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Cronache

Dopo 9 anni di cure negli Usa torna in Salento la 15enne Giorgia

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E’ tornata in Italia Giorgia, la quindicenne salentina con sindrome di Berdon in cura negli Usa. La sua vicenda era diventata un caso di rilevanza nazionale per gli elevati rimborsi e donazioni, dopo che la giornalista Selvaggia Lucarelli aveva posto dei dubbi sulla mancata rendicontazione da parte della famiglia di quanto ricevuto negli anni sia dall’Asl di Lecce per le spese sanitarie di vitto e alloggio, oltre 10 milioni, sia per le donazioni provenienti dai privati. Dallo scorso giugno la pagina Facebook sulla 15enne non veniva più alimentata.

Giorgia e la madre Elisa hanno lasciato Pittsburgh, la cittadina americana dove vivevano ormai da nove anni, facendo rientro in Salento nelle scorse ore a bordo di un volo di Stato atterrato a Brindisi. Con loro anche il fratello Giordano, un medico e i cani della piccola che le hanno fatto compagnia in tutti questi anni di sofferenze presso il Children’s Hospital, il centro d’eccellenza dove Giorgia è stata sottoposta ad un delicato trapianto di intestino per salvarla dalla malattia congenita di cui soffre da quando è nata, impedendole di alimentarsi per bocca. Il rientro segue la decisione presa dalla commissione regionale trapianti di concerto con l’ Asl Lecce che dopo attente verifiche hanno ritenuto che essendo le condizioni della quindicenne stabili non ci sono più le esigenze cliniche per restare negli Stati Uniti. Giorgia, dopo una prima sosta all’oncologico di Lecce, sarà presa in gestione clinica dal centro trapianti di Bergamo.

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Cronache

Bambino investito e ucciso alla periferia di Perugia

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Un bambino di pochi anni è morto dopo essere stato investito in strada alla periferia di Perugia. L’incidente è avvenuto nella zona di San Sisto. Sono in corso accertamenti della polizia locale per ricostruire quanto successo.

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Eredità Agnelli: disposti sequestri per 74 milioni

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E’ stato disposto dalla procura di Torino un sequestro di beni preventivo per 74 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro è stato disposto da un gip del tribunale di Torino su richiesta della procura ed è finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino a 74,8 milioni. A eseguire il provvedimento è stata incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della guardia di finanza. Il fascicolo è aperto per dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.

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Cronache

Camorra: il pentimento shock di Luisa De Stefano, la boss del rione Pazzigno

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È un vero colpo di scena quello che emerge dalle aule di giustizia napoletane: Luisa De Stefano, leader indiscussa del gruppo camorristico delle “pazzignane”, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo otto anni di detenzione. La notizia, riportata oggi dal Corriere del Mezzogiorno, getta nuova luce sulle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio, rione di Napoli Est, dove il gotha della camorra era solito emettere le sue sentenze di morte.

Il nome di Luisa De Stefano è stato associato a crimini. Siamo in un quartiere dove sono stati commessi due omicidi di spicco  nel 2016: quello di Francesco Esposito, affiliato al gruppo Piezzo, e di Raffaele Cepparulo, scissionista del rione Sanità. Quest’ultimo agguato, avvenuto in un circolo ricreativo di via Cleopatra, costò la vita anche all’innocente Ciro Colonna, appena 19enne. De Stefano, durante una serie di udienze, ha ammesso le proprie responsabilità e ha iniziato a fornire dettagli preziosi sul ruolo del suo gruppo e dei clan rivali.

Secondo le prime dichiarazioni della neo pentita, le riunioni per decidere le sorti delle vittime avvenivano su una scala condominiale, fuori dall’abitazione di Ciro Rinaldi, storico capo dell’omonimo clan. Luisa De Stefano, tuttavia, poteva permettersi il lusso di dare del tu ai capi della malavita e di partecipare attivamente alle decisioni di vita e di morte.

Il suo pentimento, consumato in due udienze consecutive, potrebbe rappresentare un duro colpo per il cartello criminale di Napoli Est e segnare un’importante svolta nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

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