L’Ufficio Onu per i servizi interni (Oios) ha completato un’indagine su 19 operatori dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), diretta dallo svizzero Philippe Lazzarini, in relazione alle accuse di complicità negli attacchi lanciati da Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso. Il rapporto dell’indagine ha concluso che nove di questi operatori “potrebbero essere stati coinvolti negli attacchi armati”.
Secondo la nota rilasciata dall’Oios, “In un caso, Oios non ha ottenuto prove a sostegno del coinvolgimento dell’operatore, mentre in altri nove casi le prove ottenute sono risultate insufficienti per sostenere il coinvolgimento. Rispetto ai restanti nove casi, le prove ottenute da Oios hanno indicato che i membri dello staff Unrwa potrebbero essere stati coinvolti in attacchi armati il 7 ottobre. Il rapporto di lavoro con queste persone verrà interrotto nell’interesse dell’agenzia.”
Questa indagine segue uno scandalo scoppiato a fine gennaio, quando la stampa statunitense ha riportato che circa il 10 per cento dei dipendenti dell’Unrwa a Gaza, ovvero circa 1.200 persone, aveva legami con gruppi radicali. La rivelazione ha portato diversi Paesi occidentali a sospendere i finanziamenti all’agenzia, mettendo in crisi le operazioni dell’Unrwa.
La scoperta di possibili legami tra il personale dell’Unrwa e gruppi radicali ha sollevato preoccupazioni significative a livello internazionale. L’Unrwa, responsabile del sostegno a milioni di rifugiati palestinesi, si è trovata al centro di una tempesta politica e finanziaria. Diversi Paesi donatori hanno reagito sospendendo i loro finanziamenti, mettendo in discussione la capacità dell’agenzia di mantenere le sue operazioni vitali.
Il direttore dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha affrontato una pressione crescente per garantire che l’agenzia rimanga neutrale e indipendente, specialmente in un contesto così delicato e politicamente carico. La sospensione dei finanziamenti ha avuto un impatto diretto sulle risorse disponibili per i rifugiati palestinesi, accentuando la già precaria situazione umanitaria nella regione.
La decisione dell’Oios di interrompere il rapporto di lavoro con i nove operatori implicati dimostra un impegno a mantenere l’integrità dell’Unrwa e a rispondere alle preoccupazioni della comunità internazionale. Tuttavia, rimane una sfida significativa per l’agenzia ripristinare la fiducia dei donatori e garantire la continuità dei suoi programmi di supporto ai rifugiati.
L’indagine dell’Oios e le sue conseguenze segnano un momento critico per l’Unrwa, chiamata a rinnovare il suo impegno verso la trasparenza e la neutralità, mentre cerca di navigare attraverso le turbolente acque della politica internazionale e delle crisi umanitarie.