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Cronache

Esplosione dell’auto prototipo ibrido in Tangenziale, sei progettisti indagati

A un anno dall’incidente che ha causato la morte di Maria Antonietta Prati e Fulvio Filace, la Procura di Napoli chiude l’indagine. Sei persone accusate di omicidio colposo e gestione negligente del progetto.

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Prati e Filace

Un anno fa, il 23 giugno, un test automobilistico si è trasformato in tragedia, portando via la vita di due brillanti ricercatori impegnati nello sviluppo di un’auto ibrida destinata a rivoluzionare il trasporto privato. Maria Antonietta Prati, ricercatrice del Cnr, e Fulvio Filace, un giovane tirocinante di 25 anni, hanno perso la vita in un’esplosione avvenuta all’interno di un veicolo in fase di test a Napoli.

Oggi, la Procura di Napoli ha concluso la fase investigativa, notificando sei avvisi di chiusura inchiesta ai presunti responsabili del progetto. L’accusa è di omicidio colposo, incentrata sulla realizzazione di un prototipo difettoso, la cui batteria al litio sarebbe stata l’origine dell’esplosione mortale.

L’indagine, coordinata dal pm Manuela Persico e dall’aggiunto Simona Di Monte, ha portato alla luce gravi carenze nella progettazione e nella realizzazione del veicolo. Tra gli accusati ci sono tre professionisti legati a un ex docente dell’Università di Salerno, responsabili del design del prototipo, e tre ex dipendenti di un’azienda di Torino che ha assemblato l’auto.

Gli investigatori hanno esaminato corrispondenze e documentazioni tecniche, cercando di determinare se i progettisti fossero a conoscenza dei problemi legati alla batteria al litio, componente chiave dell’auto. L’ipotesi è che l’impianto della batteria fosse stato inserito in un secondo momento, forse con delle modifiche non adeguatamente testate.

La tragedia ha colpito profondamente il mondo della ricerca scientifica, con due vite spezzate nel nome dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. Maria Antonietta e Fulvio, nonostante appartenessero a generazioni diverse, condividevano la stessa passione per la scienza e il desiderio di contribuire a un futuro più verde.

Oltre alla responsabilità penale, l’inchiesta si concentra anche sull’uso dei finanziamenti pubblici, circa 4 milioni di euro provenienti da fondi regionali ed europei, che hanno finanziato lo sviluppo del progetto. Un aspetto che getta ulteriori ombre sull’intera vicenda.

Ora, i sei accusati hanno venti giorni per presentare le loro difese. La famiglia delle vittime, rappresentata dall’avvocato Ivan Filippelli, attende giustizia e la verità su quanto accaduto quel tragico giorno.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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