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Economia

Da prime banche europee pioggia di 50 miliardi ai soci

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Si preannuncia una pioggia di miliardi quest’anno per i soci delle principali banche europee. Almeno 50 miliardi di euro, più del doppio rispetto a tre anni fa e che mette in luce, ancora di più, quanto forte sia stata la spinta del rialzo dei tassi di interesse. La cifra, calcolata da Bloomberg sulla base anche dei dividendi che gli azionisti incasseranno nei prossimi mesi, potrebbe aumentare ulteriormente se le banche dovessero mettere mano a nuovi piani di riacquisti di azioni, come in molte stanno programmando, prima della fine dell’anno. Unicredit, rimessa in moto dalla cura Orcel, è tra le banche che si appresta a effettuare nel 2024 il più alto ‘payout’ per un totale di poco più di 10 miliardi di euro.

Si tratta di quasi il doppio di quanto il gruppo di Piazza Gae Aulenti abbia restituito agli investitori nei tredici anni dalla crisi finanziaria fino l’inizio dei rialzi dei tassi da parte della Bce. Il valore delle azioni è peraltro quadruplicato dall’inversione della politica della Bce a metà del 2022, con i precedenti otto anni di tassi d’interesse negativi che avevano pesato sugli utili degli istituti di credito europei . Anche Intesa Sanpaolo (oltre 7,4 miliardi la distribuzione prevista), Ing e Bnp Paribas sono nelle condizioni per diventare tra le banche da cui arriveranno le maggiori remunerazioni mentre Deutsche Bank e Societè Generale dovrebbero restituire gli importi più bassi. Certo è che bisognerà vedere quanto le prossime mosse di politica monetaria, con le banche centrali orientate a più di un taglio, possano incidere sui margini.

“La maggior parte delle banche europee ha ancora capitale in eccesso, ma soprattutto riteniamo che la loro redditività molto migliorata dovrebbe continuare a sostenere la generazione di capitale organico che possono restituire attraverso dividendi e riacquisti”, sintetizza da Morningstar Johann Scholtz. E anche la prevista flessione degli utili delle banche europee nei prossimi tre anni non dovrebbe avere impatti. L’attesa degli analisti è che ci sia una conferma degli attuali dividendi. Quanto ai buyback il Banco Santander ha di recente previsto 1,5 miliardi di euro per il riacquisto di azioni nell’ambito di un impegno a restituire agli investitori circa metà degli utili. Deutsche Bank che è tra le più parche, a metà luglio ha concluso un’altra tranche e ha previsto per i soci, nel periodo 2021-2025, 8 miliardi tra cedola e riacquisto di azioni, seguendo una strada che sembra sempre più comune tra gli istituti di credito.

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Economia

Campari: ceo Fantacchiotti si dimette, interim a Marchesini e Di Fede

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Campari comunica che Matteo Fantacchiotti si è dimesso da amministratore Delegato e membro del Consiglio di amministrazione “per motivi personali” e che le dimissioni sono effettive da oggi. Il board del gruppo “ha deciso di nominare Paolo Marchesini (Chief Financial and Operating Officer) e Fabio Di Fede (General Generale e Business Development Officer) co-ceo ad interim e come membri esecutivi di un Leadership Transition Committee, che sarà presieduto da Bob Kunze-Concewitz (non-executive Director).

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Economia

Firmato l’accordo di coesione: sbloccati 3,5 miliardi per la Campania, investimenti in sanità e infrastrutture

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È stato firmato l’atteso accordo di coesione che sblocca 3,5 miliardi di euro per la Regione Campania, segnando un momento di distensione tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il commissario UE per il PNRR Raffaele Fitto e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Questo accordo arriva dopo mesi di discussioni e correzioni sulle proposte di investimento avanzate dalla Campania e si aggiunge ai 2 miliardi già destinati ad altre opere cruciali, tra cui la riqualificazione di Bagnoli.

Investimenti in sanità e ambiente

Una parte significativa dei fondi sarà destinata al settore sanitario, con 441 milioni di euro investiti in edilizia sanitaria. Tra gli interventi principali, 12 milioni andranno al nuovo ospedale pediatrico Santobono, 83 milioni al restauro degli Incurabili, 50 milioni alla ristrutturazione del Cardarelli, e oltre 3 milioni per il Polo socio-sanitario di Ponticelli.

