Caserta si prepara all’arrivo della commissione di accesso, istituita dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Questa decisione, attesa da molti, arriva dopo un’inchiesta che ha coinvolto il vicesindaco Emiliano Casale e l’assessore Massimiliano Marzo. Entrambi sono stati sacrificati nel rimpasto di giunta avviato dal sindaco Carlo Marino, che non risulta indagato.
L’inchiesta si concentra sui mesi della campagna elettorale del 2021, durante la quale Casale e Marzo, candidati del cartello elettorale “Moderati-Insieme per Caserta”, si sarebbero contesi i voti con metodi illeciti, inclusi acquisti di voti e promesse di appalti. La Procura ipotizza che alcuni esponenti di famiglie criminali locali abbiano fatto da intermediari, complicando ulteriormente la situazione con l’aggiunta di infiltrazioni della criminalità organizzata.
Oltre a Casale e Marzo, sono finiti nel mirino della magistratura altri nove indagati, tra dirigenti comunali, collaboratori politici e imprenditori. L’indagine ha rivelato le modalità gestionali adottate dall’amministrazione e il ruolo dell’assessore ai Lavori Pubblici e imprenditore dell’edilizia, Massimiliano Marzo. La Prefettura ha avviato procedure di valutazione per l’interdittiva antimafia sulla ditta di famiglia di Marzo, “Edil Marzo”.
La commissione di accesso arriverà a Caserta non prima di settembre e potrebbe estendere il suo lavoro nei successivi sei mesi, decidendo eventualmente lo scioglimento dell’amministrazione. Questa decisione rappresenta una nuova sfida per il sindaco Carlo Marino, che dovrà affrontare anche un processo per turbativa d’asta e traffico di rifiuti il 24 settembre.
La crisi politica generata dall’inchiesta ha spinto Marino a azzerare la giunta e avviare consultazioni con le forze di maggioranza per un nuovo patto di fine consiliatura. Tuttavia, le difficoltà per Marino sembrano provenire dal suo stesso partito. La segretaria nazionale del PD, Elly Schlein, ha richiesto un reset completo della giunta e nuovi incarichi a tecnici di comprovata competenza e onestà, una linea sostenuta dal commissario regionale Antonio Misiani e dalla commissaria provinciale Susanna Camusso.
La situazione a Caserta assume una valenza politica particolare, con implicazioni che potrebbero portare a un cambiamento significativo nell’amministrazione locale. Il sindaco Carlo Marino, figura di rilievo nel PD campano, dovrà navigare attraverso le complessità interne al suo partito e le indagini in corso per mantenere la stabilità amministrativa. La sinistra casertana, intanto, spera in un nuovo ciclo politico che possa ricomporre le forze progressiste sia a Caserta che nel resto della Campania.