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Ferrari sogna il colpaccio a Monza, tutto può succedere

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Sale la febbre rossa nel centro di Milano, in attesa del Gran Premio di Monza di domenica prossima. Dalle prime ore della mattinata, una marea di appassionati si è assiepata in piazza San Babila per vedere da vicino i piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz, vestiti di nero come agenti speciali. I due sorridono, firmano autografi, scattano selfie ma soprattutto promettono di battagliare al vertice per la gara e magari anche migliorare il discreto risultato ottenuto tre giorni fa in Olanda, col terzo posto del monegasco e il quinto dello spagnolo.

“A Monza tutto può succedere”, è lo slogan di Leclerc. “Due Ferrari sul podio sarebbe una storia quasi perfetta”, rimarca senza indugio Sainz. Entrambi utilizzano il termine “vittoria” senza definirla impossibile. “L’obiettivo è provare a vincere – assicura Leclerc – con la spinta del pubblico e grazie agli aggiornamenti”. “Con le novità a disposizione e su un circuito più favorevole come questo – sottolinea Sainz, all’ultimo Gran Premio d’Italia sulla Ferrari prima del suo passaggio in Williams – possiamo pensare di essere in lotta per la vittoria”. Il pacchetto di migliorie studiato a Maranello prevede un nuovo fondo evoluto e un’ala posteriore per il basso carico aerodinamico, fondamentali per sfrecciare sui lunghi rettilinei brianzoli e nelle curve a media-alta velocità, come la Parabolica. Non sarà, però, affatto facile competere per la vittoria.

Da battere ci sono anzitutto le McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri e, ovviamente, il tre volte iridato Max Verstappen che, forte dei bis di successi nel 2022 e 2023 con la sua fida Red Bull, insegue il mito di Juan Manuel Fangio, che rimane ancora unico pilota ad aver conquistato tre volte di fila l’alloro a Monza.

I due ferraristi sanno quindi di partire un po’ indietro ma, complice l’inaspettato podio a Zandvoort, sono fiduciosi e puntano sul calore del pubblico per ripetere i loro exploit del passato. Leclerc, già vincitore sulla Rossa nel 2019, sente un “feeling bellissimo e unico” in Italia: “Ho la sensazione che quest’anno ci sia ancora più gente e questo ci carica a mille”. Sainz, in pole position lo scorso anno, percepisce il peso della responsabilità: “E’ incredibile l’affetto della gente. Succede solo in Ferrari, a Monza e a Milano. L’atmosfera qua ci esalta, sappiamo che dobbiamo fare bene per ripagare questa passione”. Una passione che riempirà l’autodromo già da domani, quando alle 13 sarà aperta la fan zone con interviste e in consolle dj di fama internazionale. Da venerdì, poi, spazio al rombo ai motori.

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Salta la prima panchina in serie A, la Roma esonera Daniele De Rossi

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L’AS Roma ha annunciato ufficialmente di aver sollevato Daniele De Rossi dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. La decisione, come spiegato dal Club, è stata presa nell’interesse della squadra, con l’obiettivo di riprendere il percorso auspicato in un momento in cui la stagione è ancora nelle sue fasi iniziali.

Il Club giallorosso ha espresso gratitudine a De Rossi per il lavoro svolto nei mesi trascorsi come tecnico, sottolineando la passione e la dedizione con cui ha guidato la squadra. Nonostante la separazione professionale, De Rossi sarà sempre considerato una figura di casa nella Roma, simbolo di un legame indissolubile con i colori giallorossi.

La società ha inoltre fatto sapere che seguiranno ulteriori comunicazioni riguardanti la guida tecnica della squadra, con l’intento di dare una nuova direzione al progetto sportivo per il resto della stagione.

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Champions: Thiago esordio da sogno, Juve fa 3-1 con PSV

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La Juve di Champions è la versione più bella di questo inizio stagione. I bianconeri travolgono il Psv per 3-1, Thiago Motta vive un debutto da sogno e Yildiz fa impazzire i 40mila dello Stadium: la perla del turco è degna del miglior Del Piero, a 19 anni e 136 giorni supera proprio Alex nella classifica dei marcatori più giovani della Juve nella competizione. A tempo scaduto arriva il 3-1 di Saibari che “rovina” l’imbattibilità dei bianconeri, ma non la festa. Thiago Motta fa solo due cambi rispetto alla squadra che ha cominciato ad Empoli: nell’undici titolare non c’è Douglas Luiz ma McKennie con Locatelli davanti al quartetto difensivo formato da Kalulu, Gatti, Bremer e Cambiaso.

