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Esordio da incubo per un Napoli penoso, il Verona gli rifila 3 gol

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Esordio da incubo per Conte sulla panchina del Napoli. Gli azzurri vanno ko per 3-0 a Verona, in un match della prima giornata di Serie A, rovinando il debutto del tecnico salentino. A decidere il match del ‘Bentegodi’ le reti nella ripresa di Livramento al 5′ e Mosquera, autore di una doppietta al 30′ e al 49′. Prestazione decisamente negativa da parte dei partenopei se si esclude il quarto d’ora finale del primo tempo. Prova di grande efficacia da parte dei gialloblù, solidi in difesa e chirurgici nell’andare a segno tre volte con tre tiri in porta. Inizio di partita bloccato e senza azioni pericolose se si escludono due tentativi dalla distanza di Kvaratskhelia al 10′ e Politano al 19′, il primo parato senza problemi da Montipò, il secondo che termina sul fondo.

Dopo il ‘cooling break’ di metà frazione cresce la pressione degli azzurri Al 33′ Di Lorenzo mette al centro un bel cross dalla tre quarti di destra per l’inserimento di Anguissa, che colpisce di testa mandando alto non di molto. Al 36′ Frese mette in difficoltà Montipò con un retropassaggio sbagliato sulla sinistra dell’area: rinvio ancora peggiore che finisce direttamente sui piedi di Anguissa che, con la porta vuota, tenta il gol da oltre 40 metri con palla però abbondantemente fuori. Al 42′ Lobotka riceve un cross basso e arretrato dalla destra e va a calciare dal limite, di prima, col destro: palla alta di un soffio. Nel recupero clamoroso errore di Frese che innesca Kvaratskhelia nel tentativo di retropassaggio al proprio portiere: il georgiano si invola verso la porta lungo l’out di destra, ma subisce il recupero di Tchatchoua, decisivo nella chiusura. Poi il georgiano accusa problemi muscolari ed è costretto ad uscire dal campo: al suo posto Raspadori.

– In avvio di ripresa partono subito forte i padroni di casa e al 2′ sfiorano il gol con il primo tiro in porta del match: Kastanos ci prova con un sinistro a giro che termina largo di poco. Al 5′ i gialloblù sbloccano la partita: dalla sinistra Lazovic pennella un crosso per Livramento che deve solo spingere il pallone in rete. Conte opera subito un cambio con Olivera al posto di Spinazzola. Al 13′ doppia sostituzione per Zanetti: Magnani e Suslov entrano per Frese e Kastanos. Al 16′ grande occasione per il Napoli: Anguissa riceve palla dalla destra, avanza e calcia con grande libertà dal limite dell’area centrando in pieno la traversa.

Al 28′ altro doppio cambio tra i gialloblù con Harroui e Mosquera per Livramento e Tengstedt. Proprio il neo entrato Mosquera trova il raddoppio alla mezz’ora: Duda esce vincente da un contrasto a centrocampo e lancia in porta l’attaccante colombiano, chirurgico nel battere Meret nell’uno contro uno. Al 34′ Conte inserisce Cheddira e Ngonge per Raspadori e Juan Jesus. Al 40′ tentativo proprio di Ngonge dal limite dell’area ma Montipò para. Al quarto minuto di recupero la squadra di Zanetti cala il tris: Harroui crossa dalla destra per Lazovic, il suo tiro viene deviato in porta da Mosquera da pochi passi per il 3-0 finale.

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Milano-Cortina: Sinner, senza volontari l’evento non c’è

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Parte la carica dei volontari per le Olimpiadi 2026 e arriva l’affettuoso abbraccio di Jannik Sinner, nuovo Ambassador del programma ‘Team26’ di Milano-Cortina e volto della campagna di comunicazione ‘I Giochi siamo noi’: “Senza di loro non esiste l’evento, anche nel tennis. Per loro noi siamo idoli e spunti importanti per la loro crescita, ed è giusto far capire che il loro lavoro è importante”. Non sono solo parole quelle del numero uno del tennis ma una riconoscenza data con l’esempio: tutti ricordano l’immagine di Sinner che tiene l’ombrello alla giovane raccattapalle sotto la pioggia di Indian Wells. “La scelta di Sinner è logica – evidenzia Giovanni Malagò, presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortima -. È una persona che è arrivata al tetto del mondo, dal nostro Paese. Siamo tutti orgogliosi che sia italiano. Sinner è una figura che sicuramente dà l’idea di forza di volontà, di unità, di entusiasmo, tutte quelle che sono le caratteristiche dei volontari”.

Saranno circa 18mila i volontari e le volontarie attese per l’evento e da oggi si potranno presentare le candidature on line, solo sul sito milanocortina2026.org: unici requisiti, aver compiuto 18 anni entro l’1 novembre 2025, conoscere l’italiano e/o l’inglese, partecipare agli eventi di selezione e formazione, e garantire una disponibilità minima di nove giorni non consecutivi durante i Giochi. “Questo progetto ha una duplice natura – sottolinea il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi -: da un lato si fa messaggero dei valori dello sport, dall’altro, diventa rappresentazione viva della passione e dell’entusiasmo con i quali gli italiani accoglieranno il mondo intero a braccia aperte”. I volontari saranno coinvolti nei luoghi delle gare e in tutti i siti ufficiali, come, ad esempio, i Villaggi degli atleti, il Main Media Centre, le stazioni ferroviarie e gli aeroporti.

