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Cronache

Dal campo di calcio al carcere: la drammatica storia di Gennaro Musella

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La violenza scaturita su un campo di calcio amatoriale di Napoli due anni fa torna al centro dell’attenzione per l’inasprimento della misura cautelare nei confronti di Gennaro Musella, protagonista di un duplice tentato omicidio. Quella che doveva essere una semplice partita tra due squadre locali si è trasformata in un incubo di violenza e sangue, segnando in modo indelebile la vita dei partecipanti e delle vittime.

Tutto si è svolto nell’ottobre del 2022 sui campi di calcio di via San Rocco, durante una partita tra le squadre amatoriali dei “Bandidos Argentinos” e gli “Scugnizzi”. Gennaro Musella, allora ventenne, reagì a un intervento in scivolata da parte di un difensore avversario con una ferocia inaudita: estrasse un coltello nascosto nei pantaloncini e colpì ripetutamente l’avversario all’addome, riducendolo in fin di vita. Non contento, rivolse la sua furia verso un altro giocatore, colpendolo anch’esso.

La dinamica dell’aggressione fu chiara dalle immagini agli atti: Musella, spinto dalla rabbia e, pare, dalle incitazioni del padre sugli spalti (“uccidili, uccidili”), reagì in modo spropositato, infliggendo ferite gravi che avrebbero potuto avere esiti tragici. Il suo comportamento sul campo fu definito “pulp” per la brutalità e l’assenza di un minimo freno emotivo.

A seguito dell’arresto immediato, Musella è stato processato per duplice tentato omicidio. Difeso dall’avvocato Rosario Arienzo, ha scelto il rito abbreviato, ammettendo le proprie responsabilità e risarcendo le vittime. Nonostante la gravità dei fatti, la sua confessione e il percorso giudiziario gli hanno permesso di ottenere una riduzione della pena rispetto alle richieste della pubblica accusa. Condannato a quattro anni di reclusione, Musella ha trascorso un periodo agli arresti domiciliari.

Tuttavia, la recente violazione degli obblighi imposti dal regime di detenzione domiciliare ha portato al suo arresto. Le autorità hanno deciso di inasprire la misura cautelare, trasferendolo in carcere, dove Musella dovrà scontare il resto della sua condanna.

Il caso di Gennaro Musella ha destato scalpore non solo per la ferocia dell’aggressione, ma anche per le sue implicazioni familiari. Musella è infatti il nipote di Maria Licciardi, nota madrina di camorra, anche se in questo specifico contesto non sono state rilevate aggravanti di stampo mafioso. Tuttavia, la figura paterna ha avuto un ruolo decisivo nell’incitare la violenza, portando anche alla sua condanna.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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