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Approvato il ddl Valditara: torna il voto in condotta e sanzioni per le scuole

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La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al ddl Valditara sul voto in condotta, con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. La riforma prevede cambiamenti significativi per il sistema scolastico italiano, introducendo il ritorno alla valutazione numerica del comportamento nelle scuole medie e stabilendo regole più severe per la condotta degli studenti.

Bocciatura con 5 in condotta e valutazione numerica

La riforma introduce la bocciatura automatica per gli studenti che non raggiungono almeno il 6 in condotta, sia alle scuole medie che alle scuole superiori. Questo significa che un voto di 5 in condotta comporterà il ripetersi dell’anno scolastico, misura già presente ma ora rafforzata. Per le scuole superiori, il voto di condotta influenzerà anche l’assegnazione del credito scolastico: solo gli studenti con un voto pari o superiore a 9 decimi potranno ottenere il punteggio più alto.

Debiti formativi e educazione civica

Nel caso di una valutazione di 6 in condotta nelle scuole superiori, gli studenti dovranno affrontare un debito formativo. Sarà richiesto di presentare un elaborato di educazione civica per recuperare il debito, rendendo così la condotta un fattore cruciale non solo per la promozione, ma anche per l’accesso al diploma.

Multe per aggressioni al personale scolastico

Un’altra novità della riforma riguarda le sanzioni amministrative per chi commette aggressioni al personale scolastico. Gli atti di violenza verso insegnanti e personale scolastico saranno puniti con multe, in aggiunta ai procedimenti penali già previsti dalla legge. Questo cambiamento punta a garantire una maggiore protezione per gli insegnanti e a ristabilire l’autorità scolastica.

Commento degli esperti

Secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), la riforma è un passo importante per ristabilire l’autorevolezza dei docenti. Ha sottolineato che è giusto responsabilizzare gli studenti per i loro comportamenti e considera positivo l’introduzione di multe per chi aggredisce il personale scolastico, poiché queste sanzioni amministrative possono accelerare i tempi di giustizia rispetto ai processi penali.

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Cronache

Abuso su 13enne, bidello condannato per violenza sessuale

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Un bidello di 31 anni, di Senigallia (Ancona), è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) per violenza sessuale per aver molestato un’alunna minorenne. Il fatto risale al 20 maggio dello scorso anno, successo a Senigallia. La ragazzina, 13 anni all’epoca dei fatti, alunna di terza media in un istituto della città, si trovava a teatro impegnata in una attività con la scuola quando il collaboratore scolastico l’ha molestata davanti anche a delle sue amiche. Un gesto improvviso che la turbò profondamente tanto che arrivata a casa si confidò con la madre che poi si rivolse ai carabinieri per sporgere denuncia.

La condanna per il bidello, difeso dall’avvocato Catello De Simone, è arrivata martedì, inflitta dal gup Alberto Pallucchini, in abbreviato. Una perizia fatta fare dalla difesa ha evidenziato disturbi comportamentali dell’imputato, affetto da una sorta di immaturità, che lo avrebbe portato ad interagire con un eccessivo slancio affettuoso. Non si sarebbe voluto approfittare della minore.

Spiegazione che non è stata però ritenuta sufficiente dal giudice per poterlo prosciogliere. Il bidello è stato condannato a risarcire la vittima, parte civile attraverso i familiari con l’avvocato Simeone Sardella, di 15mila euro per i danni morali subiti. Disposta anche l’interdizione perpetua da qualunque ufficio attinente alla tutela, alla curatela o all’amministrazione di sostegno, e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. Interdizione temporanea anche dai pubblici uffici. Il collaboratore scolastico non ha più lavorato nella scuola della minore, poco dopo i fatti era scaduto il contratto.

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Esteri

‘Propaganda russa rilancia video su attacco nucleare a Londra’

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Nuovo filmato di minacce a Londra della propaganda russa. Un canale televisivo, Tsargrad ,di proprietà dell’oligarca russo Konstantin Malofeev stretto alleato di Vladimir Putin, ha rilanciato sul suo Telegram una simulazione di un attacco nucleare alla capitale del Regno Unito: un video di 4 minuti che mostrava – riporta il tabloid britannico Express – la dinamica, sottolineando che causerebbe la morte di 850 mila persone e 2 milioni di feriti. Minacce nucleari del Cremlino che – ricorda Express – arrivano mentre il Regno Unito sta valutando la possibilità di consentire all’esercito ucraino di usare i missili Storm Shadow per colpire obiettivi all’interno della Russia. Pubblicato originariamente tre mesi fa, “il video è stato riciclato – conclude – nel tentativo di aumentare la pressione psicologica sul Regno Unito”. Malofeev, 50enne stretto alleato di Putin, è un banchiere d’investimento e magnate dei media, anche noto come “l’oligarca ortodosso” per via dei suoi legami con la chiesa russa.

 

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Tumore polmone, in Campania la cura arriva a casa del paziente

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La Campania amplia l’offerta di servizi domiciliari, garantendo ai pazienti con tumore al polmone un’assistenza più completa e personalizzata. Il modello organizzativo della Regione consente ai pazienti oncologici di assumere la terapia direttamente a casa, semplificando così il percorso di cura. Si tratta di farmaci di fascia H non classificati per somministrazione ospedaliera che possono essere dispensati dalle farmacie territoriali della Asl di appartenenza e, quindi, consente anche ai pazienti con diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule (Nsclc) “oncogene addicted”, ovvero i pazienti con una forma di tumore legata a una specifica mutazione genetica (in Campaniacirca 1500 all’anno), di assumere i farmaci orali direttamente a casa propria. Tempi burocratici per la somministrazione domiciliare 120 giorni a fronte di una media nazionale che si attesta su un anno.

“La Rete oncologica della Campania è un esempio virtuoso di multidisciplinarietà e inclusività – dichiara Gennaro Sosto, direttore Asl di Salerno -. Sono stati infatti istituiti team oncologici multidisciplinari che si riuniscono per esaminare caso per caso e per definire in maniera congiunta la terapia più indicata. L’obiettivo è quello di rendere più semplice la vita dei pazienti e dei loro cari costretti già ad affrontare una malattia difficile che ha un alto tasso di mortalità”. Il tumore del polmone è considerato un ‘big killer’. Nel 2023, l’Italia ha registrato circa 44mila nuove diagnosi di tumore del polmone, di cui circa 4000 in Campania. “I trattamenti personalizzati possono determinare un aumento significativo della sopravvivenza e un miglioramento della qualità della vita”, spiega Alessandro Morabito(nella foto) direttore dell’Oncologia clinica toraco-polmonare del Pascale. Se ne parlerà oggi pomeriggio a Napoli in occasione della tavola rotonda “Il valore dell’innovazione nei percorsi di cura dei pazienti con Nsclc Oncogene Addicted”, incontro realizzato da Amgen Italia.

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