Sul fronte ambientale, 356 milioni sono stati stanziati per la rimozione delle ecoballe di rifiuti e 250 milioni per la costruzione di biodigestori. Altri 72 milioni saranno destinati alle bonifiche delle discariche e fondi aggiuntivi andranno a ristrutturare le strade della regione.

Progetti per Napoli

Napoli sarà al centro di numerosi interventi infrastrutturali. Tra questi, 50 milioni andranno alla riqualificazione dello stadio Collana, mentre 20 milioni saranno destinati all’ampliamento del Museo Madre. Per la metropolitana Linea 1, 47 milioni saranno investiti nel tratto Piscinola-Capodichino e 73 milioni per la Galleria Poggioreale. Inoltre, 200 milioni saranno dedicati alla riqualificazione del nodo intermodale di Napoli Garibaldi e alla nuova sede della Regione Campania.

Le reazioni

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza dell’accordo, affermando che “gli interventi incideranno profondamente sulla qualità della vita dei cittadini campani” e che “l’obiettivo è accelerare il percorso di crescita e sviluppo della Regione”. Anche il presidente De Luca si è detto soddisfatto, riconoscendo che l’accordo arriva dopo un lungo anno di confronti duri, ma che permetterà finalmente di completare progetti sospesi e migliorare infrastrutture essenziali.

Sindacati e imprenditori hanno accolto positivamente la firma dell’accordo. Nicola Ricci, segretario campano della Cgil, ha evidenziato che “si tratta di una spinta importante per il piano di investimenti”, mentre Giovanni Sgambati della Uil ha parlato di “una svolta necessaria per avviare infrastrutture fondamentali”. Anche Doriana Buonavita della Cisl ha sottolineato la necessità di collaborazione istituzionale per ottimizzare gli interventi.

Confindustria, rappresentata da Costanzo Jannotti Pecci, ha apprezzato il clima di distensione tra Meloni e De Luca, auspicando una collaborazione costruttiva. Per le imprese edili, il presidente di Ance Campania, Luigi Della Gatta, ha espresso soddisfazione, dichiarando che “finalmente si possono avviare investimenti e grandi opere attesi da troppo tempo”.

Un passo decisivo per lo sviluppo della Campania

L’accordo, che prevede un totale di 6,5 miliardi programmati per la regione, rappresenta un’opportunità cruciale per migliorare infrastrutture, sanità e ambiente, garantendo un futuro di sviluppo e crescita per la Campania.

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Economia

Davide Leone investe su Tim, compra 10% risparmio

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Davide Leone & Partners scommette su Tim. La società d’investimento con base a Londra, ha in portafoglio il 10% delle azioni di risparmio del gruppo guidato da Pietro Labriola. Da tempo per Tim si parla del progetto di conversione delle risparmio ma non c’è nulla all’orizzonte. Le risparmio di Tim nella prima seduta della settimana hanno chiuso in rialzo dell’1,4% a 0,279 euro e sono ai massimi da fine febbraio, con un picco di acquisti a metà della scorsa settimana. Dall’11 settembre sono infatti salite dell’11%. Le ordinarie hanno invece chiuso in aumento dell’1,3% a 0,249 euro.

Noto in Italia per il suo investimento in Banco Bpm, fonti vicine a Davide Leone sottolineano che dall’operazione su Tim c’è un buon margine per estrarre valore. Il gruppo di tlc è uno delle poche società quotate a Piazza Affari che ancora conservano le risparmio: questo tipo di titoli non danno diritto di voto ma dividendo. Dopo mesi di lunghe trattative, Tim a luglio ha portato a termine la vendita della sua rete fissa a Kkr, in un’operazione che ha valutato la rete 22 miliardi di euro. Vendendola Tim ha ridotto l’indebitamento snellendosi per competere in uno dei mercati più competitivi al mondo sulla telefonia. Di recente è emerso che il finanziere Davide Leone, con un’operazione datata 23 febbraio, si è riportato sopra la soglia del 5% in Banco Bpm, per quanto sia una partecipazione potenziale, costruita per il 3,251% su opzioni e per 2,223% riferibile ad azioni. In totale, emerge dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti, i diritti di voto sono al 5,474%, attraverso Dl Partners Opportunities Master Fund e Dl Partners A Fund.

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