Collegati con noi

Cronache

Spaccio di droga a San Nicola la Strada: arrestati quattro gambiani

Pubblicato

del

Le forze dell’ordine hanno messo a segno un colpo significativo contro lo spaccio di droga nella serata di ieri a San Nicola La Strada, alle porte di Caserta. I Carabinieri della locale stazione hanno arrestato quattro cittadini di nazionalità gambiana, tutti coinvolti in un sistema ben organizzato di spaccio di hashish e marijuana nei pressi della villetta comunale di Largo Rotonda.

Il blitz dei Carabinieri

L’operazione è scattata poco dopo le 22:00, con l’impiego di pattuglie e agenti in borghese, che hanno sorpreso i quattro mentre cedevano diverse dosi di sostanze stupefacenti a tre giovani del casertano. Il gruppo criminale aveva sviluppato un metodo preciso e sincronizzato, con due dei quattro arrestati impegnati nel ruolo di vedette, il cui compito era avvistare le forze dell’ordine e indirizzare gli acquirenti verso i pusher. Gli spacciatori, posizionati in punti strategici della villetta per garantire possibili vie di fuga, si occupavano della cessione delle droghe in cambio di denaro.

Arresti e sequestro

Grazie all’azione rapida e coordinata dei Carabinieri, i quattro gambiani, di età compresa tra i 26 e i 32 anni, sono stati fermati. Durante la perquisizione, sono state sequestrate oltre 20 dosi di hashish e 10 di marijuana, insieme a 145 euroin banconote di piccolo taglio, considerati il provento dell’attività illecita.

Tutti e quattro gli arrestati erano già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati di spaccio di stupefacenti e si trovavano illegalmente sul territorio nazionale. I giovani acquirenti, invece, sono stati segnalati alle autorità per le sanzioni amministrative previste dalla legge.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Impedire rientro camorra in beni confiscati, firmato protocollo

Pubblicato

del

Un protocollo per trasformare i beni confiscati alla camorra in nuovi luoghi di grande valore sociale per i cittadini di Torre Annunziata, tenendo fuori la camorra che con parenti o amici mira a reintrodursi nei beni confiscati. A questo punta il documento che è stato firmato oggi nella prefettura di Napoli dal prefetto Michele Di Bari, dall’assessore alla Sicurezza e Legalità della Regione Campania Mario Morcone, dal sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo e dal presidente della società consortile Agrorinasce, Elena Giordano. L’accordo è finalizzato a rendere più stringenti i controlli antimafia e anticorruzione nell’ambito degli appalti per gli interventi di ristrutturazione o di manutenzione per la riconversione e la gestione dei beni confiscati che il Comune di Torre Annunziata ha concesso in comodato d’uso ventennale al Consorzio.

Agrorinasce si occupa di beni confiscati in tutto il territorio casertano, in particolare a Casal di Principe, ed è forte di una esperienza che porta la società a occuparsi anche di trenta beni confiscati a Torre Annunziata, dove c’è il nuovo sindaco dopo che l’amministrazione precedente è stata commissariata per diversi motivi tra cui anche il mancato uso dei beni confiscati. “E’ un lavoro – ha spiegato Di Bari – che abbiamo fatto prima con la commissione straordinaria di Torre Annunziata e poi con il sindaco e che oggi perfezioniamo con la firma di questo protocollo con Agrorinasce e il Comune di Torre Annunziata. Un accordo vigilato dalla Prefettura e dalla Regione con l’assessore Morcone, dando un segnale importante per questi territori.

Il perfetto uso di questi beni confiscati diventa infatti una testimonianza di legalità, sapendo che tanti beni confiscati saranno un segnale forte di legalità. Il protocollo prevede una serie di attività che verranno adottate da Agrorinasce, società presieduta dall’ex magistrato Elena Giordano che avrà tutte le attività indispensabili perché i lavori di ristrutturazione e gestione siano correttamente fatti”. L’assessore regionale Morcone sottolinea come con l”accordo firmato oggi “sia la prima volta che l’associazione Agrorinasce esce dalla provincia di Caserta e si mette al servizio del Comune di Torre Annunziata, dove il sindaco è cambiato da poco dopo il commissariamento”.

“L’idea – ha proseguito l’assessore – è di offrire aiuti e sostegno ai sindaci che hanno molti beni e fanno fatica a gestirli al meglio per i cittadini. Il protocollo firmato è molto impegnativo per le verifiche di legalità ed è stato usato già in provincia di Caserta in relazione ai Casalesi, perché forte è la preoccupazione di infiltrazioni nell’uso da parte dei vecchi proprietari. E’ un protocollo pesante e impegnativo per metterci al riparo da queste nuove infiltrazioni”.

Continua a leggere

Cronache

Figlio dell’ex boss assolto a Napoli: è incapace di intendere e volere

Pubblicato

del

Il Tribunale di Napoli ha assolto, perché “incapace di intendere e di volere al momento dei fatti” il figlio ventenne di un ex elemento di vertice della camorra accusato di stalking ai danni dell’ex e di rapina, reati contestati in due diversi procedimenti giudiziari. Il giovane, attraverso il suo legale, l’avvocato Giuseppe De Gregorio, è riuscito a dimostrare l’esistenza di una patologia psichiatrica che, quando si verificarono i fatti, non era tenuta sotto controllo dai farmaci. Le perizie a cui è stato sottoposto da entrambi di giudici davanti ai quali era sotto processo hanno accertato infatti la presenza della malattia e consentito l’avvio delle cure presso il Dipartimento Igiene Mentale dell’Asl Napoli 1 che così l’ha preso in carico. Le assoluzioni, per la rapina e lo stalking, sono poi giunte rispettivamente qualche giorno fa e nel mese di luglio. Dalle indagini è emerso che più volte nei messaggi inviati alla fidanzata dell’epoca il ragazzo ha fatto riferimento al ruolo che in passato la sua famiglia aveva ricoperto nel panorama criminale dei Quartieri Spagnoli della città.

Continua a leggere

Cronache

Molestie a dipendenti, chiesto processo per manager

Pubblicato

del

E’ accusato di avere molestato due dipendenti durante le ore di lavoro “abusando della propria autorità”. Per questo la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’oramai ex presidente dell’Associazione nazionale istituiti non statali e di istruzione (Aninsei). I fatti risalgono al 2022 e riguardano due episodi distinti avvenuti nel gennaio e nel maggio di due anni fa. Secondo l’impianto accusatorio il modus operandi era però lo stesso: il manager “in più occasioni, con gesti repentini ed improvvisi, tali da impedire la pronta reazione” delle vittime, “le ha costrette a subire atti sessuali contro la loro volontà”.

Nei confronti dell’uomo, 78 anni, il pm Stefania Stefania contesta il reato di violenza sessuale aggravata per “avere profittato di circostanze di luogo tali da impedire la pubblica e privata difesa”. Il procedimento è già arrivato al vaglio del gup che ha aggiornato l’udienza al prossimo otto novembre.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto