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Cronache

Archiviazione per l’ex consigliere regionale De Pascale

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“Avevo riposto fiducia nella magistratura, con serenità. Ero sicuro del mio operato, sempre ispirato alla correttezza, all’onestà, al rispetto di tutti ed alla profonda dedizione al lavoro per il bene dei cittadini e del territorio della Campania. Così come è stato nei passati quarantadue anni di onorato servizio nell’Esercito, in Italia e nelle missioni internazionali.”

A parlare è l’ex consigliere regionale della Campania, Carmine De Pascale, approdato in Regione nel 2015 dopo una lunga e prestigiosa carriera militare raggiungendo il grado di generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano. De Pascale aveva ricevuto un avviso di garanzia per traffico di influenze, in relazione alla sua attività di consigliere regionale, nell’ambito di un’ inchiesta focalizzata su Torre Annunziata per fatti risalenti al 2020. La sua posizione, fa sapere, dopo quattro anni di indagini è stata archiviata.

“Non posso non ringraziare tutti coloro che con immutati sentimenti hanno continuato ad avere fiducia nella mia persona, convinti – come me – che la Giustizia avrebbe fatto il suo corso, e così è stato. Il tempo è galantuomo!”, aggiunge De Pascale. Originario di Mercato San Severino, nel Salernitano, nella sua lunga carriera nell’Esercito Italiano, De Pascale ha ricoperto importanti incarichi di comando sia all’estero che in Italia. E’ stato tra l’altro comandante della Brigata bersaglieri ‘Garibaldi’ di Caserta e impiegato a Nassirya, quale Comandante dell’italian Joint Task Force Iraq durante l’operazione Antica Babilonia. Successivamente consigliere Militare e Addetto per la Difesa presso la Rappresentanza Permanente d’Italia in seno all’Unione Europea, a Bruxelles.

E poi nel 2014 Comandante del 2° Comando delle Forze di Difesa (Forze Operative del centro-sud Italia) di San Giorgio a Cremano (Na). “Anche durante la mia attività di consigliere regionale – dice De Pascale – mi sono sempre speso solo al servizio dell’istituzione e delle fasce più deboli”. In consiglio è stato promotore di diverse iniziative legislative tra cui quella per l’istituzione del ‘Premio Nassirya’ (che è un riconoscimento per gli operatori delle forze dell’ordine che si distinguono nella lotta alla criminalità sul territorio regionale). E ancora: è stato promotore delle leggi regionali sulla tutela e il benessere degli animali di affezione e dell’istituzione di un fondo regionale a favore delle vittime innocenti della criminalità.

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Cronache

Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

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Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

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Cronache

Uccide la moglie e si presenta ai carabinieri

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Femminicidio a Sestri Levante questa mattina. Un uomo di 74 anni, Giampaolo Bregante, ha sparato alla moglie, Cristina Marini. Dopo l’omicidio si è presentato dai carabinieri e ha confessato. Secondo le prime informazioni l’uomo ha detto di avere ucciso la moglie per “porre fine alla sua depressione e visto che la moglie si rifiutava di prendere le medicine per le cure”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri del nucleo investigativo. I militari sono coordinati dal pm Stefano Puppo.

Comandante di lungo corso, Giampaolo Brigante è conosciuto come una persona tranquilla, amante del mare. Ieri era con alcuni suoi amici a giocare a pinnacolo, come tutti i giorni. “Amava raccontare le sue avventure per mare sui traghetti – raccontano gli amici – Era preoccupato solo per la depressione della moglie ma non faceva trapelare nulla”. Il primo ad accorrere sul luogo dell’omicidio è stato il figlio Righel avvisato dal padre dopo che aveva sparato alla moglie, assieme ai carabinieri che avevano ricevuto la telefonata da parte dell’omicida. Il corpo di Cristina Marini si trovava riverso in cucina. Giampaolo Bregante è stato quindi condotto nella caserma di via Val di Canepa a disposizione del magistrato di turno.

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Cronache

San Gennaro fa il miracolo e il Cardinale chiede giustizia sociale per Napoli

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Questa mattina, alle 10 in punto, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto nel Duomo di Napoli, portando con sé un profondo significato religioso e sociale. Come da tradizione, l’annuncio della liquefazione del sangue del santo Patrono è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ai fedeli che gremivano la cattedrale. Il sangue, contenuto nella famosa ampolla, era già sciolto al momento in cui è stato portato sull’altare maggiore, trasportato dai seminaristi. La celebrazione eucaristica, come sempre, ha attirato numerosi fedeli e personalità illustri, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il principe Carlo di Borbone, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’attrice Marisa Laurito.

La tradizione del miracolo di San Gennaro, atteso tre volte l’anno – il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre – è un momento di grande devozione per i napoletani, che vedono in questo evento un segno di protezione e speranza.

Durante la sua omelia, l’arcivescovo Battaglia ha collegato il miracolo del sangue con la sofferenza e le difficoltà vissute dalla città. “Questo sangue si mescola sempre con il sangue dei poveri, degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza e del degrado sociale”, ha dichiarato, ricordando tragedie recenti come il crollo di Scampia e l’esplosione di Forcella. Con queste parole, Battaglia ha voluto sottolineare la necessità di una risposta collettiva e solidale alle sfide che Napoli affronta quotidianamente.

L’arcivescovo ha proseguito il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze sociali come opportunità per costruire un futuro di giustizia e pace. Ha menzionato l’emergenza educativa e abitativa come priorità che richiedono interventi immediati, ma che al tempo stesso offrono la possibilità di disegnare una nuova traiettoria per la città. “Occorre avere il coraggio di superare la logica della competizione ad oltranza per abbracciare quella della cooperazione”, ha esortato Battaglia, invitando la comunità a riscoprire il valore della solidarietà e della cura reciproca.

Napoli, città dalle profonde contraddizioni ma anche dalle grandi risorse umane, è stata al centro di un appello accorato a ripartire da quei gesti semplici ma fondamentali che la sorreggono ogni giorno: “Ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano”, ha detto Battaglia, invitando i napoletani a non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza altrui e a lottare per una città più giusta e pacifica.

Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è solo un evento religioso, ma un invito a riscoprire la dimensione della solidarietà, della cooperazione e della speranza, elementi essenziali per costruire una Napoli migliore e più equa. Concludendo, l’arcivescovo ha invocato la protezione del santo Patrono affinché il segno del suo sangue “ravvivi sempre in noi il desiderio di realizzare per la nostra terra e per il mondo intero il sogno di Dio”.

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