In porta torna Di Gregorio, resta ancora fuori Danilo mentre davanti vengono confermati Gonzalez e Koopmeiners con Yildiz alle spalle di Vlahovic. Bosz lancia De Jong come punta centrale del tridente completato da Bakayoko e Tillman. Tra i pali non c’è Benitez, rientrato in Olanda per la nascita del figlio, bensì il suo vice Drommel. E’ l’esordio di Thiago Motta in Champions, ma anche di Chiellini nella sua nuova veste: l’ex capitano bianconero è tornato in società da dirigente, il “battesimo” è avvenuto al pranzo Uefa al ristorante “Del Cambio” in pieno centro a Torino.

Allo Stadium torna a suonare la “musichetta” a distanza di 685 giorni dalla sfida contro il Psg di novembre 2022, il primo tiro in porta è del Psv con Veerman dopo sette minuti ma Di Gregorio blocca a terra senza affanni. La manovra olandese appare più fluida, i bianconeri rispondono con un colpo di testa di Nico Gonzalez smorzato da Dams.

E’ il segnale che la Juve sta prendendo le misure, al 21′ arriva il vantaggio: Yildiz prende palla e punta Ledezma, poi fa partire un destro a giro che si infila sotto l’incrocio dei pali. E’ il classico gol alla Del Piero, proprio l’idolo del turco che esulta con la linguaccia di “Pinturicchio” e quasi non si rende conto della sua prodezza al debutto in Champions. Lo Stadium è una bolgia, la squadra di Thiago Motta spinge sull’acceleratore e va subito vicina al raddoppio ma Drommel si supera di piede su McKennie.

Il Psv barcolla e si salva anche su Nico Gonzalez, poi al 27′ becca il 2-0 firmato dall’americano che questa volta non sbaglia. I due allenatori non fanno cambi nell’intervallo, ma soprattutto non cambia l’atteggiamento offensivo dei bianconeri che trovano subito il tris: Vlahovic si traveste in uomo-assist, Nico Gonzalez è dimenticato in mezzo all’area e tutto solo batte ancora Drommel. Thiago Motta inserisce Danilo e Thuram e al 69′ concede lo standing ovation a Yildiz, Bosz prova a scuotere il suo Psv con Saibari e Lang.

La reazione della sua squadra è tutta in un destro centrale di Saibari, Vlahovic si divora il poker e a tempo scaduto arriva il gol della bandiera per gli olandesi realizzato proprio dal subentrato marocchino. La Juve può esultare per l’esordio vincente in Champions, sabato sempre allo Stadium ci sarà il big-match contro il Napoli: l’obiettivo è ripartire anche in campionato dopo due 0-0 di fila, all’orizzonte c’è il primo crash-test per lo scudetto contro il grande ex Antonio Conte.

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Champions, il Milan battuto dal Liverpool e contestato a San Siro

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Una serata difficile per il Milan a San Siro, dove i rossoneri sono stati sconfitti 3-1 dal Liverpool. Nonostante l’iniziale vantaggio firmato da Pulisic dopo soli 3 minuti su assist di Morata, gli uomini di Fonseca hanno ceduto alla pressione degli inglesi, complici gravi errori difensivi e un calo progressivo nella prestazione.

Il Liverpool ha sfruttato due calci piazzati per ribaltare il risultato: prima Konaté di testa su punizione, poi Van Dijk su corner, chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nel secondo tempo, Szoboszlai ha inferto il colpo decisivo, rendendo vano il tentativo del Milan di tornare in partita.

 

La difesa rossonera, con Tomori e Calabria in campo, non è riuscita a contenere l’attacco dei Reds, mentre Maignan ha alternato buoni interventi ad errori, uscendo infine per infortunio. A sostituirlo, il 19enne Lorenzo Torriani, a cui è toccato il difficile compito di difendere la porta contro i campioni inglesi.

Non sono mancate le polemiche, con il Milan che ha protestato per un presunto tocco di mano in area di Gakpo nel secondo tempo, ignorato dall’arbitro e dal VAR. In tribuna Zlatan Ibrahimovic, che ha rilasciato dichiarazioni pungenti nel prepartita, ha ribadito il suo ruolo di leader dentro e fuori dal campo.

Ora Fonseca dovrà trovare una reazione veloce, poiché all’orizzonte si profila il derby, una sfida fondamentale per la stagione del Milan, che finora ha raccolto solo una vittoria in cinque partite.

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