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Conte cerca il riscatto dopo Verona: ho un impegno morale con Napoli

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Il Napoli cerca il riscatto. La sconfitta di Verona nell’esordio in campionato, per la pesantezza del risultato in sé e per le criticità emerse ha sparso pessimismo e ora il compito di riportare serenità e fiducia nell’ambiente spetta proprio all’allenatore. Conte nel presentare la sfida con il Bologna, in programma dopodomani sera al Maradona, respinge ogni riferimento al mercato e chiarisce di avere un saldo e responsabile impegno morale con la squadra che non intende minimamente disattendere, a prescindere da come si concluderà la campagna acquisti.

“Per quanto riguarda il mercato – dice – dovete chiedere alla società. La scorsa settimana abbiamo fatto una intera conferenza stampa parlando di mercato e sapete tutti come è andata a finire la partita con il Verona. Oggi voglio parlare soltanto della gara con il Bologna, una squadra che tutti sapete che cosa ha fatto l’anno scorso”. “A prescindere da quello che possa accadere sul mercato – spiega l’allenatore – ho preso un impegno morale e umano non solo con i tifosi del Napoli, dai quali ho sentito grande affetto ed entusiasmo senza aver dato ancora niente, ma anche nei confronti dei calciatori sui quali voglio ricostruire questo progetto e che ho fortemente voluto che restassero qui, anche quelli che avevano richieste e che potevano andare altrove”. “Qualsiasi cosa accada sul mercato – aggiunge – a me non interessa. Lavorerò e lavoreremo a testa bassa e faremo il possibile e l’impossibile per riportare il Napoli dove merita. Bisogna avere solo un po’ di pazienza. Quando lavori i risultati devono venire fuori per forza”.

Poi fa il punto della situazione sulle condizioni della squadra. “Nel secondo tempo della partita di Verona – osserva – sembrava essere tornati all’anno scorso. Il secondo tempo ha destato preoccupazione, ha risvegliato vecchi scheletri ed è inevitabile che tutti a fine partita eravamo delusi, anche in rapporto al lavoro che noi facciamo. Abbiamo giocato due partite nella stessa gara. Il secondo tempo ha riportato anche i tifosi indietro all’anno scorso. Pensavo che tante cose fossero state cancellate e invece sono riemerse”. “Ho basato la ricostruzione del Napoli – dice Conte – su un gruppo di 10-12 giocatori che sono qui da un bel po’ e che hanno scritto una pagina importante della storia di questo club. Sono ragazzi super perbene. Li vedi allenarsi e c’è poco da dire. C’è grande applicazione, c’è voglia ed entusiasmo. Sono responsabili e sono i primi che hanno capito il disagio del secondo tempo con il Verona. Hanno voglia di riscatto”.

“Da come lavoriamo- spiega – non ho preoccupazioni perché i ragazzi sono responsabili, hanno preso coscienza in maniera realistica di quello che è successo e sono convinto che sono i primi a non voler dar vita ad altre delusioni”. “Per la ricostruzione – aggiunge Conte – devi creare una base solida, uno zoccolo duro e so di averlo. Sono ragazzi perbene che hanno a cuore il Napoli. Io mi affido a loro come loro si affidano a me. Ho fiducia, cosa che non vedo nell’ambiente intorno a noi. Ma assicuro che i ragazzi hanno voglia di riportare il Napoli a essere competitivo”.

“Il Bologna – osserva riguardo alla prossima sfida – è finito in campionato 15 punti sopra di noi. E’ una squadra fisica, che gioca a ritmo intenso. Bisognerà fare molta attenzione, è una partita che deve essere giocate al 110 per cento. Ed è importante che il Maradona faccia il Maradona. I ragazzi hanno bisogno di sentire fiducia. Capisco le difficoltà e il secondo tempo di Verona può aver lasciato strascichi, ma non abbiamo tempo né in campo né sugli spalti”. Conte pensa di recuperare Buongiorno, assente a Verona (“per noi è un giocatore importante”) e conferma che l’ultimo arrivato, Neres andrà in panchina. “E’ un calciatore che ha grande qualità e fantasia nell’uno contro uno – dice – che sa attaccare lo spazio e sa fare assist e gol. Può giocare sia nella posizione di Politano che in quella di Kvara. Lo abbiamo preso dopo un bel corteggiamento. Siamo contenti. Ha bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi ma è un ragazzo sveglio. Verrà con noi e vedremo”.

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Champions, il Milan battuto dal Liverpool e contestato a San Siro

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Una serata difficile per il Milan a San Siro, dove i rossoneri sono stati sconfitti 3-1 dal Liverpool. Nonostante l’iniziale vantaggio firmato da Pulisic dopo soli 3 minuti su assist di Morata, gli uomini di Fonseca hanno ceduto alla pressione degli inglesi, complici gravi errori difensivi e un calo progressivo nella prestazione.

