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Cronache

Clan dei Casalesi voleva realizzare forno crematorio su terreni della Curia

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Voleva realizzare un impianto di cremazione vicino a un cimitero, su alcuni appezzamenti di terreno dell’ignara Curia Vescovile di Aversa (Caserta) che aveva affittato a due persone, padre e figlio (quest’ultimo professore), poi contattati e incontrati dal boss per costringerli a cedere alle sue richieste. Figura anche questa tentata estorsione tra i reati che i carabinieri di Caserta e la Dda di Napoli contestano ad Aldo Picca, ritenuto a capo dell’omonimo cartello malavitoso casertano sgominato nei giorni scorsi al termine di un’indagine che ha portato il gip a emettere 42 misure cautelari, tra arresti in carcere, domiciliari e divieti di dimora in Campania.

Picca, secondo quanto emerso, ha incontrato entrambe le vittime e tentato di imporre i suoi voleri attraverso un’estorsione. Le conversazioni del boss, ex capozona di Teverola e Carinaro per conto della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, ascoltate dagli investigatori, hanno evidenziato la sua caratura criminale: “la terra serve a me”, ha intimato al professore che, non sapendo chi avesse davanti, in quell’occasione si azzardò a minacciare una denuncia. La replica piccata del professore – che a differenza del padre non aveva idea, appunto, di chi fosse Picca – innescò il tentativo del genitore di ammorbidire le parole pronunciate dal figlio. E anche in quest’occasione il boss ha colto l’occasione per sottolineare la sua caratura criminale: “lui è professore – ha detto – e io sono delinquente”.

L’area finita nel mirino di Picca è stata poi sottoposta a sequestro: malgrado fosse destinata all’esclusivo uso agricolo vi erano stati realizzati un campo di calcetto e alcune baracche. Tutta la vicenda – va sottolineato – è avvenuta all’insaputa della Curia Arcivescovile di Aversa.

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Cronache

A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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