“Le Olimpiadi – rimarca Sinner – per me quest’anno erano l’obiettivo più grande ma purtroppo non sono riuscito ad andarci. Ma restano l’evento più importante per ogni sportivo”. Sinner, un passato da promessa dello sci, non nasconde il desiderio di partecipare in qualche modo: “Io tedoforo per Milano-Cortina 2026? Mi piacerebbe ma sono domande a cui non possiamo ancora rispondere. Lo sport mi ha dato davvero tanto, l’adrenalina che mi ha dato lo sci non l’ho ancora ricevuta da altre cose. Ho una grande connessione con l’inverno. Mi piacerebbe vedere il gigante, la discesa libera ma solo da fuori perché, quando sciavo, ne avevo paura”. Tanto che rifiuta l’invito scherzoso a fare da apripista sulla Stelvio. Intanto. prosegue in scaletta lo stato di avanzamento dei lavori. “Il cronoprogramma è buon punto, partendo dal presupposto che eravamo indietro e stiamo recuperando moltissimo”, il commento soddisfatto di Malagò. “Siamo in anticipo sul villaggio olimpico, abbiamo recuperato sul Pala Santa Giulia e bene in Fiera – rivela il sindaco di Milano, Giuseppe Sala -. Il tema è quello degli extra costi: non è solamente questione di cifre, perché possono non essere estremamente rilevanti, ma, essendo lavori privati, il pubblico non può contribuire a questi costi a meno che troviamo una giustificazione che tenga dal punto di vista legale. Ci stiamo lavorando ma al momento la soluzione non c’è ancora”.

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Americas Cup, Luna Rossa batte American Magic e sfiderà Ineos per accedere alla finale contro New Zealand

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Luna Rossa si è qualificata per la finale della Louis Vuitton Cup, dove affronterà Ineos Britannia.

L’equipaggio italiano del team Prada Pirelli ha ottenuto il punto decisivo contro American Magic nell’ottava regata della semifinale, chiudendo la serie con un punteggio di 5-3. Nonostante un iniziale vantaggio di 4-0, Luna Rossa ha visto un parziale recupero da parte degli statunitensi, che si sono portati sul 4-3, prima della reazione decisiva degli italiani. La finale contro Ineos Britannia si giocherà al meglio delle 13 regate a partire dal 26 settembre, e decreterà chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup, che si terrà dal 12 ottobre.

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Attesa per Juve-Napoli, per Conte è un ritorno a casa: nessuno potrà cancellare mia storia

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Ritorno nella sua storia, quella che ha scritto prima in campo e poi in panchina e che “nessuno potrà mai cancellare”. Antonio Conte ha presentato, in conferenza stampa, la sfida che il suo Napoli giocherà contro la Juventus all’Allianz Stadium sabato. Gli azzurri arrivano al match dopo il sorpasso in classifica della settimana scorsa, un +1 che ha caricato l’ambiente partenopeo per quella che è sempre stata e sempre sarà la partita. Prima di ogni ragionamento, però, Conte ha voluto ricordare Totò Schillaci con cui ha condiviso i suoi primi passi proprio alla Juventus: “A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud è stato un emblema, una persona che ce l’aveva fatta. Sono veramente molto rattristato e dispiaciuto – ha detto Conte -. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.

Schillaci nel cuore, la Juventus nella testa: “La mia storia parla di 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare l’allenatore e di aprire un ciclo che è durato 9 nove anni. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me la potrà cancellare”, ha affermato Conte che non ha poi nascosto che per lui “sarà una grande emozione” tornare in uno ‘Stadium’ pieno. La prima volta che il tecnico salentino, infatti era tornato a Torino da allenatore, ai tempi dell’Inter, quando arrivò con lo scudetto appena conquistato sul petto, gli spalti erano vuoti a causa delle restrizioni imposte dal Covid: “Ci saranno i tifosi”, ha aggiunto Conte, che ha poi evidenziato che la partita arriva in una “fase di assestamento per le squadre”. Non un match scudetto, al momento, ma una partita da “tre punti”. Un test da affrontare “in modo serio”.

Per quanto riguarda l’avversario Conte si è detto sicuro: “Siamo su due piani diversi, ma credo che entrambe abbiamo voglia di rivalsa. La Juve non si può accontentare del terzo posto dell’anno scorso, noi dell’anno scorso”. Poi un pensiero su Thiago Motta: “È stato un mio calciatore, è un ragazzo molto serio, bravo – ha affermato Conte -. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio, ma non nelle partite contro di noi. L’eredità che raccoglie è un’eredità pesante, perché Allegri ha scritto parecchie pagine di storia. Allenare la Juve non è mai banale, perché la richiesta è sempre la vittoria”. Quella vittoria che è il centro del lavoro quotidiano di Conte, un lavoro che quest’anno può proseguire liscio perché non ci sono coppe europee. Un vantaggio? Conte ha analizzato le due facce della medaglia: “Non giocare le coppe dà il vantaggio di poter lavorare di più e quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee. Se avessimo dovuto giocare tante partite eravamo fregati – ha affermato Conte -. Lo svantaggio è che la rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per fare le coppe”.

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