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Cronache

Tragedia stradale a Giugliano, arrestato il compagno della madre della bimba di 8 anni con l’accusa di omicidio stradale

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Questa mattina, intorno alle 5:20, Giugliano in Campania è stata scossa da un terribile incidente stradale in via Domitiana, all’altezza del civico 99. Una Smart Fortwo, con a bordo una famiglia di quattro persone, si è ribaltata, provocando la morte di una bambina di soli otto anni. Le cause dell’incidente sono ancora da accertare, ma il sovraccarico del veicolo, omologato per il trasporto di sole due persone, potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nella dinamica dell’incidente.

L’auto, progettata per ospitare solo due passeggeri, era invece occupata da una coppia e dalle loro due figlie, una situazione che avrebbe potuto contribuire al ribaltamento del veicolo. Nell’incidente, la sorella maggiore, di 16 anni, è rimasta gravemente ferita ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Pozzuoli, dove i medici stanno valutando possibili fratture. La madre delle ragazze è attualmente in osservazione presso lo stesso pronto soccorso, mentre il compagno, l’uomo alla guida del veicolo, ha riportato solo lievi escoriazioni.

Le autorità hanno immediatamente chiuso il tratto di strada interessato dall’incidente per consentire i rilievi necessari a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. La comunità di Giugliano è profondamente scossa da questa tragedia, che mette in evidenza l’importanza di rispettare le normative relative alla circolazione e al trasporto dei passeggeri, al fine di evitare simili tragedie.

In seguito all’incidente, i carabinieri della stazione di Varcaturo e della sezione radiomobile di Giugliano hanno arrestato Francesco D’Alterio, nato a Napoli il 12 maggio 1977, per omicidio stradale. L’uomo, che era alla guida della Smart al momento dell’incidente, sarà portato in carcere.

Questa vicenda rappresenta un tragico monito per tutti, ricordando quanto sia fondamentale adottare prudenza e consapevolezza quando ci si mette al volante, per proteggere la propria vita e quella degli altri. La perdita di una giovane vita è un dolore incommensurabile che lascia una ferita profonda nella comunità e nelle persone coinvolte.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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