’uso dell’ossitocina.

L’incredulità dei genitori

Quando i genitori di Chiara, in vacanza negli Stati Uniti, sono stati informati del ritrovamento del neonato sotterrato nel giardino di casa, la reazione del padre è stata di shock e incredulità. Nonostante la gravità della situazione, la famiglia non ha anticipato il rientro in Italia, neanche dopo che la loro abitazione è stata posta sotto sequestro.

Dettagli emergenti e il silenzio dell’ex fidanzato

Un dettaglio sconcertante è emerso dal programma televisivo Pomeriggio Cinque. Il giorno del compleanno di Samuel, il neonato, Chiara ha inviato un messaggio WhatsApp al suo ex fidanzato, scrivendo “Buon compleanno” e chiedendo di vedersi per parlare. Tuttavia, il giovane, sconvolto dalla scoperta che il bambino ritrovato era suo figlio, ha deciso di non risponderle.

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