Il Liverpool ha sfruttato due calci piazzati per ribaltare il risultato: prima Konaté di testa su punizione, poi Van Dijk su corner, chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nel secondo tempo, Szoboszlai ha inferto il colpo decisivo, rendendo vano il tentativo del Milan di tornare in partita.

 

La difesa rossonera, con Tomori e Calabria in campo, non è riuscita a contenere l’attacco dei Reds, mentre Maignan ha alternato buoni interventi ad errori, uscendo infine per infortunio. A sostituirlo, il 19enne Lorenzo Torriani, a cui è toccato il difficile compito di difendere la porta contro i campioni inglesi.

Non sono mancate le polemiche, con il Milan che ha protestato per un presunto tocco di mano in area di Gakpo nel secondo tempo, ignorato dall’arbitro e dal VAR. In tribuna Zlatan Ibrahimovic, che ha rilasciato dichiarazioni pungenti nel prepartita, ha ribadito il suo ruolo di leader dentro e fuori dal campo.

Ora Fonseca dovrà trovare una reazione veloce, poiché all’orizzonte si profila il derby, una sfida fondamentale per la stagione del Milan, che finora ha raccolto solo una vittoria in cinque partite.

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L’Inter di Inzaghi sfida il City: serve gara gigantesca

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Rialzarsi subito dopo il pareggio di Monza, partire al meglio in Champions League e provare a vendicare (seppur in minima parte vista la differenza di importanza) la sconfitta nella finale di Istanbul. L’Inter si presenta al cospetto del Manchester City di Pep Guardiola con un triplice obiettivo, alla ricerca inoltre anche di conferme a livello continentale dopo quanto mostrato in coppa nelle ultime stagioni ma senza anche dimenticare che all’orizzonte c’è pure il derby col Milan in campionato di domenica sera. Per tenere testa al City però servirà una prestazione da vera big europea, anche perché di fronte ci sarà una delle principali candidate ad alzare il trofeo a fine stagione. Una squadra di campioni, da Haaland a De Bruyne, che nelle ultime 30 partite europee in casa ha ottenuto 28 vittorie e due pareggi. Servirà quindi ben altra Inter rispetto a quella vista a Monza, non solo nei nomi ma soprattutto nella prestazione, nell’intensità e nella fame.

“Non c’è bisogno che presenti io il Manchester City, non perdono in casa dal 2018. Sappiamo cosa dobbiamo fare, dobbiamo fare una partita gigantesca. Corsa, aggressività, determinazione, tante componenti per fare un’ottima gara”, ha spiegato Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia. “A Monza siamo stati sottoritmo. Con l’Atalanta è stata un’altra partita. Ma avevo tanti giocatori in giro per il mondo. Sappiamo bene che domani dovremo avere un altro ritmo e un’altra intensità. In Europa il livello si alza ancora di più”, ha aggiunto. Sottolineando poi come per lui non si tratti di una rivincita per Istanbul: “Non è una partita di rivincita, per quella partita non ho rimpianti. Questa è una partita di prima fase ed è tutto diverso, perché devi preparare otto squadre diverse, prima preparavi le partite contro tre squadre”.

Il tecnico deve fare i conti anche con le assenze, visto che il problema muscolare accusato nel finale della gara con il Monza ha costretto Federico Dimarco a rimanere a Milano, così come Marko Arnautovic alle prese con la febbre. Ma è soprattutto il forfait dell’esterno italiano ad essere pesante, considerando l’importanza nello scacchiere tattico di Inzaghi e le sue capacità balistiche che in una partita del genere potrebbero fare comodo. A sostituirlo sulla fascia sinistra dal 1′ sarà Carlos Augusto, mentre rispetto alla sfida in Brianza di domenica torneranno nella formazione titolare i vari Acerbi, Bastoni, Barella e Calhanoglu. In attacco la coppia sarà formata ancora da Thuram e da capitan Lautaro Martinez, a caccia del gol per sbloccarsi (in nerazzurro ha segnato una solo rete dal marzo scorso). “Caso Lautaro? Assolutamente no”, spiega Inzaghi sorridendo alla domanda. “Sarà sempre una soluzione, mai un problema”, ha concluso.

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Ibra: al Milan sono il boss, comando io, tutti lavorano per me

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“Il mio ruolo è semplice, tanti parlano. Comando io, sono io il boss e tutti lavorano per me. Si lavora in silenzio”: lo dice il senior advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic a Sky Sport rivolgendosi anche a Zvonimir Boban negli studi. E sulla sua assenza che ha destato qualche polemica nell’ambiente, Ibra risponde: “Quando leone va via, i gatti si avvicinano. Quando il leone torna, i gatti spariscono. E non sto parlando della squadra, ma di chi è fuori. Tutto quel che si dice, il livello è troppo basso. Mi sto concentrando sul lavoro, sono stato via per qualche giorno per motivi personali, sono presente. Si lavora, si pedala”.

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